Bugie di guerra. La disinformazione russa dall’Unione Sovietica all’Ucraina (Paesi Edizioni, 2022) ad opera di Francesco Bigazzi, Dario Fertilio e Sergio Germani ripercorre, attraverso documenti e con molta attenzione ai dettagli, la lunga “tradizione” della cosiddetta “Deziformacija”, la disinformazione come strategia politica.


La prima vittima di ogni guerra è sempre la verità e che, pertanto, il rapporto con l’obiettività dei fatti narrati diventa molto spesso aleatorio e distante dalla realtà.
Il distacco dalla realtà e, pertanto, dalla verità dei fatti si evidenzia anche nella narrazione della guerra, cioè di come i Paesi coinvolti nel conflitto narrano le vicende belliche. Pensiamo ed esempio al ruolo della comunicazione durante i conflitti mondiali, soprattutto nella seconda guerra mondiale e soprattutto in
Germania e al ruolo della propaganda, guidata da Joseph Goebbels, esperto di comunicazione e fedelissimo a Hitler. E la propaganda inevitabilmente può e deve far ricorso, in tempo di guerra, a vere e proprie bugie, appunto Bugie di guerra.
Bugie di guerra. La disinformazione russa dall’Unione Sovietica all’Ucraina (Paesi Edizioni, 2022. Acquista qui) ad opera di Francesco Bigazzi, Dario Fertilio e Sergio Germani ripercorre, attraverso documenti e con molta attenzione ai dettagli, la lunga “tradizione” della cosiddetta “Deziformacija”, la disinformazione come strategia politica.
Bugie di guerra è un saggio strutturato in tre parti. La prima parte dal titolo “Deziformacija. La strategia del Cremlino dall’epoca sovietica alla Russia di Putin” a cura di Luigi Sergio Germani, parte dalle origini della disinformazione come strumento di potere che costituisce un argomento centrale del pensiero politico e strategico, tanto in Oriente quanto in Occidente. Da Sun Tzu all’Arthashastra, da Machievelli alla Russia comunista degli anni Trenta del Novecento dove la Deziformacija viene istituzionalizzata. Accanto ad essa sono state introdotte le cosiddette «misure attive» che da sempre prevedono il finanziamento di partiti comunisti occidentali ma anche organi di stampa, case editrici e il nostro Paese ha usufruito per decenni del denaro russo in cambio di una informazione ammansita riguardo a ciò che avveniva in Russia.
Nella seconda parte “La Guerra fredda e l’ingerenza russa in Italia”, Francesco Bigazzi analizza le operazioni di propaganda sovietica in Italia, attraverso l’utilizzo delle case editrici “sorelle”, di inviati di guerra al soldo del Cremlino e di media sostenuti direttamente da Mosca. Una vicenda tanto torbida quanto ancora poca conosciuta.
Nella terza e ultima parte dal titolo “Le tecniche moderne: cyber disinformazione e giornalismo collettivo”, Dario Fertilio analizza tutte le nuove armi di propaganda che si sono sviluppate di passo con l’ampliamento e la diffusione dei nuovi canali social e di comunicazione. Dai troll alle interferenza durante i processi elettorali fino alla diffusione di fake news attraverso i social network.


Foto copertina: Bugie di guerra. La disinformazione russa dall’Unione Sovietica all’Ucraina