Domenica 10 aprile si è tenuto il primo turno delle elezioni presidenziali francesi che ha condotto Emmanuel Macron e Marine Le Pen a sfidarsi al ballottaggio
Il Presidente della Repubblica francese
Il titolo II della Costituzione francese è dedicato al Presidente della Repubblica, carica attualmente ricoperta da Emmanuel Macron dal 14 maggio 2017. L’art. 7 della Costituzione afferma che questi “è eletto a maggioranza assoluta dei voti espressi. Se tale maggioranza non viene conseguita al primo scrutinio, si procede ad una nuova votazione, nel quattordicesimo giorno seguente. Possono presentarsi solo i due candidati i quali, a parte un eventuale ritiro, hanno ottenuto più voti al primo turno”. Si tratta di un’elezione a suffragio universale diretto in cui il popolo è chiamato ad esprimere la propria preferenza. Dal 2002 la durata del mandato presidenziale è la medesima di quella della legislatura, passando da sette a cinque anni. La riforma ha così reso più rara un’eventuale coabitazione tra un Presidente appartenente ad un partito e una maggioranza politica diversa in Parlamento. L’ultimo esempio è costituito dal Presidente neogollista Jacques Chirac e dal Primo ministro del partito socialista Lionel Jospin. Inoltre, il Presidente non può essere rieletto per più di due mandati. François Mitterrand e Jacques Chirac sono stati sino ad ora gli unici ad averne portati a termine due[1].
Risultati al primo turno
Il 10 aprile 2022 si è tenuto il primo turno delle elezioni presidenziali francesi in cui Emmanuel Macron de La République En Marche con 9 560 579 voti ha ottenuto il 27,6% delle preferenze, posizionandosi al primo posto. Subito dopo vi è Marine Le Pen del Rassemblement National con 8 109 802 voti corrispondenti al 23,41%. Seguono in ordine, Jean-Luc Mélenchon che con 7 605 495 voti ha avuto il 21,95%, Éric Zemmour che con 2 442 673 voti ha riportato il 7,05%, Valérie Pécresse che con 1 658 377 voti ha ricevuto il 4,79%, Yannick Jadot che con 1 587 541 voti ha registrato il 4,58%, Jean Lassalle che con 1 095 703 ha guadagnato il 3,16%, Fabien Roussel che con 799 352 voti ha conquistato il 2,31%, Nicolas Dupont-Aignan che con 718 240 voti è riuscita ad avere il 2,07%, Anne Hidalgo che con 604 203 ha chiuso con l’1,74%, Philippe Poutou che con 265 827 voti ha acquisito solo lo 0,77% e Nathalie Arthaud che con 195 893 voti ha chiuso con l’0,57%[2]. Dei numerosi candidati soltanto i primi due si sfideranno quindi al ballottaggio del 24 aprile 2022. Un tuffo nel passato? Rispetto a cinque anni fa il divario tra i due si è ridotto. Macron vinse con il 66,1% dei voti contro il 33,9% di Marine Le Pen. Sebbene il primo goda di un appoggio più ampio rispetto alla seconda, i sondaggi ne prevedono la vittoria con il 51-54% dei voti. Sicuramente il Presidente francese non tarderà a trovare alleanze solide ma è pur vero che da parte della candidata che ha modificato la sua vita in prospettiva di una tanto desiderata vittoria presidenziale niente può essere dato per scontato. Un intervallo di tempo di 15 giorni è sufficientemente lungo per modificare qualsiasi pronostico. Bisognerà offrire nuove garanzie, ribadire le proprie idee e intensificare gli sforzi senza lasciare nulla al caso fino allo scrutinio finale.
Programmi elettorali dei due candidati
Macron, dopo aver annunciato i suoi obiettivi futuri all’interno del Plan France 2030[3], nel suo programma elettorale ha previsto una serie di patti funzionali al raggiungimento di nuovi risultati importanti per la Francia. È necessario prima di tutto un patto tra le generazioni che coinvolga i bambini, la salute e gli anziani da realizzare mediante il lavoro di insegnanti più rispettati e meglio retribuiti, il reclutamento di nuovi infermieri, assistenti e medici e il versamento di una pensione minima di 1 100€ al mese. Nel patto per la produzione il fine è far vivere meglio i francesi del proprio lavoro attraverso una riduzione degli oneri per i lavoratori autonomi, la soppressione del canone televisivo, nessuna imposta di successione fino a 150.000 € per bambino e fino a 100.000 € se trasmessa ad altri membri della famiglia, l’apertura di un conto di risparmio, l’età pensionabile fissata a 65 anni. È anche citata la ristrutturazione di 700.000 abitazioni ogni anno e un’offerta accessibile di auto elettriche per tutti grazie ad una filiera francese al 100%. In aggiunta, il patto per la Repubblica è importante per difendere le frontiere nazionali ed europee, per rafforzare la sicurezza e lottare contro l’islamismo e le discriminazioni ma anche per garantire la sovranità. Macron auspica la formazione di una nuova forza alle frontiere nazionali e il proseguimento della riforma di Schengen. L’ottenimento dei titoli di soggiorno di lunga durata sarà vincolato alla padronanza della lingua francese e alla conoscenza della cultura nazionale. Uno degli obiettivi principali è far divenire l’Europa una potenza capace, con la sua indipendenza, di difendersi e di avere un peso rilevante nell’attuale contesto mondiale. Inoltre, entro il 2030 l’esercito dovrà essere rafforzato e potrà disporre di oltre 60 caccia Rafale in più, 5 nuovi sottomarini nucleari d’attacco, altri 1 250 veicoli corazzati polivalenti e investimenti nella difesa informatica. Verrà raddoppiata la presenza di poliziotti e gendarmi sulle strade pubbliche e ci saranno nuovi magistrati e maggiore personale per una giustizia più rapida ed efficace. Si continuerà ad investire per fare della Francia il primo grande Paese ad uscire dal petrolio, dal gas, dal carbone. Verrà prolungato il programma, “1 giovane 1 soluzione”, che ha permesso un calo storico della disoccupazione dei minori di 25 anni, oggi al minimo da quattro decenni. I settori che saranno in futuro i principali vivai di occupazione comprenderanno: energie rinnovabili, nucleare, batterie, veicoli elettrici, digitali, industrie creative, spaziali. Infine, la vita sarà più semplice con uno sportello unico e un numero unico per tutte le formalità amministrative[4].
Marine Le Pen, dal canto suo, ha affermato che, come madre, si rifiuta di lasciare ai suoi figli un Paese abbandonato all’insicurezza, alla precarietà, alla fatalità; come donna non vuole veder regredire delle libertà e dei diritti che si pensava fossero ormai acquisiti; come francese intende portare ai suoi compatrioti il cambiamento che desiderano. I punti che sono alla base della sua campagna elettorale sono: aumentare il potere d’acquisto; rilanciare l’economia e difendere il modello sociale francese; ristabilire la sicurezza e fermare l’immigrazione; far rispettare la Francia e i francesi. Duro l’attacco nei confronti di Macron. Ha definito il suo quinquennio un periodo “di disprezzo, di diminuzione del potere d’acquisto, di espansione dell’immigrazione, di lassismo di fronte all’insicurezza, di menzogne e di provocazioni”. Tutto è aumentato: alimentazione, affitti, mutui, benzina, elettricità, gas eccetto i salari. L’insabbiamento è aumentato, così come si è registrato il 31% in più di aggressioni volontarie dal 2017 e l’islamismo sta imponendo sempre più la sua legge. Il sistema sanitario, colpito dalla pandemia, sta peggiorando. La posizione della Francia è peggiorata e l’immigrazione è esplosa. Secondo le sue stime, circa 1,5 milioni di immigrati aggiuntivi sono entrati legalmente in Francia e centinaia di migliaia di clandestini sono presenti sul territorio. Ne consegue una minaccia per le libertà e i modi di vita dei francesi. Per lei “astenersi significa rieleggere Emmanuel Macron”[5].
Le reazioni ai risultati
I giornali francesi hanno dato i titoli più disparati a seconda dei sentimenti che li hanno animati nell’apprendere i risultati. I quotidiani di sinistra sono affranti, considerando la delusione per non avere Jean-Luc Mélanchon al ballottaggio. Altri in maniera più sobria, scrivono: “Lo scontro” (Nord éclair), “Il confronto” (La Croix) di due candidati “Di nuovo faccia a faccia” (Sud Ovest), “Il duello” (Les Echos, Est Républicain) o “nuovo duello£ (Le Figaro), o “Il duello dei valori” (Midi Libre)[6]. Quanto ai candidati esclusi, la conservatrice Pécresse, la socialista Hidalgo, il comunista Roussel e il verde Jadot appoggiano Macron; a loro si aggiunge Mélenchon, che ha invitato i suoi elettori a “non regalare neanche un voto a Le Pen” pur senza appoggiare espressamente l’attuale Presidente[7]. Zemmour che appartiene all’estrema destra, ha invitato, al contrario, a votare Le Pen, così come ha fatto anche il candidato Dupont-Aignan. In Italia, Enrico Letta, che per molti anni ha lavorato a Parigi prima di essere richiamato alla Segreteria del PD, già prima delle elezioni ha rivolto parole sprezzanti contro Marine Le Pen: “I vostri amici erano Trump e Putin, uno ha finito il suo mandato con l’assalto a Capitol Hill, l’altro bombarda l’Ucraina”, perciò “ora non può semplicemente dire mi sono sbagliata su Putin. I tuoi deputati al Parlamento europeo hanno sempre votato a favore di Putin. Hanno votato contro la risoluzione di condanna per l’arresto di Navalny e contro le sanzioni proposte dall’Ue contro la Bielorussia”[8]. Ha poi affermato che con la vittoria dei populisti, tra i quali annovera la candidata del Rassemblement National, l’Europa andrebbe in pezzi. “Il risultato francese è incoraggiante, dimostra che nello scontro tra sovranisti ed europeisti a partire in vantaggio è chi crede in un’Europa più unita e forte, non chi punta a sfasciarla”[9] ha sottolineato. Al momento comunque è presto per pronunciarsi, entrambi i candidati sono pronti a una dura lotta: meglio un coup de théâtre o continuare nella direzione già intrapresa in modo più audace e risoluto? Ai lettori l’ardua sentenza.
Note
[1] Wikipedia, Legislazione elettorale francese.
[2] Ministère de l’Intérieur, Résultats au 1er tour calculés sur la base de 97% des électeurs inscrits, Election présidentielle 2022.
[3] Per approfondire consultare il sito: Plan France 2030: di cosa si tratta? – Opinio Juris
[4] Commission nationale de contrôle de la campagne électoral en vue de l’élection présidentielle CNCCEP, Nous tous, La déclaration d’Emmanuel Macron.
[5] Commission nationale de contrôle de la campagne électoral en vue de l’élection présidentielle CNCCEP, Femme d’état, La déclaration de Marine Le Pen.
[6] L’avenir, Présidentielle française: un «match retour» Macron-Le Pen, pour la presse française désabusée, 11 aprile 2022.[7] Sgherza A., Dusi E., Elezioni Francia, i risultati. Macron e Le Pen al ballottaggio, La Repubblica 11 aprile 2022.
[8] Sky Tg24, Letta, duello tv con Marine Le Pen sulla tv francese: “Sei sempre stata pro Putin”, 4 marzo 2022.
[9] Vitale G., Elezioni Francia, Letta: “La destra si batte dando risposte al disagio. Con i populisti all’Eliseo l’Europa va in frantumi”, La Repubblica, 11 aprile 2022.
Foto copertina: Candidati