Lo scorso 2 agosto la Speaker della Camera dei Rappresentanti, Nancy Pelosi, si è recata in visita a Taiwan infiammando i rapporti tra Pechino e l’Occidente come non avveniva da decenni.


Risalgono al 19 luglio le prime indiscrezioni riguardo la visita della Speaker della Camera dei Rappresentati degli Usa, Nancy Pelosi, a Taiwan[1], anche nota come Repubblica di Cina (RdC). La notizia ha da subito suscitato molto clamore, ed è stato accompagnato da note internazionali, dato dall’importanza del ruolo dello Speaker della Camera. Tale rilevanza è restituita dalla sua posizione nella linea di successione presidenziale, ovvero al secondo posto e pertanto terza carica rappresentativa eletta più alta dello stato confederato. Seppur lo Speaker non si trovi nella posizione di poter prendere decisioni politiche, in virtù del suo grado nella gerarchia di successione la sua figura può essere utilizzata come mezzo di comunicazione diplomatica ufficiale, e non, dello Stato federale. In questa occasione la visita, non confermata fino all’ultimo istante e seguita da migliaia di persone sui canali di tracciamento aereo[2], ha avuto l’obbiettivo di comunicare a Pechino che, nonostante qualche timore, gli Stati Uniti d’America saranno in prima fila nella tutela della democrazia. Che si tratti di un’invasione diretta, come nel caso ucraino, o di costante assoggettamento, come nel caso taiwanese, gli Stati Uniti non cederanno terreno e giocheranno tutte le carte a loro disposizione per garantire il mantenimento della più alta forma di espressione politica collettiva occidentale[3].

Verso la fine del comunicato di Shanghai?

L’ostinata perseveranza degli Stati Uniti, di porsi quali paladini della giustizia internazionale, rischia tuttavia di sfaldare uno dei pochi punti cardine che sottendono le fragili relazioni tra Pechino e Washington. Siglato ufficialmente durante la storica visita del Presidente Richard Nixon in Cina nel 1972, ufficiosamente accordato l’anno precedente nel corso dell’operazione Marco Polo intrapresa dal Consigliere per la sicurezza nazionale Henry Kissinger, il Comunicato di Shanghai deve essere considerato un fondamentale del rapporto bilaterale tra i due paesi. Tramite il Comunicato gli Stati Uniti riconoscevano l’esistenza di una sola Cina ed accoglievano Pechino nei salotti della politica internazionale, dando il via alla creazione di stabili rapporti diplomatici. Tuttavia nel corso degli anni la tenuta di tale comunicato è stata più volte messa a repentaglio dalle policy intraprese da parte dei vertici politici americani, nondimeno dalle ripetute movimentazioni di flottiglia navale militare nello Stretto di Formosa. L’ultimo affronto, che fino a pochi giorni fa pareva il più significativo di tutti, è stato rappresentato dalla visita della Speaker Pelosi presso la RdC, contro la volontà del suo stesso Presidente[4], che ha portato l’Occidente sull’orlo del baratro. Il repentino appropinquarsi di una hegeliana fine della Storia, così come noi ne stiamo vivendo l’evoluzione, risiede nel fatto che la visita svolta a Taiwan da parte della terza carica americana eletta sia stata posta sotto i riflettori di tutto il mondo. Ovviamente Pechino non avrebbe mai acconsentito pubblicamente a tale atto, ma la messa sotto i riflettori della visita ha spinto la Cina continentale a dover fornire una risposta decisa alla stessa. Senza contare che l’utilizzo del soft power esercitato dalla Speaker rappresenta una normalizzazione informale dello status d’indipendenza dell’isola. Tuttavia, formalmente Taiwan è parte integrante della Repubblica Popolare Cinese, come riconosciuto nel comunicato di Shanghai, anche se le sue dinamiche amministrative sfuggono alla logica di qualsiasi forma di autonomismo politico di stampo occidentale. L’isola indice elezioni amministrative, come avviene anche ad Hong Kong e Macao, ma in aggiunta – comportandosi come stato indipendente – indice elezioni politiche, possiede un esercito ed intrattiene relazioni diplomatiche indipendenti con un esiguo numero di stati, per la maggior parte atolli sperduti negli oceani e piccoli stati sudamericani, insignificanti dal punto di vista diplomatico internazionale[5]. La mossa di Pelosi, ed il caos mediatico distrattamente provocato dal 1600 di Pennsylvania Avenue, possono essere ricondotte alla volontà di esporre al pubblico internazionale le intenzioni politiche statunitensi, che difficilmente avrebbero trovato successo in altre sedi istituzioni fino a pochi giorni fa. Nondimeno l’affronto ha permesso di saggiare il terreno della risposta cinese. Le odierne tensioni diplomatiche sono state testimoniate per esempio dall’obbligato percorso che SPAR19 – così il codice identificativo dell’aeromobile che trasportava Pelosi e l’entourage americano – ha dovuto compiere per raggiungere Taiwan da Kuala Lampur, Malaysia. Il Mar Cinese meridionale è stato interamente evitato durante il tragitto, onde evitare il sorvolo della People’s Liberation Army Navy (PLAN) transitante in quelle acque. Inoltre SPAR-19 ha volato sopra il Carrier Strike Group 5, alla cui testa è posizionata la portaerei Ronald Reagan, che stazionava nei pressi delle Filippine nord-orientali[6].
Tuttavia, al rientro della Speakers negli States il Senato, tramite voto bipartisan, ha deciso di opporsi nuovamente alle volontà presidenziali approvando il Taiwan Policy Act del 2022[7] proposto a giugno di quest’anno. Tale proposta di legge, qualora passasse anche in Camera e divenisse legge ufficiale dello stato, poserebbe una pietra tombale sul precedente Comunicato di Shangai. Infatti al comma primo della proposta di legge parlamentari americani arrivano ad affermare, ponendo nero su bianco, che le intenzioni americane saranno quelle di garantire “la libertà del popolo di Taiwan di determinare il proprio futuro e di opporsi strenuamente a qualsiasi azione da parte della RPC di usare la forza per cambiare lo status quo di Taiwan”; ancora al comma 8 si impegnano ad “accogliere con favore la partecipazione significativa di Taiwan a importanti organizzazioni internazionali, comprese quelle che si occupano di salute globale, sicurezza aerea civile e sforzi per contrastare la criminalità transnazionale, nonché ai vertici bilaterali e multilaterali sulla sicurezza, alle esercitazioni militari e ai dialoghi e forum economici”. Un cambio di passo epocale rispetto alle policy che fino ad oggi hanno mantenuto lo status quo tra le due superpotenze.

Cambio di paradigma e scadenze internazionali

Le differenze di questa crisi politica rispetto al passato risiedono nell’accresciuta potenza accumulata da Pechino nel corso degli ultimi dieci anni, sotto la presidenza e guida di Xi Jinping. Oggi la forza della Cina non si esprime più solamente in termini numerici di popolazione, ma passa dal campo economico, tecnologico, militare e diplomatico. Citando alcuni dati, oggi economicamente la Cina si posiziona seconda nella classifica internazionale del Prodotto Interno Lordo secondo gli indicatori della Banca Mondiale[8], con una crescita percentuale annua del 8,1% nel 2021 – la crescita media nell’ultimo decennio è stabile sul 7,5% annuo – rispetto al 5,7% degli USA nello stesso anno[9], ed una crescita media del 2,5% annuo nell’ultimo decennio. Stati Uniti che comunque mantengono un rilevante e distaccato primato. In termini economici tuttavia è inoltre da tenere a mente come Pechino non possa vantare, a differenza di Washington, di essere un centro della finanza globale. Fattore che permette il confluire di miliardi di investimenti esteri nell’economia americana, il che aiuta e concorre nel creare una distorsione della reale situazione economico produttiva interna al paese.
Tecnologicamente Pechino non ha nulla da invidiare alla Silicon Valley americana. Da Sina Weibo a Tencent Holdings, da Alibaba Group a CATL, la Cina continentale si mostra altamente competitiva a livello globale nel settore tecnologico. Vantando di possedere anche la quinta fabbrica di semiconduttori al mondo per un market share pari al 5,3% nel 2021[10].   
Considerata ora la crescita cinese, la visita di Pelosi ha coinciso con tre appuntamenti di rilevanza internazionale che ne ha reso la presenza nella RdC ancora più destabilizzante per le relazioni bilaterali. Primo fra tutti la visita si è svolta nel pieno delle primarie interne ai partiti negli USA, in vista del voto di mid-term previsto per l’8 novembre 2022. Le azioni della Speaker e le risposte del Presidente Biden ad esse connesse ne influenzeranno certamente gli esiti e quindi la composizione del futuro Congresso. In secondo luogo è previsto durante l’ultimo trimestre di quest’anno il XXI Congresso del Partito Comunista Cinese. Un probabile giro di boa epocale si intravede all’orizzonte, dopo che nel marzo del 2018 il Congresso Nazionale del Popolo ha abolito il limite dei due mandati presidenziali[11], rendendo possibile in sede del XXI Congresso la terza elezione di Xi Jinping quale guida del popolo. A ragione di ciò il Presidente cinese non ha potuto mostrarsi debole a seguito della visita indesiderata di Pelosi in quella che Pechino considera propria terra nazionale. In questo scenario si è inserito il terzo avvenimento, ovvero il 93° anniversario della costituzione del People’s Liberation Army (PLA), caduto nel giorno del primo di agosto 2022.

Guerra senza limiti

La RPC ha quindi dovuto, potremmo anche dire voluto, mostrare tutti i suoi muscoli nel corso dell’esercitazione iniziata il giorno dell’anniversario del PLA, il primo agosto. Esercizi che si prevede si protrarranno almeno fino al 16 agosto. L’addestramento ha assunto dimensioni colossali mai viste in precedenza, su entrambi i lati dello Stretto. La Cina continentale ha de facto messo in atto un embargo dello spazio aereo-navale dell’isola grazie alla combinata creazione di aree di tiro che circondano Taiwan. Le esercitazioni coinvolgono la PLAN, la People’s Liberation Army Air Force (PLAAF), i reparti di artiglieria terrestre e missilistica, nonché Cyber e del genio, del PLA.  Le esercitazioni aeree sono aumentate vertiginosamente rispetto alle settimane precedenti, mostrandosi particolarmente vigorose e significative in termini di velivoli impiegati (tipologie: J-10, J-11, J-16, SU-30, Y-8 EW, Y-8 ASW) che hanno sorpassato la linea mediana dello Stretto e la zona di identificazione aerea dell‘isola. Come ha prontamente riportato il Ministero della Difesa e Sicurezza nazionale di Taiwan, tramite i suoi canali social, le violazioni dello spazio aereo sono passate da una media di 3 velivoli al giorno – nell’ultima settimana di giugno – ad una media di 25 aeromobili nella prima settimana di agosto. Con un picco di 68 velivoli nel giorno del 5 agosto[12].
La minaccia maggiore deriva tuttavia dalla modifica delle tattiche militari missilistiche di Pechino, il quale sta mettendo in bella mostra le capacità dei suoi missili balistici ipersonici DF-17 in grado di colpire con elevata precisione bersagli fino ad una distanza di 2500 Km, con una traiettoria bassa e a velocità superiori almeno cinque volte quelle del suono (1500 km/h). Queste caratteristiche permettono a tali sistemi missilistici di bucare gli attuali sistemi più avanzati di rilevamento ed intercezione facendo sì che l’attacco divenga noto solamente quando il bersaglio sia stato distrutto. La differenza dal passato risiede nel fatto che le traiettorie attuali dei lanci hanno previsto più volte il sorvolo della RdC da parte dei missili della RPC andatisi poi a schiantare nelle acque oceaniche ad est di Taiwan[13]. Tutto ciò senza che le difese dell’isola potessero fare alcunché. in contemporanea la PLAN sta impiegando almeno quattordici mezzi[14] attorno a Taiwan per le esercitazioni di tiro navali.
Inoltre, come descritto oltre vent’anni fa da parte dei colonelli cinesi Qiao Liang e Wang Xiangsui in Guerra senza limiti, la guerra odierna non si mostra solamente tramite mezzi cinetici, e Taiwan ha avuto la possibilità di saggiarne le dinamiche prima ancora che Pelosi lasciasse l’isola. Un attacco DDoS  ha colpito i siti governativi della Presidente Tsai Ing-wen, del Ministero della Difesa Nazionale, di quello degli Affari Esteri ed il più grande aeroporto del Paese, il Taiwan Taoyuan International[15] mandandoli fuori uso. A ciò è seguito un embargo di sabbia e vegetali dei quali Taiwan è completamente dipendete da Pechino rispettivamente per il comparto industriale dei semiconduttori e della supply chain alimentare[16]. Anche se da questo punto di vista l’evento più rilevante consiste nell’improvvisa morte di Yang Li-hsing, capo della ricerca missilistica dell’isola presso il National Chung Shan Institute of Science and Technology. Anche se ufficialmente malato di cuore e morto per colpa di un infarto[17], le tempistiche non possono che lasciare aperto il campo alle supposizioni.

In conclusione è possibile tuttavia avanzare l’ipotesi che le intenzioni di Pechino non siano, almeno nel breve periodo, quelle di invadere l’isola ma piuttosto di mostrare le proprie capacità tecnico-logistico militari al mondo, oltre che agli abitanti di Formosa. Quasi a voler mettere in guardia dei progressi ottenuti dal continente negli ultimi decenni in particolar modo nel settore missilistico ed in quello informatico. Sono proprio l’interoperatività dei reparti oltre le capacità logistiche della forza armata nel suo complesso ad essere tenute particolarmente sotto osservazione dagli analisti militari essendo queste a presentare la maggior incognita del PLA e delle altre componenti militari. La Cina continentale possiede tecnologie all’avanguardia nel campo dell’intelligenza artificiale, del settore missilistico ipersonico e cyber, che risultano essere i domini militari del futuro, rendendola un attore micidiale sullo scacchiere internazionale. Inoltre i suoi programmi politici sono calibrati sul lungo periodo, talvolta anche secolari, e pertanto non deve essere sminuita l’attuale prova di forze sullo stretto perché pechino ha una caratteristica che Washington non possiede, ovvero il tempo per attuare i propri piani diplomatico internazionali. Solo il tempo e le decisioni diplomatiche intraprese da parte di Washington e Pechino potranno fornirci la risposta al dilemma del secolo corrente, ovvero quale sarà la sostanza dell’Ordine futuro.


Note

[1] Reuters, U.S. House Speaker Nancy Pelosi to visit Taiwan in August – FT, July 19, 2022
[2] Vice, How Online Flight Trackers Have Helped People Follow Nancy Pelosi, Taylor Swift, and Russian Oligarchs’ Private Flights, 2 Agosto 2022 https://www.vice.com/en/article/wxnn4b/how-flightradar24-helps-people-track-nancy-pelosi-taylor-swift-and-russian-oligarchs-private-flights
[3]Associated Press, Pelosi tells Taiwan US commitment to democracy is ‘ironclad’, 4 Agosto 2022https://apnews.com/article/taiwan-asia-beijing-nancy-pelosi-taipei-938933cfaea62b31e7577b0a2a4f7006
[4]  Politico, How Biden bungled the Pelosi trip, 3 Agosto 2022 https://www.politico.com/news/2022/08/03/biden-pelosi-taiwan-trip-beijing-00049625
[5] Australian Government, Department of Foreign Affairs and Trade, Australia-Taiwan relationship https://www.dfat.gov.au/geo/taiwan/australia-taiwan-relationship
[6] USNI News Fleet and Marine Tracker: Aug. 1, 2022 https://news.usni.org/category/fleet-tracker
[7] https://www.congress.gov/117/bills/s4428/BILLS-117s4428is.pdf
[8] World Bank, GDP (current US$) – China https://data.worldbank.org/indicator/NY.GDP.MKTP.CD?locations=CN&most_recent_value_desc=true
[9] World Bank, GDP growth (annual %) – China, United States https://data.worldbank.org/indicator/NY.GDP.MKTP.KD.ZG?locations=CN-US&most_recent_value_desc=true
[10] Semiconductor Engineering, China Accelerates Foundry, Power Semi Efforts https://semiengineering.com/china-accelerates-foundry-power-semi-efforts/
[11] BBC, China’s Xi allowed to remain ‘president for life’ as term limits removed, 11 Marzo 2018 https://www.bbc.com/news/world-asia-china-43361276
[12]Twitter, Ministry of National Defense, R.O.C. https://twitter.com/mondefense
[13] https://www.linkedin.com/in/goran-k-37246716b/recent-activity/
[14] https://twitter.com/MoNDefense/status/1555888160273739781/photo/1
[15] NBS News, Taiwanese websites hit with DDoS attacks as Pelosi begins visit, 2 Agosto 2022 https://www.nbcnews.com/tech/security/taiwanese-websites-hit-ddos-attacks-pelosi-begins-visit-rcna41144
[16] Bloomberg, China Hits Taiwan with Trade Curbs Amid Tensions Over Pelosi, 3 Agosto 2022https://www.bloomberg.com/news/articles/2022-08-03/china-halts-natural-sand-exports-to-taiwan-after-pelosi-visit-l6cv09k3#xj4y7vzkg
[17]CNN, Leading Taiwanese weapons developer found dead in hotel room, 7 Agosto 2022 https://edition.cnn.com/2022/08/06/asia/taiwan-missile-heart-attack-hnk-intl/index.html


Foto copertina: In this photo released by the Taiwan Ministry of Foreign Affairs, U.S. House Speaker Nancy Pelosi, center, walks with Taiwan’s Foreign Minister Joseph Wu, left, as she arrives in Taipei, Taiwan, Tuesday, Aug. 2, 2022. Pelosi arrived in Taiwan on Tuesday night despite threats from Beijing of serious consequences, becoming the highest-ranking American official to visit the self-ruled island claimed by China in 25 years. ( Taiwan Ministry of Foreign Affairs via AP)