Inghilterra-Scozia è l’incrocio degli Europei in corso maggiormente significativo dal punto di vista geopolitico, ma l’attenzione dei media è focalizzata principalmente sulla guerra del Donbass che vede protagoniste Ucraina e Russia.
Il 17 marzo 2020, a causa del dilagare della pandemia di coronavirus, la UEFA[1] ufficializzava lo slittamento del campionato europeo di calcio dal 2020 al 2021[2]. Nonostante le tante problematiche legate al Covid, che hanno comportato il cambiamento di alcune sedi[3] ospitanti la manifestazione e le defezioni di diversi giocatori convocati dalle rispettive selezioni, la sedicesima edizione dell’Europeo ha avuto inizio l’11 giugno a Roma con il match tra Turchia e Italia, ma, meno di 24 ore dopo, ha subito rischiato di fermarsi per via del malore che ha colpito Christian Eriksen durante la sfida tra la sua Danimarca e la Finlandia[4]. Evitato il peggio grazie ai tempestivi interventi del compagno di squadra Simon Kjær e dello staff medico presente allo stadio Parken di Copenaghen, l’interesse si è nuovamente spostato sull’aspetto sportivo della competizione, che vedrà il proprio epilogo l’11 luglio al Wembley Stadium di Londra[5].
Inghilterra-Scozia
Nell’impianto londinese, inoltre, è prevista una delle gare più attese della fase a gironi: il 18 giugno, infatti, si incontreranno Inghilterra e Scozia, inserite nel gruppo D con Croazia e Repubblica Ceca. Le due rappresentative, che il 30 novembre 1872 hanno dato luogo al primo confronto ufficiale tra nazionali calcistiche[6], si sono affrontate 114 volte – l’ultima nel 2017 – nella loro storia e si ritroveranno contro a 25 anni di distanza dall’unico precedente in un campionato europeo, conclusosi con la vittoria dei Three Lions[7] nel vecchio Wembley (demolito nel 2003).
Il calcio, e lo sport in generale, sono sempre andati di pari passo con le vicende politiche che da decenni registrano la volontà d’indipendenza della Scozia rispetto al Regno Unito[8]. Tale intento è agognato in particolare dallo Scottish National Party (SNP)[9], il maggiore partito politico scozzese, che spinge, tra l’altro, per il rientro, da Stato autonomo, nell’Unione Europea (UE)[10]. Malgrado nel referendum del settembre 2014 il 55,30% degli scozzesi abbia votato “No” alla possibilità di rendere la Scozia indipendente[11], Nicola Sturgeon, a capo dello SNP[12] – che nel maggio 2021 ha ottenuto la maggioranza di voti nelle elezioni parlamentari –, ha paventato l’ipotesi di un secondo referendum, da fare entro il 2023, per l’autonomia della Scozia[13].
Anche per questi risvolti, al di là dei valori tecnici nettamente sbilanciati a favore dell’Inghilterra, annoverata tra le favorite per il successo finale, la Tartan Army[14] – ritornata dopo 23 anni di assenza alla fase finale di una grande manifestazione – tenterà di compiere l’impresa, magari prendendo spunto dal precedente del British Home Championship[15] 1977. Battendo i “cugini” a Wembley, la Scozia conquistò il trofeo e i suoi tifosi invasero il campo intonando il coro “Dateci il Parlamento e vi restituiremo Wembley”[16]. Invero, negli anni Settanta, la crescita dello SNP aveva rafforzato la corrente nazionalista e indipendentista e portò al referendum sulla devolution[17] del 1979 per il ripristino dell’assemblea legislativa in Scozia. Il risultato fu negativo, ma un successivo referendum sul tema, svoltosi nel 1997[18], istituì il Parlamento scozzese tramite lo Scotland Act del 1998.
Ucraina-Russia
Sebbene sia improbabile che Ucraina e Russia possano incrociarsi nella fase a eliminazione diretta degli Europei, la sola eventualità che ciò possa accadere terrorizza le istituzioni, sportive e non, di tutto il mondo. La UEFA ha vietato il possibile accoppiamento tra le due nazionali nei gironi[19], riproponendo la medesima soluzione già adottata per i club delle due federazioni dal 2014, anno d’inizio della guerra del Donbass (o dell’Ucraina orientale)[20].
Nei giorni immediatamente precedenti l’avvio del torneo, la tensione tra i Paesi ha conosciuto un’ulteriore escalation. Il pretesto è stato offerto dalla maglia della Nazionale allenata da Andriy Shevchenko[21], sulla cui parte frontale sono raffigurati i confini dell’Ucraina, comprendenti pure la penisola della Crimea, annessa dalla Russia nel marzo 2014 con un referendum controverso e giudicato illegale dal governo centrale ucraino e da gran parte della comunità internazionale – ONU[22] e UE[23] compresi –, e le regioni di Donetsk e Lugansk, trasformatesi in Repubbliche Popolari nell’aprile 2014[24] dopo le azioni militari dei ribelli separatisti filorussi, coordinati, secondo l’Ucraina, dalle più alte cariche del Cremlino[25].
La divisa della discordia è completata dalle scritte applicate all’interno e nella parte posteriore del colletto: “Gloria all’Ucraina!” e “Gloria agli eroi!”, saluti militari che hanno generato la pronta reazione della Federcalcio russa. “Questi slogan contraddicono i principi basilari dei regolamenti Uefa sulla proibizione di tutte le manifestazioni politiche”: la lettera indirizzata alla UEFA ha spinto quest’ultima a pretendere dalla Federazione ucraina la modifica dell’uniforme da gioco, poiché “lo slogan è chiaramente di natura politica e deve essere ritirato in vista delle partite ufficiali della Uefa”[26].
A esacerbare il clima intorno all’Ucraina ha contributo anche la polemica che ha coinvolto il CT Shevchenko, “colpevole” di aver parlato alla stampa in russo e non in ucraino, da lui non perfettamente padroneggiato in quanto cresciuto in un periodo storico in cui l’Unione Sovietica ne proibiva l’uso[27].
Nell’ambito calcistico, la guerra tra Ucraina e Russia ha avuto ripercussioni notevoli sullo Shakhtar Donetsk, club che, insieme alla Dinamo Kiev, ha egemonizzato la Prem”jer-liha, la massima serie del campionato ucraino[28]. Dal 2014, per motivi di sicurezza, i Minatori[29] sono costretti a disputare le partite interne lontano dalla Donbass Arena[30], danneggiata nell’agosto di quello stesso anno dall’esplosione di due bombe[31]. Nelle ultime sette stagioni lo Shakhtar ha trovato ospitalità in tre città: Leopoli (2014-2017), Charkiv (2017-2020) e Kiev (dal 2020). Un esilio per cui, al momento, è difficile immaginare una risoluzione prossima e positiva.
Note
[1] https://it.uefa.com/
[2] https://it.uefa.com/uefaeuro-2020/news/025b-0ef36e6c46ca-2460ed15c4f6-1000–la-uefa-posticipa-euro-2020-di-12-mesi/?iv=true
[3] Per festeggiare il 60° anniversario dalla nascita del torneo, per la prima volta nella storia la fase finale dell’Europeo non ha luogo in una o due nazioni, ma in undici differenti città europee
[4] https://twitter.com/UEFA/status/1403765507682193409
[5] https://it.uefa.com/uefaeuro-2020/news/0253-0d82a0b5ec50-69c0717f2ccd-1000–euro-2020-inizia-a-roma-altre-partite-a-londra-abbinamenti-citt/?referrer=%2Fuefaeuro-2020%2Fnews%2Fnewsid%3D2525138
[6] La partita, terminata 0-0, fu disputata allo stadio Hamilton Crescent di Partick, un sobborgo di Glasgow (http://www.englandfootballonline.com/Seas1872-00/1872-73/M0001Sco1872.html)
[7] “I Tre Leoni”, soprannome della Nazionale inglese
[8] L’unione dei regni di Inghilterra (comprendente il Galles) e Scozia, sancita con l’Atto di Unione del 1707, segnò la nascita del Regno di Gran Bretagna, divenuto Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda nel 1800 con l’annessione del Regno d’Irlanda. A partire dal 1922, con l’uscita dall’Unione della maggior parte dell’Irlanda, è denominato Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord
[9] https://www.snp.org/
[10] Nel referendum del 2016 sulla permanenza del Regno Unito nell’Unione Europea – la cosiddetta Brexit –, la Scozia, così come l’Irlanda del Nord, ha visto una prevalenza di voti favorevoli al rimanere nell’UE (https://www.opiniojuris.it/unioni-che-dividono-il-paradosso-della-brexit/)
[11] https://www.bbc.com/news/uk-scotland-29270441
[12] Prese il posto di Alex Salmond, storico leader dello SNP e primo ministro della Scozia dal 2007 al 2014, dopo il referendum del 2014
[13] https://www.ispionline.it/it/pubblicazione/se-la-scozia-ora-vuole-lindipendenza-30377
[14] “Armata dei Tartan”, soprannome della Nazionale scozzese
[15] Tenutasi dal 1884 al 1984 tra le rappresentative di Inghilterra, Scozia, Galles e Irlanda del Nord (originariamente Irlanda), fu la più antica competizione calcistica riservata alle nazionali
[16] https://www.avvenire.it/agora/pagine/la-battaglia-di-wembley-inghilterra-scozia
[17] https://www.treccani.it/enciclopedia/devolution/
[18] https://www.bbc.co.uk/news/special/politics97/devolution/scotland/live/index.shtml
[19] https://www.sportmediaset.mediaset.it/qualificazioni-euro-2020/euro-2020-polemiche-sui-sorteggi-in-belgio-e-olanda-falsificazione_11381326-201902a.shtml
[20] https://www.opiniojuris.it/i-movimenti-separatisti-in-ucraina-cronistoria-di-ingerenza-diplomatica-e-azione-bellica/
[21] Vincitore del Pallone d’Oro nel 2004, con 175 reti è il secondo miglior marcatore nella storia del Milan, in cui ha giocato per otto stagioni
[22] https://unric.org/it/
[23] https://europa.eu/european-union/index_it[24] Le Repubbliche Popolari di Donetsk e Lugansk, proclamatesi unilateralmente indipendenti dall’Ucraina, sono de facto degli Stati a riconoscimento limitato
[25] https://www.opiniojuris.it/uno-sguardo-sullucraina/
[26] https://sport.sky.it/calcio/europei/2021/06/10/ucraina-maglia-europei-uefa
[27] https://www.ultimouomo.com/guida-ucraina-europei-euro2020/
[28] Creata in seguito alla dissoluzione dell’Unione Sovietica, la Prem”jer-lіha è stata vinta da sole tre squadre: Dinamo Kiev (16 titoli), Shakhtar Donetsk (13) e Tavrija (1)
[29] Soprannome dello Shakhtar Donetsk
[30] Inaugurato nel 2009, lo stadio è stato sede di cinque gare dell’Europeo 2012 organizzato congiuntamente da Polonia e Ucraina
[31] https://www.gazzetta.it/Calcio/Estero/23-08-2014/donetsk-bombe-stadio-shakhtar-90223570496.shtml
Foto copertina: Immagine web