“Dawson Isla 10” a cura di Sergio Bitar, edito da Sandro Teti, con introduzione di Walter Veltroni, racconta le vicende di Bitar, giovane ministro delle miniere del governo Allende, durante la sua detenzione nel campo di concentramento di Isla Dawson


 

L’11 settembre 1973 il bombardamento del Palacio de La Moneda ordinato dal Generale Pinochet[1], conclude il golpe orchestrato dalla Cia[2], che porta alla morte del presidente Salvador Allende e l’inizio della Junta militar.

Sergio Bitar Chacra è un politico cileno, appartenente al Partito per la Democrazia. Sergio Bitar è stato il Ministro delle miniere nel Governo di Allende

Sergio Bitar Chacra nel settembre 1973 aveva 33 anni ed era da poco il Ministro delle Miniere ed esponente del Partido Izquierda Cristiana de Chile (IC). Subito dopo il colpo di Stato, i sostenitori di Allende furono perseguitati, alcuni furono uccisi altri deportati in campi di prigionia, uno di questi campi era Isla Dawson nell’arcipelago della Terra del Fuoco a più di 100km dalla città di Punta Arenas.
Bitar racconta gli avvenimenti di un periodo che compreso tra il settembre 1973 e la fine del 1974 quando l’ex Ministro delle miniere fu costretto a lasciare il paese.
Il libro non è solo un racconto della prigionia, ma la storia della lotta per la dignità, nei passi del racconto emergono dettagli sulle regole assurde, crudeli ed umilianti che i detenuti dovevano rispettare.
Le condizioni climatiche non erano favorevoli e nei primi giorni dopo gli arresti, i prigionieri dovevano camminare per chilometri con i vestiti che indossavano il giorno del golpe, abiti leggeri non adatti alle temperature dell’isola (pagina 39).
Bitar descrive la condizione psicologica di chi si ritrovava in un campo di prigionia senza un’accusa formale e con il timore di essere ammazzati da un momento all’altro. La condizione giuridica non era per nulla chiara, e quando il padre di Bitar va dal generale Óscar Bonilla[3] a chiedere informazioni, i motivi della detenzione e quanto sarebbe durata, la risposta fu che erano “ostaggi”.
L’11 settembre 1974, in un discorsò annunciò che avrebbe liberato i prigionieri politici in uno scambio di prigionieri con Cuba e Urss.
Con decreto n.1749 del 28 ottobre del Ministero dell’interno, si disponeva l’obbligo per Sergio Bittar di abbandonare il paese entro gli otto giorni seguenti. Destinazione Boston.

21 novembre 2003, Segio Bitar in veste di Ministro della pubblica istruzione, ritorna sull’isola Dawson insieme ad altri ex detenuti. L’atmosfera è completamente diversa, anche l’ambiente sembra essere cambiato. Durante la visita uno scultore di nome Rodolfo Mansilla, si avvicinò a Carolina Tohà[4] e donandole un paio di guanti disse “Questi guanti me li ha donati tuo padre il giorno che fu portato via, me li aveva dati per proteggermi dal freddo…”.
Nel 2009, il regista Miguel Littín ha rilasciato il film con lo stesso nome, Dawson. Isla 10, interpretato dall’attore Benjamín Vicuña , nei panni di Sergio Bitar.


Note

[1] https://www.opiniojuris.it/la-democracia-protegida-de-pinochet/
[2] https://www.opiniojuris.it/operazione-condor-a-scuola-di-golpe/
[3] Óscar Bonilla svolse un ruolo importante nel colpo di stato militare. Morì in circostanze sospette in un incidente in elicottero il 3 marzo 1975
[4] Carolina Montserrat Tohá Morales è una politica cilena, appartenente al Partito per la Democrazia. È inoltre sindaco di Santiago del Cile dal 6 dicembre 2012. Figlia dell’ex ministro dell’interno di Salvador Allende José Tohá, morto in seguito al peggiorare delle sue condizioni dovute alle pessime condizioni di vita sull’isola.


Foto copertina: Immagine del film Dawson. Isla 10