Dopo una lunga attesa – dato che il presidente Trump si lodava di un accordo finale per porre fine al conflitto tra Israele e Palestina già durante la sua campagna presidenziale nel 2016 – la fanfara di Trump e Netanyahu si è rivelata in quello che è un clamoroso fallimento preannunciato.
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Un fallimento annunciato
L’ “accordo del secolo” è stato tenuto segreto fino alla fine di gennaio 2020, anche se il presidente Trump ha annunciato più volte la sua imminente rivelazione nel corso degli anni. La posizione espressa da Trump sul conflitto è sbilanciata ed è, in modo evidente, focalizzata solo sugli interessi israeliani. L’amministrazione Trump ha effettivamente rimosso gli Stati Uniti dal ruolo di mediatore avendo abbandonato il dialogo con la leadership palestinese, ignorando palesemente le sue preoccupazioni e i suoi interessi, abbracciando invece, con entusiasmo l’agenda israeliana di estrema destra.
Gli eventi del 2018 sono stati chiari: il trasferimento dell’Ambasciata degli Stati Uniti a Gerusalemme; la chiusura del consolato a Gerusalemme est (che era solito mantenere i rapporti con la controparte palestinese) e la sua “fusione” con l’ambasciata israeliana; la drastica riduzione dei programmi di assistenza ai rifugiati, in particolare l’agenzia delle Nazioni Unite UNRWA, che ha subito tagli fino al 40% per il quale Trump ha giustificato il ritiro di Washington nel contributo finanziario come un modo per “risolvere” una volta per tutte la questione dei rifugiati, che secondo Netanyahu e Trump, vanno definitivamente integrati all’interno dei loro attuali stati ospitanti[1].
Il tutto, nonostante molti abbiano avvertito il presidente Trump che questa decisione avrebbe avuto anche un impatto massiccio sulla stabilità dei paesi in cui i rifugiati risiedono al di fuori dei territori palestinesi come Giordania e Libano[2]. A questo proposito, Washington ha quindi chiesto alla Giordania di naturalizzare i palestinesi aventi lo status di rifugiato[3].
Per aggiungere benzina sul fuoco, Trump ha dichiarato legale l’acquisizione delle terre occupate negli insediamenti della Cisgiordania (teoricamente illegittima)[4]; il riconoscimento della sovranità di Israele sulle alture del Golan[5]. Per finire, l’amministrazione Trump non sembra riluttante nemmeno a concedere l’ intera Cisgiordania ad Israele[6]. Già, pochi giorni prima delle elezioni israeliane nel 2019, Netanyahu ha ribadito la sua promessa: grazie al supporto americano ha impedito la creazione di uno stato palestinese “controllando l’area interna” della Cisgiordania[7]. Il piano avrebbe dovuto essere rivelato durante l’estate 2019, subito dopo il mese sacro del Ramadan, che vede una consistente maggioranza della società araba impegnarsi in uno sforzo collettivo. Il 2 maggio il capo dell’intelligence giordana fu sostituito insieme ad alcune figure molto vicine alla Casa Reale, incluso il consigliere personale del sovrano Faisal Jibril Al-Shoubaki[8].
Le ragioni ufficiali non sono mai emerse, sembrava che vi fosse il tentativo di destabilizzare il Regno Hascemita[9]. Poco dopo la squadra di Trump ha rincalzato col idea già proposta di creare una confederazione Palestinese con la Giordania in base alla quale il paese sarebbe stato incaricato di proteggere i confini mentre Gaza sarebbe passata sotto la “responsabilità” egiziana[10].
A metà maggio, vennero promessi decine di miliardi di dollari di investimenti stranieri come parte del piano di pace in Medio Oriente. L’amministrazione Trump annunciò un “seminario a tema economico” in Bahrein. Questo seminario avrebbe dovuto tenersi a giugno per mostrare agli imprenditori palestinesi il potenziale che avrebbero raggiunto con la fantasiosa proposta americana. I principali uomini d’affari palestinesi hanno respinto l’evento come un insulto controproducente.
Il 24 settembre il presidente Trump è stato accusato di abuso di potere e sono iniziate le procedure per l’impeachment[11], mentre a fine novembre le indagini contro Benjamin Netanyahu (iniziate nel 2016) hanno comportato un’accusa ufficiale per violazione della fiducia, accettazione di tangenti e frode[12].
Improvvisamente il “Deal of the Century” è stato rivelato al mondo una volta per tutte.
Come si sviluppa “l’accordo del secolo”?
Il documento finale composto da 181 pagine fa chiaramente dedurre che gli accordi di Oslo e il processo di pace con la creazione dei due stati non sono più un’opzione[13]. Il messaggio principale dell’amministrazione Trump alla comunità internazionale, e in particolare ai palestinesi, è che Israele ha vinto il conflitto israelo-palestinese e la Palestina non sarà mai uno stato sovrano[14].
Essendo questo “accordo di pace” basato su condizioni precise dettate da Israele, è stato ovviamente rifiutato dai palestinesi.
Ci sono quattro punti chiave principali: in primo luogo, Israele mantiene Gerusalemme come sua capitale sovrana e indivisibile. Anche i palestinesi potranno proclamare Gerusalemme come la loro capitale: ma ad Abu Dis, un antico villaggio nella periferia remota di Gerusalemme. È come dire che Sesto San Giovanni è Milano[15].
In secondo luogo, ai palestinesi non verrà concesso alcun diritto al ritorno; terzo, verranno ridisegnati i confini tra Israele e la Cisgiordania – annettendo la Valle del Giordano, un’area fertile che rappresenta circa il 30% della Cisgiordania palestinese, in cambio di piccole aree desertiche nel Negev vicino al confine con il Sinai un’area pari al 14% di Israele adiacente alla Striscia di Gaza[16]. Non dimentichiamo che gli insediamenti – e la loro annessione – sono illegali ai sensi del diritto internazionale. L’ultimo e il quarto punto, è la creazione di uno “stato” per i palestinesi nel quale essi non regolano il controllo dei confini e su cui viene imposta la totale smilitarizzazione. Definirlo stato è un eufemismo inoltre, dato che sarebbe costellato dagli insediamenti israeliani.
Il piano include anche investimenti di 50 miliardi di dollari nei territori occupati, non si sa bene come e dove vengano investiti questi fondi e non vi è alcun riferimento alla situazione disastrosa dal punto di vista umanitario, nella Striscia di Gaza, né tantomeno, alla scarsa libertà di movimento dei palestinesi in Cisgiordania[17]. Inoltre, l’intero accordo finale sarà negoziato per un periodo di quattro anni, nel frattempo gli israeliani sono formalmente impegnati, sebbene senza alcun tipo di vincolo concreto, a congelare qualsiasi nuova costruzione di insediamenti nei territori occupati[18].
Il presidente degli Stati Uniti ha parlato di “ultima possibilità da non perdere, per ottenere la pace”[19], ma riferendosi solo ai palestinesi. In breve, è chiaro che la visione del Presidente degli Stati Uniti enfatizzi e celebri le necessità di sicurezza israeliane sacrificando i diritti dei palestinesi all’autodeterminazione. In questa prospettiva, è facile capire la scelta palestinese di boicottare questa iniziativa. Tuttavia, come sottolineato da Ugo Tramballi, avrebbe potuto essere più fruttuoso per le autorità palestinesi presentarsi per andare a scoprire le carte e discutere le 181 pagine[20]. Dire no in anticipo, pur sapendo che il mediatore non è super partes, non porta alcun vantaggio.
Come hanno reagito il mondo arabo e la comunità internazionale alla soluzione di Trump?
La divulgazione del Piano di pace è avvenuta in un momento ostico sia per Netanyahu che per Trump. Gli israeliani voteranno il 2 marzo per la terza volta in un anno dopo che Netanyahu è stato incriminato per corruzione. Negli Stati Uniti, Trump è stato sottoposto alle procedure di impeachment e sono filtrate pesanti rivelazioni da parte del suo ex consigliere per la sicurezza nazionale John Bolton[21]. Il piano di pace è sospettato dai critici di essere un patto elettorale tra i due leader piuttosto che una strategia di pace compiuta[22]. Un modo per distrarre la società civile dalle responsabilità politiche dei leader.
Ancora una volta l’indecisione europea lascia sgomenti. L’alto rappresentante dell’UE Josep Borrell ha affermato che lavorerà con israeliani e palestinesi per una negoziazione nell’ambito dei parametri della legalità internazionale – e presumibilmente nel quadro dei due stati – ma non si ha idea se il punto di partenza sarà il piano Trump o un nuovo iniziativa propria dell’UE[23]. I singoli Stati hanno aumentato il sostegno di Trump come il Regno Unito[24], accompagnato dal silenzio di Francia[25] e Italia[26], mentre la Germania riconosce nel piano Trump come un’opportunità storica per rilanciare il processo di pace[27].
Quale la posizione dei paesi arabi? pensano che l’accordo sia “lo schiaffo del secolo” come affermato da Mahmoud Abbas? Agli Emirati Arabi Uniti e all’ Arabia Saudita viene chiesto di contribuire all’onere economico e garantire il sostegno finanziario volto allo sviluppo dei territori palestinesi[28], altri paesi hanno invece paura di diventare le “vittime collaterali” della proposta.
È importante tenere presente che il piano potrebbe avere ripercussioni in tutta la regione. Nel sacrificare partner arabi di lunga durata come Egitto e Giordania, Washington sta rischiando la stabilità regionale. Amman accettò freddamente la proposta americana, di essere custode dei luoghi sacri dell’Islam a Gerusalemme, vedendo in questo compito più problemi che opportunità[29].
Il Regno hascemita teme che questo accordo rappresenterà il via libera per l’annessione unilaterale di Israele della Valle del Giordano. In secondo luogo, è in discussione anche la delicata questione dei palestinesi all’interno e all’esterno del Regno. Un’analisi simile si applica anche all’Egitto, che nonostante abbia difeso la sua integrità territoriale, non è chiaro cosa guadagnerebbe sostenendo un accordo dai risvolti poco limpidi. Ultimo, ma non meno importante, è il caso del Libano, con il quale Israele non ha mai firmato un accordo di pace e le relazioni tra i due paesi restano molto tese.
In conclusione, è già chiaro che la pace tra israeliani e palestinesi è ancora lontana. Come sottolinea Noa Landau di Haaretz: “l’accordo del secolo sembra essere stato scritto in modo tale che i palestinesi non possano fare altro che respingerlo. E forse quello era il piano”[30].
Note
[1] Peter Beaumont, Oliver Holmes. “US confirms end to funding for UN Palestinian refugees”. The Guardian. August 31st 2018. Link: https://www.theguardian.com/world/2018/aug/31/trump-to-cut-all-us-funding-for-uns-main-palestinian-refugee-programme
[2] Muriel Aussebrug. “The “Deal of the Century” for Israel-Palestine”. SWP Comment. April 20 , 2019. Link: https://www.swp-berlin.org/fileadmin/contents/products/comments/2019C20_ass.pdf
[3] Ibidem
[4] Yvonne Ridley. “Trump delivers another blow to Palestinians” MEMO. November 19, 2019. Link : https://www.middleeastmonitor.com/20191119-trump-delivers-another-blow-to-palestinians/
[5] Julian Borger. “Trump says US will recognize Israel’s sovereignty over Golan Heights”. The Guardian. Link: https://www.theguardian.com/us-news/2019/mar/21/trump-us-golan-heights-israel-sovereignty
[6] Martin Indyk. “Trump’s Unfair Middle East Plan Leaves Nothing to Negotiate”. Foreign Affairs. February 4, 2020 Link: https://www.foreignaffairs.com/articles/israel/2020-02-04/trumps-unfair-middle-east-plan-leaves-nothing-negotiate
[7] Oliver Holmes. “Netanyahu vows to annex Jewish settlements in occupied West Bank”. The Guardian. April 7, 2019. Link: https://www.theguardian.com/world/2019/apr/07/netanyahu-vows-to-annexe-jewish-settlements-in-occupied-west-bank
[8] Eugenio Dacrema. “Giordania: così il “piano del secolo” di Trump destabilizza il regno”. ISPI. May 9, 2019. Link: https://www.ispionline.it/it/pubblicazione/giordania-cosi-il-piano-del-secolo-di-trump-destabilizza-il-regno-23019
[9] Kuwait newspaper reveals plan to destabilise Jordan”. MEMO. April 20, 2019. Link:https://www.middleeastmonitor.com/20190420-kuwait-newspaper-reveals-plan-to-destabilise-jordan/
[10] Jack Moore. “Why Trump team’s Jordan-Palestine confederation idea is a poisoned chalice”. The National. September 3, 2018. Link: https://www.thenational.ae/world/mena/why-trump-team-s-jordan-palestine-confederation-idea-is-a-poisoned-chalice-1.766589
[11] “Trump impeachment: Who’s who in the Ukraine story?” BBC. January 20th, 2020. Link: https://www.bbc.co.uk/news/world-us-canada-49838433
[12] Reuters in Jerusalem. “Police recommend indicting Benjamin Netanyahu on bribery charges”. The Guardian. December 2, 2018. Link: https://www.theguardian.com/world/2018/dec/02/police-recommend-indicting-benjamin-netanyahu-on-bribery-charges
[13] Claudia de Martino. “Israele-Palestina: così Trump archivia la soluzione dei due stati”. ISPI. January 30, 2020. Link: https://www.ispionline.it/it/pubblicazione/israele-palestina-cosi-trump-archivia-la-soluzione-dei-due-stati-24969
[14] Ibidem
[15] [15]Ugo Tramballi. “Israele-Palestina: una pace senza pace”. ISPI. January 31st, 2020. Link: https://www.ispionline.it/it/pubblicazione/israele-palestina-una-pace-senza-pace-24990
[15] Ugo Tramballi. “Israele-Palestina: una pace senza pace”. ISPI. January 31st, 2020. Link: https://www.ispionline.it/it/pubblicazione/israele-palestina-una-pace-senza-pace-24990
[16] Claudia de Martino. “Israele-Palestina: così Trump archivia la soluzione dei due stati”. ISPI. January 30, 2020. Link: https://www.ispionline.it/it/pubblicazione/israele-palestina-cosi-trump-archivia-la-soluzione-dei-due-stati-24969
[17] Ugo Tramballi. “Israele-Palestina: una pace senza pace”. ISPI. January 31st, 2020. Link: https://www.ispionline.it/it/pubblicazione/israele-palestina-una-pace-senza-pace-24990
[18] Ibidem
[19] “Full Transcript: Trump’s 2020 State of the Union Address”. The New York Times. February, 5th 2020. Link: https://www.nytimes.com/2020/02/05/us/politics/state-of-union-transcript.html
[20] Alessia De Luca. “Israele-Palestina: Trump presenta il suo “Accordo del secolo”” ISPI. January 28th 2020. Link: https://www.ispionline.it/it/pubblicazione/israele-palestina-trump-presenta-il-suo-accordo-del-secolo-24957
[21] “Bolton revelation puts Republicans under pressure in Trump trial”. Aljazeera. January 27, 2020. Link: https://www.aljazeera.com/news/2020/01/bolton-revelation-puts-republicans-pressure-trump-trial-200127152903011.html
[22] David E. Sanger. “A deal that has two elections, rather then the Mideast Peace, as its focus”. The New York Times. January 28, 2020. Link: https://www.nytimes.com/2020/01/28/world/middleeast/trump-netanyahu-peace-plan.html
[23] Beth Oppeneheim. “The EU’s response to Trump’s peace plan has been pitiful – it is time for the bloc to speak up”. The Independent. February 10, 2020. Link: https://www.independent.co.uk/voices/trump-israel-palestine-peace-plan-kushner-eu-josep-borrell-a9326676.html
[24] MEE Staff. UK says Israel-Palestine position unchanged despite welcoming Trump deal. Midde East Eye. February 18, 2020. Link: https://www.middleeasteye.net/news/uk-says-position-israel-palestine-unchanged-despite-welcoming-trump-deal
[25] Giuseppe Dentice. “Le illusioni del piano Trump per Israele e Palestina” ISPI. Janaury 29th 2020. Link: https://www.ispionline.it/it/pubblicazione/le-illusioni-del-piano-trump-israele-e-palestina-24965
[26] La Farnesina”Accordo del secolo”, risposta dell’Italia: ‘Due popoli, due Stati’. Sputnik. January 29th, 2020. Link: https://it.sputniknews.com/italia/202001298585992-accordo-del-secolo-risposta-dellitalia-due-popoli-due-stati/
[27] Giuseppe Dentice. “Le illusioni del piano Trump per Israele e Palestina” ISPI. Janaury 29th 2020. Link: https://www.ispionline.it/it/pubblicazione/le-illusioni-del-piano-trump-israele-e-palestina-24965
[28] “Saudi Arabia and other Gulf States to fund US ‘deal of the century’”. MEMO. January 28, 2020. Link:https://www.middleeastmonitor.com/20200128-saudi-arabia-and-other-gulf-states-to-fund-us-deal-of-the-century/
[29] Adnan Abu Amer. The scramble for Jerusalem. Aljazeera. 11 May 2019. Link:https://www.aljazeera.com/indepth/opinion/scramble-jerusalem-190510200333480.html
[30] Amir Tibon and Noa Landau. “Trump’s ‘Deal of the Century’ Was Written in a Way So the Palestinians Would Reject It. Maybe That Was the Plan.” Haaretz. January 27, 2020 Link: https://www.haaretz.com/israel-news/.premium-trump-s-deal-of-the-century-was-written-so-the-palestinians-would-reject-it-1.8443677