Figura 1: fluttuazione del valore delle criptovalute, luglio 2021- maggio 2022. Fonte: CoinMarketCap, in: The New York Times, 12 maggio 2022.

Durante le prime settimane di maggio il mercato delle criptovalute ha subito un drammatico tracollo, con perdite per oltre 300 miliardi di dollari. Dopo aver raggiunto l’apice nel dicembre 2021, la profonda crisi delle criptovalute innescata dal collasso di TerraUSD sembra tuttavia avere profonde motivazioni economiche e geopolitiche: ci stiamo dirigendo verso un “Lehman Moment” dei cryptoasset?


Miliardi di dollari in fumo

A perfect storm of fear and panic” – una tempesta perfetta di paura e panico: così titola il New York Times in una delle giornate più drammatiche per il mercato delle criptovalute, in caduta libera dalla scorsa settimana.[1] Dopo aver raggiunto l’apice verso la fine dello scorso anno – con Bitcoin dal valore di più di $60,000 nel mese di novembre – il mondo delle criptomonete è stato travolto da un vero e proprio crollo che ha causato la perdita di oltre $300 miliardi – il 35% del valore del mercato, stimato ora in circa $1.120 miliardi.[2] A far scoccare la scintilla è stata l’implosione della stablecoin TerraUSD, un mezzo di scambio ancorato ad un asset stabile come il dollaro e, pertanto, potenzialmente destinato a non fluttuare di valore. Sostenuta da credibili società di capitale di rischio tra cui Arrington Capital e Lightspeed Venture Partners, Terra USD ha ricevuto finanziamenti per progetti crittografici basati sulla valuta per milioni di dollari, senza tuttavia essere supportata da contanti, titoli del tesoro o altri asset tradizionali. Al contrario, essa ha derivato la propria (presunta) stabilità da algoritmi che ne hanno collegato il valore a Luna, la criptovaluta sorella, che questa settimana ha perso quasi tutto il suo valore. Da ciò è derivato un pericoloso effetto a catena su TerraUSD, che nella giornata dell’11 maggio è scesa ad un minimo di 23 centesimi. Precipitando inoltre ben al di sotto del proprio ancoraggio al dollaro, la cosiddetta “stablecoin algoritmica” ha pertanto creato un cratere nel mondo delle valute crypto[3] che ha spinto Terraform Labs, la società dietro a TerraUSD e Luna, ad interrompere il trading sulla propria blockchain: una mossa senza precedenti, necessaria tuttavia a consentire l’elaborazione di un nuovo piano per ricostruire la valuta.[4] Dello stesso avviso è stato il server della società Discord, una piattaforma in cui si riuniscono gli investitori, che, analogamente, ha bloccato il servizio per evitare l’ingresso di nuovi membri e la conseguente diffusione di incertezza, dubbi e disinformazione. Nel panico degli investitori, anche la stablecoin fulcro del trading di criptovalute Tether (garantita da contanti e altri asset tradizionali) ha vacillato, perdendo il proprio ancoraggio a $1.[5]
In una settimana di turbolenze, il tracollo ha interessato anche altre sezioni dell’ecosistema crypto: Coinbase – uno dei più rilevanti scambi di criptovalute – ha riportato una perdita trimestrale di $430 milioni e oltre due milioni di utenti. Per giunta, dal trionfale debutto sul mercato nell’aprile 2021, il prezzo delle azioni della società è crollato dell’82%.[6]
Anche i prezzi delle criptovalute sono calati precipitosamente: primo fra tutti, il 12 maggio Bitcoin è sceso di quasi il 9% sfiorando la soglia dei $26.000, per poi risalire lentamente a $30.000 nei giorni successivi.[7] Al contempo, anche il prezzo della criptomoneta Ethereum è diminuito di oltre il 20% in sole 24 ore, segnando il valore più basso dal dicembre 2020.[8]
Il forte calo è giunto dopo che il Bureau of Labor Statistics degli Stati Uniti ha riferito che i prezzi al consumo per il mese di aprile risultavano più alti del previsto, inducendo gli investitori a vendere asset più rischiosi – come le criptovalute.[9]

Figura 1: fluttuazione del valore delle criptovalute, luglio 2021- maggio 2022. Fonte: CoinMarketCap, in: The New York Times, 12 maggio 2022.

Per l’economista Frances Coppola,[10] il crollo di TerraUSD ha innescato una reazione di panico pari a ciò che é avvenuto quando le principali istituzioni finanziarie hanno svenduto grandi quantità di asset e i clienti hanno cercato di prelevare i loro soldi il più rapidamente possibile. Anche il più recente rapporto della Bank of America afferma come l’attuale implosione del mercato delle criptovalute sia la peggiore dal 2018 – quando Bitcoin perse l’80% del proprio valore – e si configuri al pari della crisi finanziaria del 2008.[11] Ciononostante, a fronte di una maggiore presenza di individui in possesso di valute digitali – nel contesto post-pandemico il 16% degli americani investe in criptomonete, a fronte dell’1% nel quinquennio precedente -, l’impatto del tracollo potrebbe essere ben più diffuso.[12]

Rischi economici e geopolitica nei mercati delle crypto

Per quanto tempo il valore delle criptovalute sui mercati sarà segnato in rosso, ancora non è chiaro: se i prezzi dei cryptoasset sono in genere rimbalzati verso l’alto in seguito a grandi perdite, in alcuni casi è stato necessario attendere diversi anni per raggiungere nuove vette.
Originatosi nel 2009, quando un misterioso Satoshi Nakamoto pubblicò un white paper in cui annunciò la nascita di Bitcoin – la prima versione peer-to-peer (tra pari) del contante elettronico,[13] le criptovalute si sono poste sin dall’inizio come alternativa decentralizzata al sistema finanziario tradizionale, che, attraverso l’uso di politiche monetarie e precisi standard normativi per la regolazione degli scambi di denaro, si era reso responsabile della grande recessione globale della prima decade 2000.[14] Da allora, i sostenitori di Bitcoin e delle oltre 13.000 criptovalute create nel corso degli anni sono in grado di condurre transazioni in maniera indipendente dall’intermediazione di istituzioni finanziarie, registrando i propri movimenti su un registro pubblico condiviso noto come blockchain: di fatto, sulla scia di un’ideologia parallela alla narrazione finanziaria mainstream il mercato delle criptovalute ha saputo resistere le violente fluttuazioni e la volatilità dei prezzi, per raggiungere il massimo valore nel 2021. Ma il declino accelerato delle valute digitali in atto ha mostrato come anni di proventi finanziari possano svanire in un baleno.
A spingere le criptovalute verso il baratro sono stati una serie di fattori economici che hanno provocato il cosiddetto “pandemic hangover”, iniziato quando si è tornati a respirare parventi di normalità dopo i lockdown negli Stati Uniti: l’aumento dei tassi di interesse, l’inflazione e l’incertezza economica hanno infatti indotto un ritiro dagli asset rischiosi. In particolare, nei primi mesi del 2020 la Federal Reserve ha perseguito una politica di riduzione dei tassi di interesse e del costo del credito, al fine di fronteggiare la crisi economica derivante dall’aumento della curva dei contagi. Tale mossa risultò tuttavia nella forte crescita dell’inflazione, che raggiunse i livelli più alti degli ultimi quattro decenni: inoltre, l’abbondante liquidità ebbe l’effetto di spingere verso l’alto i prezzi della maggior parte degli asset, inclusi i mercati azionari tradizionali e i mercati delle criptovalute. Di conseguenza, poiché i redditi individuali non aumentano di pari passo con i prezzi, l’inflazione ha costituito una minaccia tanto per il bilancio familiare quanto per la crescita economica in generale. A tal proposito, recenti manovre hanno visto la Federal Reserve aumentare i tassi di interesse di mezzo punto percentuale – il più grande aumento in circa vent’anni – e ridurre l’offerta di moneta per frenare ulteriormente lo scorrimento dell’inflazione e stabilizzare i mercati.[15]
Una possibile spiegazione dell’intensità del collasso delle ultime settimane é la particolare struttura dei prezzi del token UST alla base di Terra, il quale opera in maniera diversa dalle stablecoin come Tether – sostenute da una valuta del governo o carte commerciali: al contrario, Terra è basata su algoritmi e si appoggia a Luna per garantire che il proprio valore sia mantenuto rispetto al dollaro. A partire da maggio, la soluzione algoritmica di cui disponeva UST non è stata però in grado di gestire la volatilità del mercato a cui assistiamo sui mercati obbligazionari, causando pertanto il panico degli investitori e la corsa alla vendita.[16] Similmente, sebbene sia stato a lungo propagandato come una copertura contro l’inflazione, la Bank of America ha osservato come Bitcoin si sia comportato più come un asset di rischio, crollando poi nel mercato.
Accanto a fattori di natura economica, l’attuale contesto geopolitico sembra remare contro ogni parvenza di equilibrio nei mercati: la brutale invasione russa dell’Ucraina e i conseguenti timori sull’andamento degli affari hanno infatti spinto gli investitori a ritirarsi da asset considerati meno stabili, forzando la mano sulla possibilità che il mercato delle criptovalute giunga presto al proprio  “momento Lehman”. Parimenti, è emersa la possibilità che la Russia, esclusa dal mercato dei capitali occidentali e con la propria Banca Centrale isolata, possa ricorrere alle criptovalute per eludere le sanzioni occidentali o comunque ridurne l’impatto: si prospetta dunque che il picco in discesa delle criptovalute possa essere connesso ad un’ipotetica fuga dei miliardi russi verso l’ecosistema della blockchain.[17] Al contempo, non va tuttavia trascurata l’importanza di Bitcoin, Ethereum e di un paniere di criptomonete che hanno permesso il finanziamento della resistenza dell’esercito ucraino con un afflusso di oltre 100 milioni di dollari.[18]


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Un futuro digitale?

Da quando Creso, Re di Lidia, coniò per la prima volta una moneta nel VI secolo a.C., la storia del denaro ha attraversato fasi di notevole cambiamento: se sulle coste del Mar Egeo erano i volti dei sovrani raffigurati su piccoli dischi metallici a legittimare il potere e il controllo sulle attività commerciali, secoli dopo era la possibilità di convertire i dollari in oro direttamente alla Federal Reserve a permettere il funzionamento del sistema di Bretton Woods e, di conseguenza, l’intera stabilità dell’apparato monetario. Tuttavia, ad interrompere bruscamente il rapporto tra il valore del denaro, la quantità di metallo prezioso in esso contenuto e la disponibilità di convertibilità fu l’inaspettato annuncio del Presidente degli Stati Uniti Nixon, il quale – il 15 agosto 1971 – pose fine alla convertibilità del dollaro in oro ed inaugurò la fiat money, ovvero la valuta che fonda il proprio valore sulla legge dello Stato e sulla fiducia degli utenti, piuttosto che sulle riserve della Banca Centrale.[19] Cinquant’anni dopo, con il loro obiettivo di decentralizzazione, le criptovalute pongono nuove sfide al sistema finanziario e regolatorio, con asset dal valore impressionante – benché ancora incomparabili ai volumi della finanza tradizionale. Stando ai criteri fondamentali che una valuta deve possedere per essere tale, che – richiamando l’economista neoclassico William Stanley Jevons – includono la configurazione come efficace mezzo di scambio, unità di conto e riserva di valore,[20] le criptovalute presentano tuttavia importanti limitazioni nell’aderenza alla definizione di moneta: esse sono infatti ancora considerate asset speculativi su cui investire ai fini di un profitto, così come inaffidabili riserve di valore per via della volatilità a cui sono soggette. Nondimeno, l’utilizzo di monete crypto come mezzo di pagamento appare ancora piuttosto ristretto.[21]
Attualmente, le criptovalute non sembrano essere pronte a costituire un effettivo sistema monetario decentralizzato e parallelo, nonostante il progresso tecnologico ci ponga di fronte alla possibilità di rendere il controllo della moneta più democratico e digitalizzato. Sembra invece prospettarsi l’apogeo delle cosiddette Central Bank Digital Currencies (CBDCs), valute digitali emesse dalle banche centrali per affiancare il contante. Attualmente sono 91 i progetti per lo studio e la sperimentazione delle CBDCs a livello globale, con la Cina in testa grazie alla circolazione del renminbi digitale in numerose province del Dragone. Parimenti, la Russia in piena guerra ha avviato il test del rublo digitale su un campione di 12 banche,[22] mentre l’Unione Europea risulta ancora in una fase di studio della fattibilità e dei principali aspetti regolatori dell’euro digitale.[23]


Note

[1]Cryptocurrencies melt down in a perfect storm of fear and panic’ New York Times, 12 maggio 2022. Disponibile al link: https://www.nytimes.com/2022/05/12/technology/cryptocurrencies-crash-bitcoin.html#:~:text=SAN%20FRANCISCO%20%E2%80%94%20The%20price%20of,in%20cryptocurrency%20prices%20since%20Monday.
[2]Crypto crash: Stablecoin collapse sends tokens tumbling’, BBC, 13 maggio 2022. Disponibile al link: https://www.bbc.com/news/technology-61425209.
[3]‘Bitcoin crashes below $27,000 level amid crypto meltdown and Terra losses’, Euronews, 12 maggio 2022. Disponibile al link: https://www.euronews.com/next/2022/05/12/bitcoin-falls-to-lowest-value-since-january-as-tumbling-stock-markets-continue-to-hurt.  
[4] Crypto crash: Stablecoin collapse sends tokens tumbling, cit.
[5] Cryptocurrencies melt down in a perfect storm of fear and panic’ , cit.
[6] Ibid.
[7] Bitcoin crashes below $27,000 level amid crypto meltdown and Terra losses’, cit.

[8] Crypto crash: Stablecoin collapse sends tokens tumbling, cit.
[9] Supra, (7).
[10] Maggiori informazioni sono dispinibili al link: https://www.coindesk.com/markets/2020/12/27/cryptos-choice-join-the-financial-system-or-fight-it/.

[11] The crypto crash rivals both the internet bubble burst and the Great Financial Crisis, Bank of America says. Disponibile al link: https://fortune.com/2022/05/13/crypto-crash-rivals-internet-dotcom-bubble-burst-and-great-financial-crisis-bank-of-america/.
[12]Why is crypto crashing? Analysts list the key reasons behind this week’s implosion, Fortune, 13 maggio 2022https://fortune.com/2022/05/13/why-is-crypto-crashing-bitcoin-ethereum-tech-stocks/.
[13] Satoshi Nakamoto, Bitcoin: a peer-to-peer electronic cash system, 2008.
[14] V.Chabert, Le criptovalute come strumento e target del cybercrime. Il caffé geopolitico, 9 dicembre 2021. Disponibile al link: https://ilcaffegeopolitico.net/933165/le-criptovalute-come-strumento-e-target-del-cybercrime
[15]Why is crypto crashing? A Q&A on bitcoin, luna and other falling cryptocurrencies’, Los Angeles Times, 13 maggio 2022. Disponibile al link: https://www.latimes.com/business/story/2022-05-13/why-is-crypto-bitcoin-luna-crashing-explainer#:~:text=Market%20experts%20say%20two%20main,type%20of%20so%2Dcalled%20stablecoin.
[16] Ibid.
[17] V. Chabert, Eludere le sanzioni con le criptovalute? La Russia valuta il rublo digitale, Opinio Juris, 28 febbraio 2022. Disponibile al link: https://www.opiniojuris.it/eludere-le-sanzioni-con-le-criptovalute-la-russia-valuta-il-rublo-digitale/

[18] V. Chabert, Il governo ucraino finanzia l’esercito con le criptovalute, Opinio Juris, 12 Aprile 2022. Disponibile al link: https://www.opiniojuris.it/il-governo-ucraino-finanzia-lesercito-con-le-criptovalute/.
[19] ISPI, Il futuro del denaro. Disponibile al link: https://essay.ispionline.it/?page_id=3412
[20] William Stanley Jevons, Money and the mechanism of exchange, 1875. Disponibile al link: https://www.econlib.org/library/YPDBooks/Jevons/jvnMME.html?chapter_num=2#book-reader.
[21] Supra, (19).
[22] V. Chabert, Eludere le sanzioni con le criptovalute? La Russia valuta il rublo digitale, cit.
[23] V.Chabert, La Banca Centrale Europea valuta l’emissione di un euro digitale per l’Eurosistema, Centro Studi d’Europa, Marzo 2022. Disponibile al link: https://europacentrostudi.org/2022/03/22/euro-digitale/.


Foto copertina:fluttuazione del valore delle criptovalute, luglio 2021- maggio 2022. Fonte: CoinMarketCap, in: The New York Times, 12 maggio 2022.