Con il progetto Nord Stream 2 bloccato, il tema della sicurezza energetica europea torna ad essere quanto mai attuale. I paesi dell’Est e del Baltico si sono da sempre scagliati contro il progetto russo-tedesco, che potrebbe tradursi in una eccessiva e pericolosa dipendenza europea dal gas russo. Per scongiurare una tale evenienza, Polonia e Danimarca hanno portato a termine un progetto alternativo, che dovrebbe garantire al contempo forniture energetiche ai paesi dell’Europa centrorientale e una maggiore indipendenza da Mosca.


L’Europa si ritrova ad affrontare una guerra confine orientale con esiti incalcolabili, rispondendo con pesantissime sanzioni verso Mosca. E la conseguente minaccia russa di gravissime ripercussioni che si abbatterebbero sulla fornitura energetica europea non fanno dormire sonni tranquilli. Si potrebbe, dunque, affermare che, allo stato attuale, la sicurezza energetica europea risulta essere incredibilmente vulnerabile alla mutevolezza dello scenario geopolitico, ed alle decisioni politiche delle potenze esterne che lo dominano.
La possibilità che Mosca utilizzi il gas come leva diplomatica nei rapporti bilaterali con le principali potenze del vecchio continente (Germania, Francia, Italia) terrorizza (e come dargli torto?) Kyiv, Varsavia, Vilnius, e preoccupa Washington e NATO, anch’esse critiche del progetto Nord Stream 2. Per questa ragione, Polonia e Danimarca hanno accelerato ulteriormente i lavori per la costruzione del gasdotto Baltic Pipe, il quale è stato ultimato il 18 novembre 2021.[1]

Ma cos’è il Baltic Pipe?

Il Baltic Pipe Project è una infrastruttura strategica nata dal progetto di una joint venture tra la società polacca dell’energia GAZ-SYSTEM SA e la danese Energinet.dk, cofinanziato dall’Unione Europea, dalla quale è stato valutato quale progetto di rilevanza strategica europea ed è inserito nella lista[2] Projects of Common Interest (PCI)[3], tracciata in linea con il regolamento UE No 347/2013 del 17 aprile 2013, contenente le linee guida della cosiddetta TEN-E Regulation[4] (trans-European energy infrastructure). Tutti i progetti presenti nella PCI sono stati valutati dall’UE ed hanno ricevuto fondi provenienti dal Connecting Europe Facility[5] (CEF), un programma di investimenti europei finalizzati alla promozione di crescita economica, posti di lavoro attraverso il finanziamento di infrastrutture a livello europeo, sotto la supervisione della European Climate, Infrastructure and Environment Executive Agency (CINEA)[6] dal 1° aprile 2021. Inoltre, nell’aprile del 2019, la Commissione Europea ha finanziato il progetto con un contributo di 215 milioni di euro.[7] La somma totale del finanziamento UE, tenendo conto del supporto finanziario di PCI e CEF a partire dal 2013, è di 266.8 milioni di euro.
Questa nuova infrastruttura di circa 275 km garantirà il trasporto di gas naturale dalla Norvegia verso Polonia e Danimarca, oltre che verso i paesi confinanti, con una capacità stimata di circa 10 miliardi di metri cubi(m3) all’anno di gas naturale verso la Polonia; e di circa 3 miliardi di m3 all’anno verso Danimarca e Svezia.[8]
La costruzione di questo gasdotto permetterà alla Polonia di diversificare le fonti della propria fornitura energetica, e le permetterà di ovviare alla scadenza del contratto di fornitura con Gazprom, in scadenza nel dicembre 2022, come riportato da Piotr Naimski, plenipotenziario del governo per le infrastrutture energetiche strategiche.[9] La fornitura di gas dalla Norvegia sarà attiva a partire dal 1 ottobre 2022, data in cui la Baltic Pipe diverrà ufficialmente operava, come annunciato dal Presidente del Consiglio di Amministrazione di GAZ-SYSTEM, Tomasz Stępień. La compagnia polacca è stata fondata il 16 aprile 2004 come sussidiaria della compagnia PGNiG (Polish Petroleum and Gas Mining Co.) ed è stata trasferita al Ministero del Tesoro polacco a partire dal 28 aprile 2005. Oltre che al controllo di tutte le condutture per la trasmissione di gas in Polonia, la società è responsabile della costruzione delle condutture del Baltic Pipe e del terminal LNG di Świnoujście, gestito dalla Polskie LNG S.A., dove, a partire dal 2015, viene stoccato il gas naturale liquefatto importato prevalentemente dagli Stati Uniti.[10]

Obiettivi e progetti collegati

Il progetto Baltic Pipe rientra nel piano energetico Baltic Energy Market Interconnection Plan in gas (“BEMIP Gas”)[11] nato dalla cooperazione degli operatori di sistema regionali tra i quali: Eesti Gaas (Estonia), Energinet.dk (Danimarca), Gasum (Finlandia), Latvijas Gaze (Lettonia), Lietuvos Dujos (Lituania), GAZ-SYSTEM (Polonia), Swedegas (Svezia); e mira ad ottenere, in linea con gli obiettivi UE in materia di politica energetica, una maggiore sicurezza energetica attraverso la diversificazione delle forniture e l’accesso diretto ai depositi di gas naturale norvegese ed LNG, oltreché ad una maggiore integrazione dei mercati europei del gas, l’accesso al mercato energetico di paesi del Baltico, uno sviluppo delle infrastrutture in vista dell’implementazione delle linee guida europee per una maggiore sostenibilità energetica.

In particolare, il progetto prevede:[12]

  • Maggiore integrazione dei mercati energetici di Polonia, Danimarca e Svezia;
  • Garantire la sicurezza energetica della regione attraverso l’accesso al gas naturale norvegese per il mercato danese, svedese e polacco, oltreché ad altri mercati dell’Europa centrale e orientale;
  • Maggiore competitività dei mercati energetici della regione, accesso di nuovi players al mercato del gas, facilitare la convergenza dei prezzi ed incrementare la domanda di gas nella regione;
  • Collegare il Baltic Pipe al terminal LNG di Świnoujście, per garantire l’accesso dei paesi scandinavi al mercato globale di gas liquefatto (Liquefied Natural Gas).

A completamento del BEMIP, accanto al progetto del Baltic Pipe, vi è il progetto per la costruzione di un gasdotto Polonia-Lituania[13] (Poland-Lithuania interconnection “GIPL”) e un progetto per l’estensione della capacità di stoccaggio del Terminal LNG di Świnoujscie.
Tuttavia, la strategia energetica polacca non si muove sulla sola direttiva Nord-Est. Difatti è in cantiere la creazione di un corridoio Nord-Sud per l’approvvigionamento energetico dei paesi dell’Europa Centrale. Gli investimenti prevedono la costruzione di un collegamento tra il Baltic Pipe e il terminal di Świnoujscie, un gasdotto che attraversando la Polonia centrale, Repubblica Ceca, Slovacchia ed Ungheria, arriverà al terminal LNG in Croazia[14]. Questo piano, denominato North-South gas interconnections in Central Eastern and South Eastern Europe (“NSI East Gas”) comprende:

  • La costruzione del North-South Gas Corridor;[15]
  • La costruzione di un’interconnessione Polonia-Slovacchia;[16]
  • Ampliamento e ammodernamento del gasdotto Polonia-Rep.Ceca[17] (Stork II);
  • Costruzione di un terminal LNG a Danzica.[18]
Figura 2 https://en.gaz-system.pl/fileadmin/centrum_prasowe/Aktualnosci/2019/gazsystem_mapa3_ENG.png

Come riportato sul sito ufficiale, la compagnia GAZ-SYSTEM è attivamente impegnata nella creazione di un network integrato di gasdotti nell’Europa Centrale, con l’obiettivo di rendere la Polonia il principale hub nel sistema integrato per la fornitura e trasmissione del gas in Europa.[19] Un sistema che, secondo la strategia di Varsavia, rappresenterà una valida alternativa al Nord Stream e Nord Stream 2, e di conseguenza alla fornitura energetica proveniente dalla Russia.

Il Baltic Pipe parla anche italiano

Il progetto nato dalla joint venture polacco-danese ha rappresentato, inoltre, un’ottima occasione per una importante realtà italiana nel settore dell’ingegneria, dell’energia e delle infrastrutture: parliamo ovviamente di Saipem.
Saipem è una società italiana leader nel campo della realizzazione di progetti ed infrastrutture nel settore dell’energia e della perforazione, un global solution provider con capacità e competenze distintive e asset ad alto contenuto tecnologico, quotata alla borsa di Milano e presente in più di 70 paesi in tutto il mondo.
In un comunicato del 4 maggio 2020, la Saipem ha fatto sapere di essersi aggiudicata un contratto da parte della società polacca GAZ-SYSTEM S.A. per il trasporto e l’istallazione del gasdotto nel Mar Baltico, tra Danimarca e Polonia, dal valore complessivo di 280 milioni di euro.
In sostanza, il contratto sottoscritto da Saipem prevedeva la realizzazione di un gasdotto di circa 275 km, rivestito in cemento, installato da navi appositamente configurate per la posa S-lay. L’importanza di questo progetto per la società italiana è stata confermata da Francesco Racheli, COO della Divisione Offshore E&C, cha ha dichiarato: “Questo nuovo contratto, acquisito grazie alla nostra solida esperienza nella realizzazione di condutture e che arriva in un momento critico per l’industria energetica in tutto il mondo, contribuirà a garantire la continuità dell’approvvigionamento di gas europeo e rafforzerà la presenza di Saipem in un un’area altamente strategica. Siamo quindi impegnati a portare a termine velocemente e con successo questo importante progetto”.[20]

Conclusioni

L’Europa attraversa un periodo di grande incertezza, sconquassata dall’escalation militare tra Russia e NATO, l’aumento dei prezzi del gas e del petrolio in tutta Europa[21], con la Russia che trattiene una parte considerevole del gas metano diretto verso l’UE attraverso Ucraina e Bielorussia, circa il 44% in meno rispetto allo scorso anno[22], e con le accuse dell’Agenzia Internazionale dell’Energia IEA che accusa Mosca di ridurre la fornitura di idrocarburi per fini politici.[23]
In un quadro geopolitico come quello attuale, in cui diplomazia energetica e hard power si influenzano a vicenda, come dimostra la controversa vicenda del Nord Stream2 e della cauta reazione di Berlino alle manovre militari russe al confine con l’Ucraina, la notizia della conclusione del progetto Baltic Pipe non ha suscitato lo stesso clamore e lo stesso interesse, quantomeno della stampa nostrana.
Ciò nonostante, il gasdotto polacco-danese che sarà operativo dal prossimo ottobre 2022, potrebbe rappresentare un importante sviluppo per la geopolitica europea. I paesi del Baltico, dell’Europa orientale e centrale potrebbero aver trovato il modo per ovviare e sopperire ad una eventuale (e preoccupante) interruzione delle forniture di gas proveniente dalla Russia, in considerazione della escalation in Ucraina. Tuttavia, considerando la quantità di gas che questo nuovo progetto sarebbe in grado di garantire, il Baltic Pipe non costituirebbe una alternativa sufficiente a rimpiazzare l’intera fornitura proveniente dalla Russia, ma garantirebbe un più basso livello di interdipendenza, anche in vista dello sviluppo di nuove fonti energetiche rinnovabili. Ragion per cui, in considerazione dell’agenda europea in materia di energia, una fonte alternativa potrebbe rafforzare la sicurezza energetica UE.
Dal canto suo, Varsavia potrebbe ritagliarsi un ruolo strategicamente rilevante, divenendo il crocevia della distribuzione e fornitura energetica tra le regioni del Baltico, la Mitteleuropa e la Scandinavia. Ciò si tradurrebbe in un evidente vantaggio geopolitico. Inoltre, a livello nazionale, l’ammodernamento e lo sviluppo della rete infrastrutturale polacca rappresenta un passo necessario al perseguimento degli obiettivi del NextGenerationEU. La Polonia, infatti, resta uno dei paesi UE con la più alta intensità di emissioni di carbonio, avendo nel carbone la principale fonte di produzione di energia elettrica. Un accesso diretto alla fornitura di gas dalla Norvegia e di LNG dovrebbe aiutare il paese nel processo di decarbonizzazione.


Note

[1] https://www.baltic-pipe.eu/gaz-system-gaz-system-has-completed-laying-the-offshore-section-of-the-baltic-pipe-gas-pipeline/
[2] https://en.gaz-system.pl/fileadmin/centrum_prasowe/pci/Broszura_PCI_EN_final.pdf
[3] https://en.gaz-system.pl/wsparcie-z-ue/projekty-o-statusie-pci-pci-project-of-common-interest/
[4] https://eur-lex.europa.eu/legal-content/en/TXT/?uri=celex%3A32013R0347
[5] https://ec.europa.eu/inea/en/connecting-europe-facility
[6] https://cinea.ec.europa.eu/index_en
[7] https://www.dw.com/en/polands-baltic-pipe-project-pumped-full-of-eu-cash/a-48332337
[8] https://en.gaz-system.pl/our-investments/integration-with-european-gas-tramsmission-system/baltic-pipe/
[9] https://www.baltic-pipe.eu/gaz-system-gaz-system-has-completed-laying-the-offshore-section-of-the-baltic-pipe-gas-pipeline/
[10] https://www.dw.com/en/poland-signs-20-year-liquefied-natural-gas-deal-with-us/a-46809053
[11] https://en.gaz-system.pl/fileadmin/pliki/o_firmie/pl/Europejski_rynek_gazu/GRIP_BEMIP_MAIN.pdf
[12] https://en.gaz-system.pl/ue-support/trans-european-networks-energy-ten-e/baltic-pipe/
[13] https://en.gaz-system.pl/ue-support/trans-european-networks-energy-ten-e/poland-lithuania/
[14] https://www.reuters.com/article/poland-slovakia-gas-link-idUKL6E8F43N120120404?edition-redirect=uk
[15] https://en.gaz-system.pl/nasze-inwestycje/integracja-z-europejski-systemem/korytarz-polnoc-poludnie/
[16] https://en.gaz-system.pl/ue-support/trans-european-networks-energy-ten-e/poland-slovakia/
[17] https://www.net4gas.cz/en/projects/eepr-projects/czech-polish-interconnector-stork/
[18] https://www.offshore-energy.biz/polish-consortium-to-decide-on-small-scale-lng-terminal-in-gdansk/
[19] https://en.gaz-system.pl/wsparcie-z-ue/projekty-o-statusie-pci-pci-project-of-common-interest/
[20] Cfr. https://www.saipem.com/it/media/comunicati-stampa/2020-05-04/saipem-aggiudicato-il-contratto-il-progetto-baltic-pipe-del
[21] https://www.ilsole24ore.com/art/allarme-csc-rincari-gas-ed-energia-elettrica-rischiano-bloccare-imprese-AEp62V8?refresh_ce=1
[22] https://tg24.sky.it/economia/2022/01/26/gas-russo-europa
[23] https://www.ilsole24ore.com/art/energia-iea-accusa-russia-non-fornisce-gas-all-europa-fini-politici-AE0VGe7


Foto copertina: Mappa Baltic Line Wikipedia