Il ministro della Cultura Roselyne Bachelot ha annunciato l’apertura dei fascicoli riguardanti i procedimenti giudiziari della polizia e delle forze militari francesi durante la guerra d’indipendenza. Lo scopo, secondo il ministro della Cultura francese, è quello di fare luce sulla vicenda ma potrebbe rappresentare l’occasione per ristabilire i rapporti tra Parigi e Algeri, molto tesi negli ultimi mesi.
Francia Il ministro della Cultura, Roselyne Bachelot, ha annunciato venerdì 10 dicembre l’imminente apertura degli archivi sulle “indagini giudiziarie” della guerra d’Algeria (1954-1962), a quasi sessant’anni dalla fine del conflitto e mentre il franco-algerino le relazioni sono in crisi da mesi. Una dichiarazione che arriva a due giorni dalla visita ad Algeri del capo della diplomazia francese, Jean-Yves Le Drian..
Tali archivi erano precedentemente accessibili, ma solo previa richiesta di esenzione. Una richiesta che poteva essere respinta perché il loro termine di pubblicazione era fissato a 75 anni. Ma con questa nuova dichiarazione, i documenti saranno quindi disponibili prima della data prevista, facendo luce su alcuni dei capitoli più oscuri della storia francese del XX secolo.
“Apro gli archivi con 15 anni di anticipo sulle indagini giudiziarie della gendarmeria e della polizia che hanno a che fare con la guerra d’Algeria”[1], ha annunciato il ministro della Cultura, sul canale televisivo BFMTV.
“Voglio che questa questione– che è preoccupante, spinosa, dove ci sono falsificatori della storia all’opera – possa essere affrontata. Non costruiamo un romanzo nazionale su una bugia”2, ha affermato il ministro, aggiungendo: “È la falsificazione che porta tutti gli errori, tutti i problemi e tutto l’odio. Dal momento in cui i fatti sono sul tavolo, quando vengono riconosciuti, quando vengono analizzati, è da quel momento che possiamo costruire un’altra storia, una riconciliazione.”[2] “Abbiamo cose da ricostruire con l’Algeria, che si possono ricostruire solo sulla base della verità” [3]
Riguardo alle conseguenze di questa storica decisione, in particolare sulla possibile conferma negli archivi degli atti di tortura commessi dalla Francia in Algeria, Roselyne Bachelot ha dichiarato al riguardo che “è nell’interesse del Paese riconoscerla”[4]. Queste dichiarazioni sugli archivi (a quasi sessant’anni dalla fine del conflitto), arrivano due giorni dopo la visita ad Algeri del ministro degli Esteri francese Jean-Yves Le Drian. Quest’ultimo ha avuto colloqui con il presidente algerino Tebboune, volti a rilanciare il dialogo tra le due parti, in un momento in cui le relazioni franco-algerine sono in crisi da mesi.
Quale crisi?
E’ importante ricordare che, tra il 1954 e il 1962, la Francia intraprese una lunga e sanguinosa guerra contro il movimento indipendentista nella sua allora colonia. L’Algeria visse sotto il dominio francese per 132 anni, e, a quasi 60 anni dalla fine, il conflitto è ancora un argomento molto delicato e divisivo in Francia, e le ferite sono ancora vive da entrambe le parti nonostante i gesti simbolici degli anni della Francia che però non si sono trasformati in segni di pentimento o scuse.
I rapporti si sono fortemente deteriorati a ottobre dopo che il presidente francese Emmanuel Macron ha accusato il “sistema politico-militare” algerino di riscrivere la storia e di fomentare “odio verso la Francia”. Inoltre avrebbe fatto delle osservazioni sul periodo storico dell’indipendenza, chiedendosi se l’Algeria fosse esistita come nazione prima dell’invasione francese nel 1800.
I commenti, arrivati dopo che Parigi aveva deciso di ridurre drasticamente il numero dei visti per i cittadini algerini, hanno scatenato una forte reazione da parte dell’Algeria. Tebboune avrebbe infatti ritirato il suo ambasciatore e vietato l’accesso degli aerei militari francesi dal suo spazio aereo, dichiarando che il suo paese “non avrebbe fatto il primo passo”[5] per ripristinare i rapporti.
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L’annuncio farebbe parte della “politica di riconciliazione commemorativa” avviata dal Capo dello Stato, Emmanuel Macron. Nel 2018 ha riconosciuto che la scomparsa del matematico e attivista comunista Maurice Audin, avvenuta nel 1957 ad Algeri, è stata un’azione dell’esercito francese.
A marzo 2021, l’Eliseo informò che il Capo dello Stato aveva “preso la decisione di procedere alle declassificazioni di documenti coperti dal segreto della Difesa nazionale (…) fino ai fascicoli dell’anno 1970 compreso”[6]. “Questa decisione accorcia notevolmente i tempi di attesa legati alla procedura di declassificazione, in particolare per quanto riguarda i documenti relativi alla guerra d’Algeria”[7], secondo il comunicato.
Nello stesso periodo, Emmanuel Macron aveva riconosciuto, “in nome della Francia”, la tortura e l’assassinio dell’avvocato e leader nazionalista Ali Boumendjel da parte dell’esercito francese durante la guerra d’Algeria nel 1957.
Infine l’ultima decisione circa l’apertura degli archivi, è stata ispirata dal rapporto dello storico Benjamin Stora sul problema della memoria tra Algeria e Francia, che sostiene l’apertura e la condivisione di archivi coloniali.
“La declassificazione è un passo importante verso una migliore comprensione della guerra, oltre a dare un senso a certe morti che fino ad oggi rimangono inspiegabili”[8][9]
“C’è una richiesta molto forte da parte degli storici per quanto riguarda la declassificazione dei documenti coperti dal segreto di stato. E l’idea fondamentale è quella di dare loro l’opportunità di fare il loro lavoro”10 ha dichiarato il franco-algerino Karim Amellal, delegato interministeriale per il Mediterraneo.
Dall’altra parte la stessa richiesta è stata fatta dagli storici algerini, che ad aprile del 2021 hanno invitato con una lettera il capo di Stato algerino ad aprire gli archivi nazionali. Una domanda ancora in attesa di una risposta.
Note
[1] https://www.lemonde.fr/societe/article/2021/12/10/guerre-d-algerie-la-france-va-ouvrir-ses-archives-sur-les-enque tes-judiciaires-avec-quinze-ans-d-avance-annonce-roselyne-bachelot_6105458_3224.html 2 Ibidem
[2] Ibidem
[3] Ibidem
[4] Ibidem
[5] https://www.aljazeera.com/news/2021/12/11/france-to-open-classified-algerian-war-archives
[6] https://www.lemonde.fr/societe/article/2021/12/10/guerre-d-algerie-la-france-va-ouvrir-ses-archives-sur-les-enque tes-judiciaires-avec-quinze-ans-d-avance-annonce-roselyne-bachelot_6105458_3224.html
[7] Iidem
[8] https://www.aljazeera.com/news/2021/12/11/france-to-open-classified-algerian-war-archives
[9] https://www.lemonde.fr/societe/article/2021/12/10/guerre-d-algerie-la-france-va-ouvrir-ses-archives-sur-les-enque tes-judiciaires-avec-quinze-ans-d-avance-annonce-roselyne-bachelot_6105458_3224.html