Con “CasaPound Italia – Fascisti del terzo millennio”, Mimesis edizioni, Elia Rosati spiega lo sviluppo delle nuove destre

Il volume di Elia Rosati, basato su un efficace combinato multidisciplinare di rigore storiografico (attraverso fonti di intelligence e giudiziarie, rapporti di centri di documentazione sul razzismo nazionali ed europei, rassegne stampa e interviste a studiosi), approccio sociologico e rigorosa analisi politologica, rappresenta il primo lavoro organico, obiettivo e approfondito, sul fenomeno più dinamico della destra radicale italiana e forse europea: CasaPound Italia. Con queste parole Marco Cuzzi, docente di Storia contemporanea dell’Università degli studi di Milano, introduce il libro di Rosati.
Il tema è scottante, i “fascisti del terzo millennio” come amano definirsi i militanti, non si fermano alla rievocazione anacronistica degli anni del fascismo, ma sono presenti sul territorio, in alcune realtà le sedi del movimento sono diventate presidio di sicurezza e di solidarietà nei confronti dei cittadini italiani emarginati o abbandonati dalle istituzione. E proprio in relazione a questo aspetto, con molta astuzia, i fascisti-del-terzo-millennio, hanno creato reti di sussistenza sociale e culturale che è servita ad allargare la rete di consenso in quella fascia di popolazione che minacciati da crisi economica, insicurezza sociale, precariato, sfruttamento, corruzione e presenza dei c.d. “poteri forti”, vedono il movimento come un interlocutore credibile.
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Rosati, con CasaPound Italia, ripercorre la storia del movimento e la matrice culturale dietro lo sviluppo dei fascisti del nuovo millennio, le differenze e le similitudini con le altre organizzazioni di estrema destra sia in Italia che in Europa. Rosati ne approfondisce anche “le armi della tartaruga frecciata”, cioè i mezzi di comunicazione utilizzati dal movimento per diffondere le proprie idee: dall’attività musicale al produzione culturale, dalle riviste ai libri, fino all’uso dei canali social Facebook e Twitter.
Rosati in “CasaPound Italia” prende poi in esame alcuni episodi gravi relativi ai contatti tra dirigenti iscritti al movimento ed esponenti della criminalità organizzata. Il caso Ostia è stato quello mediaticamente più rilevante, con l’aggressione da parte di Roberto Spada a Daniele Piervincenzi, giornalista della trasmissione di Rai2 Nemo nessuno escluso. Ma non è l’unico caso.
Ma quali sono gli obiettivi di CasaPound? Che rapporto ha con movimenti ancora più a destra del panorama europeo e nazionale? Movimenti come CasaPound, che al loro interno raggruppano persone molto diverse, vanno sciolti o tenuti sotto controllo?
Foto copertina: casapounditalia.org