Il XXI° secolo è il secolo dell’urbanizzazione, soprattutto nei paesi in via di sviluppo. L’Asia sta diventando un esempio a livello mondiale per quanto riguarda la creazione di città eco-sostenibili per poter far fronte a questo problema. Come afferma il politologo Parag Khanna, il “secolo asiatico” è già iniziato.


L’urbanizzazione in Asia

Come molti studiosi hanno ripetuto, la maggior parte della crescita demografica nelle zone urbane (urbanizzazione) si concentrerà per la maggior parte nei paesi in via di sviluppo, in particolare in Africa e in Asia, piuttosto che nei paesi del primo mondo, già ben sviluppati.[1] Per questa ragione, l’Africa e l’Asia devono prestare particolare attenzione alla crescita delle loro città, tenendo in considerazione la crescita economica, ma anche i problemi ambientali e sociali. Un modo per raggiungere questo obiettivo è quello di creare città ecologiche, e alcune regioni dell’Asia lo stanno facendo molto bene. Per esempio, le città in crescita nella regione dell’Asia orientale e del Pacifico (EAP) sono così importanti che definiranno il futuro energetico della regione e la sua impronta ambientale.[2] Il rapido processo di urbanizzazione del XXI° secolo ed i relativi standard di vita in costante crescita stanno spingendo alcune città della regione dell’Asia orientale e del Pacifico a diventare casi importanti di crescita “green”, in primo luogo adottando soluzioni energetiche efficienti per minimizzare l’uso delle risorse primarie. Il sistema urbano che ha bisogno di essere il più efficiente possibile è quello infrastrutturale, dato che è la guida della città. Dunque, bisogna evitare di bloccare le città dentro a sistemi infrastrutturali con un consumo intensivo di energia.[3]

Alcuni casi di città e paesi eco-sostenibili

Anche se è difficile implementare sistemi sostenibili nelle città, dato che l’efficienza energetica e le politiche a basso consumo di carbone richiedono ai governi di riformare le loro istituzioni, di creare capacity e di rafforzare i piani energetici e la governance energetica, tre città del Sudest asiatico, ovvero Cebu City (Filippine), Da Nang (Vietnam) e Surabaya (Indonesia), sono impegnate ad implementare politiche di sviluppo eco-sostenibile.[4]
Attualmente, una delle possibili e poche soluzioni comprende la formazione di alleanze e collaborazioni tra i governi delle città a livello locale e nazionale, ma anche tra la società civile e il settore privato, in particolare tra le multinazionali, perché potrebbero contribuire in maniera notevole all’avanzamento dell’economia verde della città.[5]
Il settore dell’acqua è quello che incontra maggiori sfide nel Sudest asiatico, a causa di siccità, infrastrutture non idonee, e poca efficienza. Infatti, alcune città della regione dell’Asia orientale e del Pacifico stanno implementando campagne di sensibilizzazione attraverso lo sviluppo di processi di crescita sostenibile.[6] Tornando all’urbanizzazione, in India e in Cina, i paesi asiatici più grandi, le autorità nazionali e locali devono affrontare il problema della migrazione della popolazione dalle aree rurali ai centri città. Ovviamente, questo ha dato viva al fenomeno delle mega-cities, che possono contenere un numero molto grande ci persone. Una soluzione che alcune città asiatiche hanno trovato per ovviare al problema dell’urbanizzazione così rapida, è quella di costruire città ecologiche con alta densità di popolazione.[7]
Paesi come il Giappone e la Corea del Sud hanno costruito un vasto numero di città sostenibili e stanno continuando a farlo.[8]
Singapore è un altro esempio di trasformazione verde. La città-stato iniziò ad includere l’agenda green nel suo piano immediatamente dopo la sua indipendenza nel 1965, combinando la vita in città con la natura e l’ambiente.[9]

Il “secolo asiatico”

Secondo il politologo Parag Khanna, l’Asia sta diventando una superpotenza mondiale. Prima di tutto, geograficamente parlando, l’Asia si estende dal Mar Mediterraneo e il Mar Rosso fino all’Oceano Pacifico, incorporando due terzi del continente eurasiatico e comprendendo 53 paesi.[10] Il “secolo asiatico”, come affermato dal geografo e stratega globale, è già iniziato. Nel maggio 2017, 68 paesi (due terzi della popolazione mondiale e metà del PIL mondiale) si sono riuniti a Pechino per il primo incontro della Nuova Via della Seta (Belt and Road Initiave). In quell’occasione, i leader asiatici, europei e africani si sono riuniti per inaugurare simbolicamente il lancio del più grande piano coordinato di investimenti infrastrutturali nella storia. I governi che erano presenti all’incontro si sono impegnati per spendere collettivamente miliardi di dollari negli anni a venire per collegare i più grandi centri urbani del mondo in una rete commerciale e di scambi interculturali. Questo progetto è il più significativo del XXI° secolo in termini di commercio e diplomazia, l’equivalente di quello che la creazione delle Nazioni Unite, della Banca Mondiale e del Piano Marshall hanno rappresentato per il XX° secolo. La sola differenza è che la Nuova Via della Seta è stata creata dall’Asia e sarà guidata dalla popolazione asiatica.[11]
La zona economica asiatica, che dalla penisola arabica e dalla Turchia ad ovest arriva fino al Giappone e alla Nuova Zelanda ad est, rappresenta il 50% del PIL mondiale e due terzi della crescita economica mondiale.[12]
Dunque, le innovazioni green, l’urbanismo green e una governance efficiente in Asia rappresentano una sfida che deve far riflettere i governi e le società occidentali, grazie alla sua efficacia. Le città asiatiche, motore economico del globo, suggeriscono che un futuro smart e green è possibile se vengono implementate misure eco-sostenibili ed efficienti.[13]


Note

[1] United Nations Department of Economic and Social Affairs (UNDESA). (2014). World Urbanization Prospects: The 2014 Revision, UNDESA, p. 1. https://population.un.org/wup/Publications/Files/WUP2014-Report.pdf
[2] Ostojic, D. R., Bose, R. K., Krambeck, H., Lim, J.  & Zhang, Y. (2013). Energizing Green Cities in Southeast Asia: Applying Sustainable Urban Energy and Emissions Planning, Washington, DC: World Bank, p. 1 
[3] Ibid
[4] Ibid
[5] Ibid
[6] Ivi, pp. 14-15
[7] Fook, L. L., Hofmeister, W. & Rueppel, P. (2014). Eco-Cities: Sharing European and Asian Best Practices and Experiences, EU-Asia Dialogue. Shaping a Common Feature for Europe and Asia – Sharing Policy Innovation and Best Practices in Addressing Common Challenges, Singapore: National Library Board, p. 13
[8] Ibid

[9] De Ferrer, M. (2020, 11 ottobre). How has Singapore learned to blend nature with urban living? In Green News, Euronews.green. https://www.euronews.com/green/2021/11/11/how-has-singapore-learned-to-blend-nature-with-urban-living
[10] Khanna, P. (2019). Il Secolo Asiatico? Roma: Fazi Editore srl, I Ed., Traduzione di Thomas Fazi, p. 11
[11] Ivi, p. 12
[12] Ivi, p. 15.
[13] Matan, A., Newman, P. (2013). Green Urbanism in Asia: The Emerging Green Tigers, Singapore: World Scientific Publishing, p. vii


Foto copertina: