Il voto del 25 settembre si avvicina e i partiti puntano al voto della “Generazione Z”. Tik Tok: il nuovo volto della campagna elettorale.
Obiettivo primario: Generazione Z
Cambiano i linguaggi e il modo di fare politica. La campagna elettorale si sposta sui social. Pro? Contro? Al di là dei punti di vista, resta evidente l’adeguarsi della politica e della campagna stessa a nuove forme di comunicazione. Obiettivo primario è quello di allargare il raggio del duello elettorale ai giovani della Generazione Z. Su Tik Tok è ormai in voga un test, diventato virale tra i giovani, per capire a quale programma politico si è più affini. Famiglia omogenitoriale o tradizionale? Ius scholae sì o no? Flat Tax o Tassazione progressiva? Il trend #Elezioni2022 si concentra più sui programmi che sui leader.
Questi ultimi si adeguano alla società liquida intrisa di social e “sbarcano” su Tik Tok. Le critiche non sono mancate: “Politici sparite da questo social, avete già Instagram e Facebook, qui non c’entrate niente, fate brutta figura: pensate che la gente vi metta like perché vi supporta?” dice Emma Galeotti, 19 anni e oltre 693mila seguaci sulla piattaforma, accusando ogni leader di ipocrisia.
Sta di fatto che le social media compaigns sono attive. Forbes ha pubblicato un’analisi dei sette leader politici sulle piattaforme di Facebook e Twitter: “Il numero di tweet estratti e analizzati è pari a 37.189 mentre il numero di post e commenti estratti da Facebook e analizzati, è pari a 16.019. La prima variabile si è basata su una valutazione del sentiment. Sono state considerate tre principali emozioni emerse dal testo con una probabilità di correttezza pari all’89%. La seconda variabile si è basata sulla quantità di contenuti condivisi dai profili analizzati. La terza variabile si è basata sui temi che hanno innescato maggiori reazioni e l’ultima variabile è stata dedicata all’engagement registrato nel periodo analizzato”.[1]
Tema frequente nelle campagne social, oltre i focus dell’azione politica “migliore” degli altri, è proprio il rispettivo avversario. I dati pubblicati dal Sole24 ore rivelano: “Meloni ce l’ha principalmente con Letta, che nomina in tutti i posti in cui cita altri politici. Solo una volta su cinque cita Calenda, appena una su trenta l’ex premier Conte. Un’attenzione ricambiata dal segretario del Pd, che cita la presidentessa di Fratelli d’Italia nel 75,51% dei post in cui parla di avversari politici. Il leader di Azione invece si concentra soprattutto su quello che per qualche giorno è stato suo alleato, appunto Letta, mentre il leader dei Cinque stelle è ecumenico: nel 45,24% dei post cita Meloni, nel 54,76% Letta e nel 61,9% Calenda”.[2]
Benvenuti sul mio canale Tik Tok!
Anche se gli scivoloni comunicativi sono dietro l’angolo, il “duello” è aperto. Alcuni leader puntano sull’autoironia.
Matteo Salvini ha “rivendicato” il suo “primato su Tik Tok” dando il benvenuto ai suoi colleghi: “Benvenuti. Io ci sono da anni. Per me i social sono una forma di svago e condivisione di momenti di tempo libero ma da anni sono anche prezioso momento di confronto e di raccolta di suggerimenti. Per me i social non sono solo il panzerotto o la bandiera del Milan. Se ci arriva Renzi bene, se ci arriva Berlusconi bene, chiunque ci arrivi bene”.[3]
Renzi, nel suo Tik Tok di benvenuto, esordisce: “Per molti di voi io sono un esperto di First reaction Shock o di Shish, linguaggi quasi più complessi del corsivo”.
A seguire Berlusconi, con tono goliardico: “Salve ragazzi e benvenuti sul mio canale ufficiale di Tik Tok. Su questa piattaforma voi ragazzi siete presenti in oltre 5 milioni e il 60% di voi ha meno di 30 anni. Soffro di un po’ di invidia ma mi faccio ugualmente tanti complimenti”.
In merito allo sbarco dei leader-infuencer, Carlo Calenda, l’ultimo arrivato sulla piattaforma cinese, è il leader politico italiano con il maggior numero di pubblicazioni sui social, toccando la vertiginosa quota di 474. Segue distaccato Salvini con 230, terzo Letta con 150.[4]
“Allora, sbarchiamo su TikTok”, annuncia Calenda. “Io non so ballare, sembro un orso ubriaco. Non posso dare consigli di make-up perché ho la pancia e sono brutto. Però posso parlarvi di politica”.
Conte, invece, sulle note di una famosa tendenza musicale di Tik Tok dai toni “horror”, avverte i ragazzi in merito al programma della Meloni. Quest’ultima, invece, in seguito all’episodio di Cagliari, pubblica “il confronto è sempre un bel momento, anche quando un contestatore scavalca le transenne per salire sul palco”.
Nonostante gli sforzi di adeguarsi ai tempi, il pessimismo dilaga su Tik Tok, più ottimista è la visione su Instagram e Facebook.
La bio di Pop Politik è: “Attualità, politica, diritti e altre cose inutili, spiegate al meglio del nostro peggio”.[5] Tra critiche positive o negative, è evidente un cambio di rotta nella comunicazione politica, tra tweet ironici e la speranza di una svolta positiva per il Belpaese.
Leggi anche:
- Verso le elezioni. Sarracino (PD): “Lavoro, giovani e ambiente le parole chiave”
- Verso le elezioni. Masini (Azione): “L’istruzione e la sanità sono le nostre priorità”.
- Verso le elezioni. Zennaro (Lega): “Pace fiscale, flat tax, stop all’immigrazione clandestina”
Note
[1] Available on https://forbes.it/2022/08/20/la-campagna-elettorale-sui-social-analisi-sette-leader-politici/
[2] Available on https://www.infodata.ilsole24ore.com/2022/08/31/58407/
[3] Available on https://www.tag24.it/359417-salvini-tik-tok/
[4] Available on https://www.corriereitaliano.com/attualita/italia/18180/la-campagna-elettorale-si-fa-sui-social-tra-tweet-e-video-su-tik-tok/
[5] Available on https://www.repubblica.it/tecnologia/2022/07/27/news/laltra_faccia_della_campagna_elettorale_sui_social_network_e_raccontata_da_ragazzi_e_ragazze-359416992/
Foto copertina: Renzi, Berlusconi e Calenda su TikTok