Per la prima volta nella storia della Colombia, i cittadini hanno eletto un presidente di sinistra, ponendo fine all’epoca dell’”Uribismo”, che rappresentava da vent’anni la tendenza di governo nel Paese.


La Colombia sta vivendo negli ultimi anni una continua crisi politica, sociale ed economica, degenerata in una vera e propria crisi umanitaria. Il continuo transito di popolazioni provenienti dall’America Latina, Asia ed Africa, e la mancata capacità da parte del governo colombiano nella gestione del flusso di questi ultimi (126 mila migranti in transito solo nel 2021), non ha fatto che peggiorare la situazione del Paese. Inoltre, si registra un aumento esponenziale di azioni violente e intimidatorie nonché del traffico di droga[1] da parte delle organizzazioni criminali locali, le quali si avvalgono dei migranti o delle classi sociali più povere, per ampliare il business della droga.  Allo stesso tempo cercano di esercitare un controllo parastatale sulla popolazione sino a poter essere considerati dei veri e propri non state actors[2].  A questo si lega la dilagante e radicata corruzione delle forze di polizia e della classe politica[3]. La conseguenza di tutto questo è l’impunità verso chi commette crimini di siffatta natura nel paese. Violenze e attacchi da parte dei criminali violenti sono all’ordine del giorno e un buon esempio di questo possono essere i gruppi paramilitari e le FARC.

The main sub-state armed groups in modern Colombia—the loose coalition of paramilitaries previously organized under the recently demobilized Autodefensas Unidas de Colombia (AUC) and what was once one of the largest guerrilla organizations in the world, Fuerzas Armadas Revolucionarias de Colombia (Revolutionary Armed Forces of Colombia—FARC)—derive the majority of their revenues from criminal activities, including kidnapping, extortion, and the protection, production, and trafficking of Andean-grown narcotics.[4]

Alla luce di tutto questo, è comprensibile che le recenti elezioni si siano svolte in un clima diffuso di rivalsa e rivincita da parte della popolazione “civile” nonché con un forte e diffuso desiderio di cambiamento da parte del popolo. L’ex presidente Ivan Duque è entrato in carica nel 2018 con l’intenzione di modernizzare l’economia. Nel 2021, una proposta di riforma fiscale ha innescato proteste antigovernative a livello nazionale che sono state accolte con forti repressioni da parte della polizia. Gli indici di approvazione di Duque hanno continuato a diminuire tra l’insoddisfazione e per l’elevata disoccupazione, la disuguaglianza e la criminalità. Nel 2021, dopo l’incontro con l’Alto Commissario dell’ONU per i rifugiati, Duque ha concesso uno status legale protettivo temporaneo a 1,7 milioni di migranti venezuelani in Colombia per un decennio. Duque lascerà ufficialmente l’incarico ad agosto e la rielezione non gli è consentita in Colombia. I colombiani sono generalmente contrariati dalle azioni della classe politica tradizionale ed è stato proprio questo clima a favorire il vincitore nelle elezioni di domenica[5].


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La tornata elettorale

Per consentire uno svolgimento pacifico delle elezioni, il gruppo ribelle dell’Esercito di liberazione nazionale (ELN) della Colombia ha annunciato un cessate il fuoco unilaterale di 10 giorni, durato dal 25 maggio al 3 giugno: “affinché coloro che vogliono votare, possano farlo in pace”[6].
Il 29 maggio, durante la “primera vuelta”, 21 milioni di aventi diritto, si sono recati alle urne per eleggere il nuovo Presidente. I vincitori della “primera vuelta” che hanno poi partecipato al ballottaggio sono stati il candidato di sinistra Gustavo Petro, che ha ottenuto il 40% dei voti, ed il miliardario populista Rodolfo Hernández, che ne ha ottenuti il 28%[7].  Tale risultato è stato considerato pressoché inatteso. Infatti, i favoriti erano Gustavo Petro e la destra di Federico Gutiérrez, che ha ottenuto invece solo il 23,92% dei voti. Federico Gutiérrez ha spesso dichiarato di non essere l’erede di Iván Duque. Tuttavia, spesso Gutiérrez ha espresso apprezzamenti nei confronti dell’operato della presidenza uscente[8].  Il ballottaggio, invece, si è tenuto domenica 19 giugno, tra i due vincitori del primo turno. Il vincitore è Gustavo Petro, con 11,2 milioni di voti, il massimo nella storia del paese che lo condurrà alla presidenza. Con il 100% dei seggi informati, Petro ha il 50,44% dei voti contro il 47,31% di Hernández, che ha ammesso la sconfitta e ha accettato il risultato. Questo è stato il terzo tentativo di raggiungere la presidenza di Petro, un economista di 62 anni specializzato in ambiente, guerrigliero negli anni ’80 e che fino ad oggi è stato senatore e sindaco di Bogotá (dal 2012 al 2015)[9].

Osservazione elettorale

In un rapporto preliminare della Commissione Europea sulle missioni di osservazione elettorale[10] in Colombia, la campagna elettorale per il secondo turno si è svolta in gran parte in modo pacifico, anche se sono stati segnalati alcuni casi isolati di minacce e danni al materiale elettorale in diversi dipartimenti del Paese. Non sono stati segnalati incidenti violenti che abbiano influito sulle regolari attività della campagna, e i candidati, sostenitori e potenziali elettori hanno potuto esercitare i loro diritti di associazione, espressione e informazione liberamente. Nel mentre che i sondaggi di opinione indicavano sempre più un pareggio virtuale tra i candidati, i toni della campagna elettorale si sono inaspriti, sfociando addirittura in forti attacchi personali. La pubblicazione sui media tradizionali l’8 giugno, e successivamente sui social media, di registrazioni private del team della campagna elettorale di Petro a partire dalla metà del 2021, ha alimentato le diffamazioni contro il candidato. L’origine e la legalità delle registrazioni non sono però, ad oggi, ancora state determinate[11].

Conclusioni

La pandemia ha amplificato le disuguaglianze nella regione dell’America Latina, provocando una crescente volontà di cambiamento da parte dei cittadini della regione.  L’elezione di Petro rappresenta sicuramente una svolta per la Colombia e per l’intera America Latina. Petro è il primo presidente colombiano di sinistra che vanta nel suo programma un vero piano volto al cambiamento. Attraverso un nuovo contratto sociale, infatti, mira a garantire il benessere dei cittadini e ad includere tutte le diversità della nazione per entrare finalmente in un’era di pace, il cui volto è una democrazia multicolore con lo scopo di rendere l’uguaglianza una realtà e l’economia nuovamente produttiva nonché in grado di generare ricchezza basata sul lavoro[12].  La sconfitta di Rodolfo Hernández alle elezioni di questa domenica si aggiunge a quella di Federico Gutiérrez al primo turno, chiudendo quindi il cerchio che segnerà, forse, la fine dell’Uribismo dell’ex presidente Álvaro Uribe[13].
L’elezione del presidente Petro è dunque considerabile un “faro” per l’intera area dell’America Latina. Infatti, nelle ultime elezioni nel 2021 e 2022, in Cile, Costa Rica, Messico, Honduras, Barbados e Perù, sono stati eletti presidenti di sinistra o centrosinistra e questa è una chiara e forte reazione agli eventi colombiani, ed è una forte manifestazione della volontà popolare che mai come ora è volta ad un vero cambiamento.


Note

[1] https://www.opiniojuris.it/panama-e-colombia-limitano-il-flusso-di-migranti/
[2] https://www.opiniojuris.it/colombia-nos-estan-matando/
[3] https://ourworldindata.org/grapher/ti-corruption-perception-index?country=~VEN
[4] https://brookings.edu/articles/criminality-and-armed-groups-a-comparative-study-of-farc-and-paramilitary-groups-in-colombia/ [5]https://www.americasquarterly.org/article/colombia-and-ivan-duque-an-overview/ [6]https://www.aljazeera.com/news/2022/5/16/colombias-eln-declares-10-day-ceasefire-for-presidential-vote  
[7] https://elpais.com/america-colombia/elecciones-presidenciales/2022-06-17/resultados-de-las-elecciones-en-colombia-en-vivo.html
[8] https://www.larepublica.co/elecciones-presidenciales-2022/resultados-primera-vuelta [9] https://www.semana.com/nacion/articulo/atencion-segun-preconteo-gustavo-petro-es-el-nuevo-presidente-de-colombia/202234/
[10] https://ec.europa.eu/info/strategy/relations-non-eu-countries/types-relations-and-partnerships/election-observation_it
[11] European Union External Action EEAS, 2022. European Union Election Observation Mission Colombia Presidential Election – 19 June 2022. European Union External Action EEAS.
[12] https://gustavopetro.co/programa-de-gobierno/temas/
[13] L’uribismo è la corrente politica creata da Álvaro Uribe Vélez che è stata così presente nel Paese negli ultimi 20 anni che Uribe, ex presidente ed ex senatore, è considerato da molti una delle figure politiche più importanti della Colombia di quel periodo. Dopo anni di influenza politica e quattro anni di presidenza dell’uribista Iván Duque, che ha lasciato un Paese impantanato nella violenza e in una crisi sociale accentuata dalla pandemia, l’uribismo è in declino, secondo alcuni esperti. Ref: https://cnnespanol.cnn.com/2022/05/21/uribismo-que-es-cuanto-tiempo-colombia-orix/


Foto copertina: Gustavo Petro nuovo Presidente della Colombia