I talebani riprendono il controllo dell’Afghanistan e mentre gli Usa abbandonano il paese, la Cina resta lì pronta a collaborare nella ricostruzione del paese.


 

La posizione della Cina

Dopo 20 anni, il 16 agosto 2021, il governo di Kabul si è arreso all’avanzata delle milizie dei Talebani.  Le scene sconcertanti, soprattutto nell’aeroporto di Kabul dove i civili cercavano disperatamente di salire a bordo di velivoli militari americani, hanno fatto il giro del mondo.[1]

Mentre tali velivoli erano impegnati in una fuga rocambolesca dal paese, una delle maggiori potenze mondiali era pronta ad aprirsi con i talebani: la Cina.

Rispetto alla presenza diplomatica cinese nel territorio Afghano, la portavoce del ministro degli esteri Hua Chunying ha dichiarato che l’ambasciata cinese sta operando normalmente, tant’è che l’ambasciatore Wang Yu e il personale diplomatico continuano a svolgere il proprio lavoro. Allo stesso tempo però, è stata data la possibilità ai concittadini di rientrare in Cina, mentre altri volontariamente hanno deciso di non lasciare il paese.

In merito al comportamento futuro del  governo di Xi Jinping nei confronti dei talebani, la Cina è propensa a mantenere rapporti amichevoli: “La Cina rispetta il diritto del popolo afghano di determinare in modo indipendente il proprio destino e futuro, ed è disposta a continuare a sviluppare relazioni amichevoli e di cooperazione” inoltre: “Pechino è disposta a svolgere un ruolo costruttivo nella pace e nella ricostruzione dell’Afghanistan” ha fatto sapere la portavoce del ministro degli esteri Hua, durante la conferenza stampa.[2]

Il corridoio economico Cina-Pakistan si espanderà in Afghanistan?

L’Afghanistan è un paese che gode di un’importanza strategica per la Cina.
La posizione geografica ne fa un importante snodo dei passaggi strategici in quella che è l’espansione cinese verso il continente euroasiatico, conosciuta anche come “La Nuova Via della Seta”[3].

Per tale ragione, in un briefing del 16 luglio 2020, la portavoce del ministro degli esteri Hua ha affermato che: “La Cina sostiene l’estensione del corridoio economico Cina-Pakistan all’Afghanistan, che porterà maggiori benefici al popolo afgano tramite la Belt and Road Initiative” e ancora: “La Cina è lieta di vedere che il porto di Gwadar svolge un ruolo positivo in questo processo ed è pronta a collaborare con il Pakistan e l’Afghanistan in questa direzione”.  

Tale porto è un percorso di 3.218 kilometri caratterizzato da ferrovie e reti stradali che collegano il porto pakistano alla regione cinese dello Xinjiang, con lo scopo di aumentare la facilità degli scambi commerciali fra le due regioni asiatiche.

Durante quel periodo l’unica preoccupazione della Repubblica Popolare Cinese era l’instabilità politica e sociale proprio in queste aree, ma con la presa di Kabul sembra che la situazione tenderà a riacquisire una normalità che sicuramente favorirà la Cina.


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Bisogna infatti tenere in conto che, già prima della presa di Kabul, la Cina aveva intrapreso rapporti con i leader talebani.

Il 28 luglio scorso infatti il ministro degli Esteri della Cina, Wang Yi, ha incontrato a Tianjin, in Cina, una delegazione di nove membri talebani capitanata dal capo politico dell’organizzazione: Mullah Abdul Ghani Baradar. Durante l’incontro il ministro Wang non solo ha promesso aiuti ai talebani nella ricostruzione dell’Afghanistan, ma ha chiesto loro di interrompere i rapporti con l’East Turkestan Islamic Movement (ETIM), per evitare insurrezioni da parte della popolazione uigura.[4]

I timori di Pechino

Ed è proprio qui che iniziano le preoccupazioni della Cina: l’incertezza di non sapere se i talebani mantengano l’accordo tiene Pechino sulle spine. Il problema più grande per Xi è sempre stata la provincia autonoma cinese del Xinjiang, abitata dalla minoranza etnica degli uiguri (minoranza turcofona). Per tale ragione, Pechino vuole accertarsi che i talebani non aiutino tali minoranze in rivolte che sicuramente potrebbero danneggiare economicamente la Cina.

Ma ad oggi è ancora presto per affermare cosa la Cina voglia esattamente fare, l’unica certezza è che necessità di stabilità da parte dei talebani per continuare la sua ascesa globale. [5]


Note 

[1] Afghanistan, video con persone che si aggrappano a un aereo in fase di decollo. VIDEO | Sky TG24
[2] Afghanistan: Cina pronta a rapporti amichevoli con talebani – Asia – ANSA
[3] Una grande iniziativa lanciata dal presidente Xi nel 2013, che permette alla Cina di espandere la propria influenza economica e le proprie collaborazioni in materia di commercio, energia e sicurezza in tutta l’Asia per arrivare fino all’Africa e all’Europa.
[4] Afghanistan: la posizione della Cina sugli ultimi sviluppi | Sicurezza internazionale | LUISS
[5] Afghanistan: perché la Cina è interessata al Paese | WSI (wallstreetitalia.com)


Foto copertina: Incontro tra la delegazione talebana e quella cinese