Quest’anno, la repubblica democratica presidenziale della Costa Rica, si è trovata ad eleggere il sostituto del presidente Carlos Alvarado, dopo quattro anni di presidenza[1]. Secondo il sistema elettorale della Costa Rica, se al primo turno, nessun candidato riceve almeno il 40% dei voti, ci dev’essere un’altra tornata elettorale. Infatti, durante la primera vuelta, 25 sono stati i candidati in lizza per il ruolo di presidente (numero più alto mai registrato nella storia dello stato[2]) e nessuno di loro è riuscito ad ottenere il 40% dei voti, dovendo perciò proseguire la tornata elettorale domenica 3 aprile, giorno in cui si è tenuta la segunda vuelta.
Primera vuelta
Sulla base delle informazioni ottenute dal Tribunale Supremo Elettorale (TSE), durante la primera vuelta, sono stati espressi voti per un totale di 1.853.719, l’affluenza alle urne è stata del 59,7%, ci sono stati 16.565 voti nulli e 10.111 schede bianche. È interessante sottolineare che ci sono stati più voti nulli rispetto ai voti ricevuti da 19 partiti politici e che il tasso di astensione sia stato del 40,3%.
Già dai primi sondaggi sulle preferenze, i risultati mostravano che nessun candidato avrebbe raggiunto il 40% dei voti e che sarebbe stato necessario un secondo turno all’inizio di aprile[3]. I candidati che hanno raggiunto il maggior numero di voti e che quindi si sono sfidati durante la segunda vuelta sono José María Figueres Olsen e Rodrigo Chaves Robles. Durante la primera vuelta hanno ricevuto rispettivamente 497.966 (27,3%) e 305.157 (17%) voti[4].
Chi sono i due candidati in lizza?
José María Figueres è il leader del Partito di Liberazione Nazionale (PLN), in passato socialdemocratico ed oggi neoliberista, erede della memoria storica del caudillo José Figueres Ferrer, padre dell’attuale candidato. È stato uno dei pilastri del sistema bipartitico che ha governato la Costa Rica durante la seconda metà del XX secolo e l’inizio del XXI. Figueres è un economista e ha annunciato la possibilità di privatizzare gli ospedali della Cassa Costaricense della Sicurezza Sociale.
Rodrigo Chaves Robles è il leader del Partito socialdemocratico (PSD) fondato nel 2018. Chaves è un economista, tecnocrate liberale ed ex dipendente della Banca Mondiale, da cui è stato espulso per molestie sessuali. In qualità di ex ministro delle Finanze in un’amministrazione del Partito Azione Cittadina (PAC), ha partecipato alla riforma fiscale regressiva[5].
La segunda vuelta
Secondo i dati della Corte elettorale, questa domenica c’è stata un’astensione del 42,85%, addirittura superiore a quella del primo turno, che già rappresentava un record[6].
Rodrigo Chaves Robles ha ottenuto il 52,84% dei voti a suo favore, mentre José María Figueres ha ottenuto il 47,11%. Chaves è quindi il nuovo presidente ed entrerà in carica l’8 maggio.
La sua vittoria però non ha tardato a suscitare numerose polemiche da parte del popolo costaricano, che ha mostrato il proprio disaccordo sui social per aver eletto presidente un “molestatore sessuale”.
Chaves, infatti, sarebbe stato accusato in passato di aver molestato sessualmente due sue subordinate quando lavorava presso la Banca Mondiale tra il 2008 e il 2013, motivo per il quale era anche stato espulso dall’organizzazione. Tuttavia, il presidente si è giustificato sottolineando che si trattava solo di “scherzi” che sono stati “fraintesi per differenze culturali[7]“.
Le promesse del neoeletto
Ad ogni modo, indietro non si torna. Il neoeletto, durante la sua campagna elettorale, ha fatto della lotta alla corruzione uno dei suoi vessilli, di cui ha incolpato i governi precedenti. Ad esempio, ha proposto di attaccarla attraverso un piano che premi con denaro chi denuncia questi atti e penalizzi chi non lo fa.
Ha anche espresso la sua intenzione ad applicare le riforme dello Stato attraverso un referendum, se necessario. Tra gli altri, ha parlato di un pacchetto di decreti esecutivi per rendere più economici servizi e beni di prima necessità.
Sebbene poco sviluppato nella campagna, il suo piano di governo è anche impegnato in azioni in materia economica come lo sgravamento della burocrazia e l’agevolazione dell’azione imprenditoriale, l’attrazione di investimenti, la generazione di occupazione, la riduzione degli oneri sociali e il sostegno ai settori costieri, che sono i più poveri del paese[8].
Conclusioni
L’astensionismo alle urne nelle due tornate elettorali deve far riflettere. Il 42% è una percentuale molto alta, è come dire che quasi la metà degli aventi diritto al voto hanno deciso di non andare a votare per eleggere chi guiderà il paese nei 4 anni successivi.
Le ragioni di ciò sono sicuramente la mancanza di fiducia nei candidati, che non rappresentano appieno le esigenze di un paese in fase di recessione e dei suoi cittadini.
Infatti, il prodotto interno lordo (PIL) si è contratto del 4,1% nel 2020, il calo più grande degli ultimi quattro decenni, causato da forti cali degli investimenti e dei consumi privati. Un lavoratore su cinque era disoccupato entro il quarto trimestre del 2020. Nonostante i continui sforzi di mitigazione, si stima che 124.000 persone si siano ritrovate in condizioni di povertà, portando il tasso di povertà al 13% nel 2020. La crisi ha anche interrotto il risanamento di bilancio della Costa Rica, basato su importanti riforme varate nel 2018 e nel 2019. La spesa aggiuntiva necessaria per rispondere alla crisi, unita a un forte calo delle entrate, ha comportato un disavanzo dell’8,5% del PIL e la recessione ha spinto il rapporto debito/PIL al 67,4% entro la fine del 2020. Riuscirà quindi il nuovo presidente a risanare la situazione?
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Note
[1] https://www.affarinternazionali.it/costa-rica-elezioni/
[2] https://www.affarinternazionali.it/costa-rica-elezioni/
[3] https://www.efe.com/efe/america/politica/los-indecisos-predominan-a-pocos-dias-de-las-elecciones-en-costa-rica/20000035-4721142
[4] https://www.tse.go.cr/2022/escrutinio.html
[5] https://www.coha.org/costa-rica-a-paradise-for-the-few-after-first-round-of-elections/
[6] https://www.bbc.com/mundo/noticias-america-latina-60977908
[7] https://us.as.com/actualidad/resultados-elecciones-costa-rica-2022-quien-es-rodrigo-chaves-nuevo-presidente-electo-n/
[8] https://www.bbc.com/mundo/noticias-america-latina-60977908
Foto copertina: Il presidente Rodrigo Chaves dopo aver vinto le elezioni in Costa Rica. Infobae