Intervista al commercialista Giuseppe Arleo, membro di Nuclei di valutazione di fondi europei.
A cura di Enza Angela Massaro
Giuseppe Arleo è fondatore dello Studio Arleo, specializzato nella consulenza alle piccole e medie imprese nella partecipazione a bandi europei, nazionali e regionali. Attualmente è coordinatore dell’Osservatorio per la ricostruzione economia dopo il Covid-19′ del think tank Competere.Eu.

La sua esperienza ci porta ad osservare lo scenario italiano con maggiore attenzione al settore delle imprese, al fine di comprendere le basi per un rilancio economico.
Cosa occorre al mondo delle imprese oggi per essere funzionale al meglio?
«Occorre un grande sforzo in sede di innovazione e digitalizzazione. Uno degli effetti che ha provocato il Coronavirus è di mettere a nudo alcune lacune in questi ambiti d’azione.»
Il prospetto della situazione attuale delle italiane. Uno scenario che merita approfondimenti, cosa in particolare?
«Sicuramente le imprese, che erano in situazioni precarie, hanno avuto la peggio nei primi momenti poi, purtroppo si è verificato quello che si immaginava, ovvero contrazione dei consumi e ciò ha sicuramente ripercussioni sull’economia reale delle imprese, piccole medie o grandi che siano.»
Il ruolo degli incentivi e finanziamenti alle imprese nel periodo post emergenza?
«Gli incentivi ed i finanziamenti alle imprese devono, per forza di cose, avere un duplice ruolo. Nel breve termine devono fungere da ristoro alle difficoltà finanziarie avute per via del Covid, si pensi ad esempio ai fitti, però la vera partita la giochiamo sul ruolo di supporto agli investimenti dove i fondi pubblici, con contributi preferibilmente a fondo perduto o a tasso zero ma di lunga durata di rimborso, devono essere davvero da supporto, rapido ed efficace, per le imprese.»
Le semplificazioni in ambito burocratico come potrebbero essere realizzate?
«Semplificare oramai è sulla bocca di tutti, direi che in ambito economico non possiamo più permetterci il lusso della burocrazia ed occorre facilitare e semplificare i procedimenti, sia amministrativi che economici, penso ad esempio al meccanismo delle autocertificazioni oppure ad una messa in rete più efficace dei dati che i singoli Enti Pubblici posseggono.»
Quali sono i finanziamenti da richiedere per piccole e medie imprese?
«I finanziamenti presenti sono sia per l’avvio di nuove imprese, si pensi ai vari incentivi di Invitalia tra cui Nuove Imprese a tasso zero, Resto al sud, Smart e Start ecc. Altresì molte regioni, nonché lo stesso Mise con il bando Macchinari innovativi ad esempio, hanno avviato un percorso su supporto con finanziamenti pubblici a supporto delle imprese già esistenti.»
Quali i settori in via di sviluppo?
«Sicuramente la richiesta maggiore avviene nei settori del turismo e della produzione di beni e servizi a riprova comunque della volontà, nonostante le mille difficoltà, di voler fare impresa.»
Foto copertina: Cna