Per il secondo giorno si sono registrate esplosioni nella repubblica dichiarata indipendente di Transnistria. Per Mosca non ci sarà un escalation, Chişinău e Kiev accusano la Russia di cercare un pretesto per allargare il conflitto.
Aumenta la tensione anche ai confini occidentali dell’Ucraina, secondo quanto riportato dal Ministero degli interni della repubblica autoproclamata indipendente della Transnistria, si sono verificate due esplosioni (alle ore 6.40 e 7:05) nel villaggio di Mayak, nel distretto di Grigoriopol.
Sempre secondo il resoconto ministeriale, si segnala che le e forze dell’ordine e servizi di emergenza della Transnistria sono state immediatamente inviate sul posto. La polizia ha circondato il territorio del centro radiofonico e televisivo del luogo. La stazione radio, che ritrasmette i programmi russi sarebbe stata danneggiata ma non ci sarebbero feriti. Già nella giornata di lunedì 25 aprile si erano verificate alcune esplosioni a Tiraspol capitale della Repubblica Moldava Transnistriana nei pressi del Ministero dell’Interno[1].
Secondo quanto affermato da Mosca non ci sarebbe il rischio di un’escalation in Transnistria e di cercare una soluzione pacifica alla questione. Di diverso avviso la posizione di Chişinău che considerano queste esplosioni come un pretesto russo. La tensione è cresciuta negli ultimi giorni dopo che le autorità moldave lo scorso 22 aprile hanno convocato[2] l’Ambasciatore russo in seguito alle dichiarazioni riportate dall’agenzia TASS del Vice Comandante del Distretto Militare Centrale che aveva affermato “L’esercito russo durante la seconda fase dell’operazione speciale dovrebbe stabilire il pieno controllo del Donbass, riferisce il vice comandante del distretto militare centrale. Il controllo sul sud dell’Ucraina darà alle Forze armate RF uno sbocco in più sulla Transnistria, dove si registrano fatti di oppressione della popolazione di lingua russa, dichiarati dal vice comandante del distretto militare centrale.”[3]
Anche secondo l’intelligence ucraina si tratterebbe di “esplosioni” organizzate dall’FSB per giustificare la guerra con l’Ucraina o per coinvolgere la regione della Transnistria nelle ostilità nella guerra contro l’Ucraina. Il conflitto rischia di allargarsi, l’effetto domino un eventualità sempre più concreta[4].
Note
[1] https://mvdpmr.org/kriminalnie-novosti/37729-vzryv-v-tiraspole.html
[2] https://www.eurointegration.com.ua/news/2022/04/25/7138359/
[3] https://t.me/tass_agency/129135
[4] https://www.opiniojuris.it/effetto-domino/
Foto copertina: Immagini del Ministero degli Interni della Transnistria