Da più di trent’anni, i paesi dell’Asia centrale, in particolar modo Tagikistan e Kirghizistan, si trovano a dover affrontare continue contese sempre più stressanti a causa della mancanza di acqua potabile nella regione. A tal proposito, negli ultimi anni l’Unione europea ha preso l’iniziativa di progettare dei programmi di cooperazione con questi paesi per cercare una soluzione, almeno diplomatica, a questi grossi problemi.


Il problema dell’acqua in Asia centrale

«Il cambiamento climatico sta diventando una questione fondamentale per l’Asia Centrale», ha affermato Donald Tusk, ex presidente del Consiglio europeo. Durante una conferenza internazionale che si è svolta a Dušanbe, capitale del Tagikistan, nel maggio del 2019, Tusk ha presentato una nuova versione delle relazioni diplomatiche e della cooperazione tra l’Unione europea e la regione dell’Asia centrale, in particolare Tagikistan, Kazakistan e Uzbekistan. Il focus dell’incontro è stata la lotta al cambiamento climatico e, di conseguenza, la volontà da parte dell’UE di rafforzare il partenariato con la regione sul tema.[1]
Lo stress idrico riguarda in prima persona l’Asia centrale, poiché la regione è una delle più esposte all’aumento delle temperature medie globali. Per esempio, il ghiacciaio del Fedchenko, uno dei più grandi al mondo, si trova nell’area del Pamir tagiko ed è diminuito di circa un chilometro in cinquant’anni a causa dello scioglimento dei ghiacciai. Questo è un grosso problema che, oltre a ripercuotersi sulla natura, causa danni irreversibili agli esseri umani. In primo luogo, la variabilità dei flussi d’acqua causata dallo scioglimento dei ghiacciai, e non solo del Fedchenko, provoca molti problemi a monte, come l’interruzione della generazione di energia idroelettrica. In secondo luogo, il problema della distribuzione idrica, soprattutto nella Valle del Fergana, porta a tensioni sempre più frequenti, poiché diverse etnie vivono insieme e non sono delimitate da confini precisi, dunque le persone competono per terra e acqua e rivendicano la proprietà in base a diritti naturali e principi storici.[2]

Nell’agosto 2016, l’UE ha lanciato un programma di cooperazione con l’Asia centrale, denominato Regional Coordination and Support for the EU-Central Asia Enhanced Regional Cooperation on Environment, Climate Change and Water (WECOOP2). Obiettivo primario del progetto è quello di promuovere la cooperazione interna tra i paesi dell’Asia centrale ed esterna, con l’UE, in materia di sostenibilità e cambiamenti climatici. Alcuni risvolti concreti si vedono dalla riforma del settore idrico in tutti i paesi membri, in particolar modo in Tagikistan.[3]

Il caso del Tagikistan

Sin dal crollo dell’Unione sovietica, il Tagikistan soffre pesantemente la mancanza di acqua potabile, in particolare le aree rurali e montane della regione. In aggiunta, la guerra civile che si concluse nel 1997 colpì pesantemente la popolazione tagika, soprattutto nella parte orientale del paese (regione dello Chatlon orientale e provincia autonoma del Gorno-Badachšan).[4]
In quest’area, oltre che esserci il problema delle risorse idriche, la forte crescita demografica comporta una serie di rischi, dalla diffusione di malattie trasmesse dall’acqua (diarrea o febbre tifoide) al tempo e alla fatica necessari per portare l’acqua nelle case (donne e bambini fanno da veri e propri mezzi trasportatori). Il problema più grosso è la mancanza di una governance corretta: lo stato del Tagikistan investe molto poco nella costruzione di impianti innovativi ed efficienti, che a loro volta richiedono ingenti somme di denaro per la manutenzione e il corretto funzionamento. La sfida più grossa per il paese sta nell’ampliare e migliorare le infrastrutture, e il governo lo sta facendo attraverso il suo programma di decentralizzazione del settore idrico per il 2016-2025, volto a definire meglio i ruoli e le responsabilità dei vari attori. [5]

La guerra dell’acqua

Da più di trent’anni, due delle storiche ex Repubbliche sovietiche, Tagikistan e Kirghizistan, diventate poi indipendenti dopo il crollo dell’URSS, si trovano a dover affrontare scontri sempre più frequenti. Il motivo principale è la rivendicazione delle risorse vitali come l’acqua. Il 28 aprile 2021 i dibattiti si sono inaspriti a causa di una contesa sulla distribuzione dell’acqua del deposito di Golovnoy. I cittadini dei due paesi hanno incominciato a lanciarsi pietre pesanti da una parte all’altra del confine, iniziando così una vera e propria guerra alle risorse.[6] Chiaramente, questo ha comportato e comporta tutt’ora una fuga dei cittadini da questi paesi per fare una vita migliore. Le autorità dei due paesi stanno cercando di trovare delle soluzioni diplomatiche ai combattimenti, ma la palla è alle due capitali, Dušanbe e Biškek.

Alcuni risvolti recenti

Lo scorso 22 novembre, durante il 17° incontro ministeriale tra UE e i paesi dell’Asia centrale presso Dušanbe, si è concordato di rafforzare la cooperazione UE-Asia centrale in tema di sostenibilità, anche per garantire una buona ripresa post-pandemia. Resilienza, prosperità, cooperazione per quanto riguarda acqua, clima ed energia sono tre degli obiettivi chiave dell’incontro, stando anche alla grossa capacità idroelettrica del Tagikistan e alle conclusioni raggiunte alla COP26 di Glasgow.[7]


Note

[1] Bompan, E. (2019, 27 giugno). Asia Centrale, la sfida della Cooperazione EU su Acqua e Clima, Oltremare. Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo. https://www.aics.gov.it/oltremare/articoli/pianeta/asia-centrale-la-sfida-della-cooperazione-eu-su-acqua-e-clima/
[2] Ibid
[3] Ibid
[4] Confederazione Svizzera. (2018, luglio). L’accesso all’acqua potabile: una sfida per il Tagikistan, Direzione dello Sviluppo e della Cooperazione (DSC). https://www.eda.admin.ch/deza/it/home/paesi/asiacentrale.html/content/dezaprojects/SDC/it/2015/7F09243/phase1
[5] Ibid
[6] Ansaldo, M. (2021, 30 aprile). La guerra dell’acqua tra Kirghizistan e Tagikistan. Dalla sassaiola alla battaglia: 20 morti, 150 feriti, La Repubblica. https://www.repubblica.it/esteri/2021/04/30/news/la_guerra_dell_acqua_tra_kirghizistan_e_tagikistan_dalla_sassaiola_alla_battaglia_20_morti_150_feriti-298789779/
[7] Redazione Progeu (Progress in European Union). (2021, 24 novembre). L’UE e i paesi dell’Asia Centrale vogliono rafforzare la cooperazione tra le due regioni, Progeu. https://progeu.org/lue-e-i-paesi-dellasia-centrale-vogliono-rafforzare-la-cooperazione-tra-le-due-regioni/


Foto copertina: © Michal Knitl / Shutterstock Fedchenko Glacier is probably one of the most iconic wonders of Tajik National Park.