Colpo di Stato in Niger dove un gruppo di militari ha bloccato l’accesso al palazzo presidenziale. Il governo del presidente Bazoum è stato rimosso.


Il presidente Mohamed Bazoum sta negoziando a con gli ammutinati della guardia presidenziale nella sua residenza a Niamey. Questo corpo a protezione del presidente è comandato dal generale Omar Tchiani già in queste funzioni con il precedente presidente Mahamadou Issofou. Fonti vicine alla presidenza mormorano che il presidente della nazione lo volesse dimettere dai suoi incarichi.
Al momento i colloqui in corso stanno cercando di evitare uno scontro diretto tra gli ammutinati e le forze armate e la guardia nazionale. Questi ultimi due corpi secondo un tweet della Presidenza del Niger sono pronti ad attaccare gli ammutinati se questi non rientreranno nei ranghi. Il presidente del Niger Mohamed Bazoum è stato rimosso dal potere, almeno stando alle dichiarazione di un gruppo di soldati che è apparso mercoledì alla televisione nazionale della nazione dell’Africa occidentale, poche ore dopo che il presidente era stato trattenuto nel palazzo presidenziale.

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Leggendo una dichiarazione, il colonnello Amadou Abdramane, seduto e affiancato da altri nove ufficiali, ha affermato che le forze di difesa e sicurezza hanno deciso: “Mettete fine al regime che conoscete a causa del deterioramento della situazione della sicurezza e del malgoverno”.
Non è la prima volta che i militari minacciano il potere politico nigerino, infatti nel 2021 alcuni ufficiali avevano tentato di rovesciare il presidente Issoufou due giorni prima dell’investitura a capo di stato di Bazoum. La presa di potere militare, che segna il settimo colpo di stato nella regione dell’Africa occidentale e centrale dal 2020, potrebbe complicare ulteriormente gli sforzi occidentali per aiutare i paesi della regione del Sahel a combattere un’insurrezione jihadista che si è diffusa dal Mali nell’ultimo decennio.
L’Unione africana ha già condannato l’atto definendolo come tentativo di colpo di stato e nel comunicato si riferisce ai suoi membri affinché condannino all’unanimità le azioni intraprese dagli ammutinati.


Foto copertina: Colpo di Stato in Niger