Di cosa si tratta?

Di un rimborso del 10% (con limite pari a 15 euro per singola transazione) sugli acquisti fatti pagando con carte di credito, bancomat e app di pagamento, fino a un massimo di 150 Euro a semestre.

Per usufruirne, bisogna registrarsi utilizzando un app – App Io – che si può scaricare sul proprio cellulare.

Spese ammesse ed escluse

Sono validi solo gli acquisti effettuati sul territorio nazionale e, quindi, nessun rimborso verrà erogato per acquisti effettuati oltre confine penalizzandosi, quindi, anche lo shopping a San Marino o in Vaticano.

Rientrano nel cashback anche i pagamenti per i servizi resi da artigiani (idraulici, elettricisti) o professionisti (medici, avvocati), purché i loro sistemi di incasso utilizzati consentano la partecipazione al concorso. Diversamente, invece, non sono validi gli acquisti effettuati con carte aziendali.

Super Cashback

Dopo la prima fase chiusa il 31 dicembre, ci saranno tre fasi della durata di sei mesi ciascuna: 1° gennaio 2021 – 30 giugno 2021, 1° luglio 2021 – 31 dicembre 2021, 1° gennaio 2022 – 30 giugno 2022.

Oltre al cashback ordinario, nel 2021, si potrà aspirare anche al super cashback, cioè un premio da 1.500 euro a semestre. Il super cashbak, valido dal 1 gennaio 2021 al 30 giugno 2022, sarà solo, però, per i primi 100mila consumatori che totalizzano il maggior numero di transazioni.

Perchè è nato?

L’idea degli esecutori rientra nel più ampio piano di abbandono dell’utilizzo del contante nelle transazioni economiche, privilegiando i pagamenti tracciabili, che passano attraverso gli istituti bancari.

L’idea è quella che abbandonando il contante, si riduca di pari passo l’evasione. In questo senso, lo Stato incentiva il cittadino al pagamento elettronico, con la promessa di restituirgli qualcosa.

Le critiche: la Bce boccia il cashback.

In una lettera al ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, il membro del board Yves Mersch scrive a nome dell’Eurotower che “l’introduzione di un programma cashback per strumenti di pagamento elettronici sia sproporzionata alla luce del potenziale effetto negativo che tale meccanismo potrebbe avere sul sistema di pagamento in contanti”.