Gertrude Margaret Lowthian Bell è stata un’archeologa, politica, scrittrice e agente segreto britannica. In supporto di  Lawrence d’Arabia, svolse un ruolo di primo piano nel sostegno alla rivolta araba alla nascita dell’Iraq moderno. Fu la prima donna laureata all’Università di Oxford. Gertrude Bell la “la regina del deserto”.


Gertrude Margaret Lowthian Bell è nata nella contea inglese di Durham a Washington Hall, nel 14 luglio del 1868, da una famiglia benestante (infatti suo nonno Isaac Lowthian Bell fu un industriale del ferro e del carbone). Si è iscritta all’età di 16 anni al collegio Lady Margaret Hall di Oxford, qui si diplomò a pieni voti in materie d’indirizzo storico solamente in due anni. È stata la prima donna laureata dell’Università di Oxford, oltre ad essere un’archeologa, politica, scrittrice ed agente segreto britannica[1]. Nel maggio del 1892 Bell lasciò Oxford ed incominciò a viaggiare alla volta della Persia, descrivendo questo viaggio in un libro (Persian Pictures). Spese molto tempo nei viaggi durante il decennio successivo, praticando attività quali l’alpinismo in Svizzera e sviluppando la passione per l’archeologia e le lingue, riuscendo a parlare fluentemente l’arabo, il francese, il tedesco, l’italiano, il persiano ed il turco. Gertrude, durante il 1899, fece ritorno nel Vicino Oriente, questa volta andò alla visita della Palestina e la Siria ottomane, fino a che nel 1900 si trasferì a Gerusalemme. La giovane donna decise di adattarsi all’abbigliamento tipico dei beduini per entrare in contatto con i Drusi ed instaurando rapporti con il loro signore. Bell studiò le rovine archeologiche girando nel 1905 tra le varie contrade arabe, a volte risiedendo tra i Drusi e a volte tra i Beni Sakhr; incontrava in molti casi i loro capi emiri e shaykh. Il tutto venne documentato da lei in un libro molto apprezzato chiamato Syria: The Desert and the Sown del 1907: in questo testo descrisse e approfondì il suo viaggio nella Grande Siria, a Damasco, Gerusalemme, Beirut, Antiochia e Alessandretta, con tanto di numerose foto. La donna in questione permise una conoscenza maggiore del mondo arabo all’occidente.


Potrebbe interessarti:


Gertrude Bell ha viaggiato anche nella Turchia ottomana, durante il 1907, lavorando assieme l’archeologo biblista e neo-testamentario Sir William M. Ramsay. Nell’opera A Thousand and One Churces si descrivono gli scavi portati avanti dai due. Nel 1909 Gertrude raggiunse la Mesopotamia e vide la città ittita di Carchemish e la Babilonia. Col suo ritorno a Carchemish ebbe a che fare con due archeologi che lavoravano sul posto, tra i quali spiccò Thomas Edward Lawrence (Lorenzo d’Arabia). Gertrude è stata una donna avventuriera, che ha vissuto un viaggio molto difficile e faticoso, fu appena la seconda donna occidentale a visitare in quegli anni Ha’il (la prima fu Lady Anne Blunt). Gertrude svolse l’attività segreta di spia a sostegno della rivolta araba, supportando la figura di Lawrence d’Arabia, durante la prima guerra mondiale[2]. Proprio col termine del conflitto lei ebbe un ruolo determinante per la creazione dello stato moderno dell’Iraq, contribuì a tracciarne i confini ed è considerata dal popolo iracheno come la madre dell’Iraq. Gertrude Bell si spense a Baghdad nel 12 luglio del 1926.

L’attività politica di Gertrude in Oriente

Gertrude Bell non fu meno appassionata di T. E. Lawrence nell’appoggiare la causa dell’indipendenza araba e non meno delusa dalla politica britannica. Per la prima volta, i due, si incontrarono agli scavi archeologici di Carchemish ed erano ancora ignari del loro importante ruolo durante la spartizione della nuova Arabia. Con lo scoppio della prima guerra mondiale nel 1914 e con l’entrata dell’impero ottomano dalla parte dei tedeschi, lei si ritrovò come agente segreto assieme al compagno Lawrence presso l’Arab Bureau del Cairo[3]. La donna fu Oriental Secretary a Baghdad e collaborò in maniera cruciale alla stesura della Review of the civil administration of Mesopotamia, la quale nel 1920 trasformò il mandato inglese in Iraq in un trattato anglo-iracheno, ponendo le basi dell’Iraq moderno. A differenza di altre donne viaggiatrici invaghite dell’Oriente, Bell prese praticamente parte in maniera attiva alla vita della popolazione locale, molto probabilmente vi era una forte empatia che la ispirava.
La conoscenza del mondo arabo di cui era dotata la spia fu importantissima per l’amministrazione britannica nell’area, venendo inviata dopo il Cairo in Iraq, divenendo per giunta il braccio destro dell’alto commissario sir Percy Cox. Lei era antisionista e contestò fortemente la Dichiarazione Balfour, adoperandosi in molti modi per far in modo che venissero riconosciuti i diritti degli arabi. Scrisse diverse lettere di protesta e nel 1917 vennero lette da Lloyd George in Parlamento, come ultimo tentativo per osteggiare l’adozione del documento a sfavore degli arabi. Nel paese iracheno prese soprannomi come “Bint el sahara”, ovvero “figlia del deserto”, riuscì persino a fare da guida al re dell’epoca per la formazione del primo governo della nuova Mesopotamia, costui la riteneva al suo pari.
Si mosse con disinvoltura in luoghi e territori difficili politicamente (e non solo), amò l’Iraq a tal punto da sentirsi indipendente e distaccata da Londra, tanto da non voler più essere usata, ecco che fu tagliata fuori dalla politica inglese. Decise di morire a Baghdad, si dedicò negli ultimi anni di vita alla fondazione del museo archeologico iracheno. È sepolta nel cimitero cristiano, sulla lapide fu fatto incidere dal re Faisal un’esaltazione al suo ruolo nel paese dell’Iraq. Di lei, oltre il ricordo, abbiamo ancora i suoi libri, circa duemila lettere inviate a suo padre in merito la politica del Medio Oriente, sedici volumi di diari e ben settemila fotografie scattate tra il 1900 ed il 1928 dei siti archeologici[4].

Considerazioni conclusive sulla “madre dell’Iraq”

La “madre fondatrice” dell’attuale Iraq è stata ed è considerata come una delle donne più influenti della politica internazionale del suo tempo, attraverso la sua azione, la sua interpretazione e la sua concezione dell’area mesopotamica ha destato numerose riflessioni critiche. È stata la fautrice di un nuovo stato unitario dall’assetto centralizzato subordinato ai tornaconti del governo britannico, respinse le richieste indipendentiste e federaliste degli sciiti del Sud. Non interessa giudicare il valore e la validità concettuale e la sostenibilità storica del suo operato ed approccio in contesto medio-orientale, è importante comprende quanto la Bell ha raffigurato un soggetto del tutto singolare nell’ambito dell’intelligence in rosa. È stata una donna in grado d’intrecciare e intersecare rapporti personali con i più importanti capi arabi, Gertrude Bell è divenuta la prima donna capace di raggiungere il grado da ufficiale onorifico nella storia dei servizi segreti militari inglesi. Nell’anno 1916 fu nominata segretaria per l’Oriente a Baghdad, tramite questo ruolo riuscì a tracciare in modo indelebile il proprio destino e quello iracheno, riuscendo ad aggregare le tre province ottomane di Mosul, Bassora e Baghdad; ecco che divenne la “madre inglese” del nuovo stato dell’Iraq[5]. Gertrude Bell fu conosciuta come la “Lawrence d’Arabia al femminile”, un titolo se vogliamo riduttivo per l’importanza che ha riscosso nella storia del Medio Oriente. Fu invitata da Churchill ad occupare posto nel gruppo degli “orientalisti”, che assieme a Lawrence tracciarono l’assetto nuovo della regione. È importante ricordare che Bell contribuì alla formazione dell’Iraq diventando il braccio destro del re Faysal, come se fosse stata una regina senza corona[6].


Note

[1] https://www.raiplayradio.it/audio/2020/07/DALLA-TERRA-ALLA-STORIA-Il-sogno-dellaposOriente-Gertrude-Bell-6f9ef53b-1c3b-469b-a5da-544675335fdd.html
[2] https://www.britannica.com/biography/Gertrude-Bell
[3] Aridea Fezzi Price, Gertrude Bell, la spia che venne dal caldo, in “ilGiornale”, 31 dicembre 2005. https://www.ilgiornale.it/news/gertrude-bell-spia-che-venne-caldo.html
[4] Ibidem.
[5] D. Bolchini, Al Khatun. Storia di Gertrude Bell, regina del deserto, in “Sistema di informazione per la sicurezza della Repubblica”, 18 novembre 2016.
[6] A. Garavaglia, Viaggio nel deserto con Gertrude Bell, “regina” d’Iraq, in “ilSole24ORE”, 2 febbrario 2015. Viaggio nel deserto con Gertrude Bell, “regina” d’Iraq – Il Sole 24 ORE


Foto copertina: Gertrude Bell: viaggiava “solo” con le sue posate d’argento e le tovaglie di lino Getty Images