Uno dei simboli legati al Presidente della Repubblica: il reggimento corazzieri.
Storia, funzioni e curiosità di un maestoso Corpo. Oggi è un’unità speciale dell’Arma dei Carabinieri costituita presso la Presidenza della Repubblica e posta sotto la sua alta Autorità


I Corazzieri nella storia

Le radici dello straordinario reggimento dei Corazzieri sono molto antiche, e affondano addirittura nel XIV secolo: risalgono a quest’epoca, infatti, le prime tracce di un “corpo di Arcieri e Scudieri addetto alla sicurezza della residenza e degli esponenti della Casa Savoia”. Soltanto due secoli più tardi Emanuele Filiberto Testa di Ferro istituirà una Guardia d’Onore del Principe composta da “una cinquantina di uomini comandati di un capitano che conobbero il battesimo del fuoco nella vittoriosa battaglia di San Quintino”; a partire dal 1630, poi, si conteranno circa quattrocento uomini organizzati in diverse compagnie, fra cui la Compagnia Corazze di Sua Altezza. Dopo la parentesi del regno di Vittorio Amedeo II, fra il 1675 e il 1730, le campagne d’Italia condotte da Napoleone a ridosso del 1800 costrinsero l’allora Re Carlo Emanuele IV, con poche Guardie, a rifugiarsi in Sardegna, abdicando qui in favore del fratello Vittorio Emanuele I il quale, reintegrato nei suoi poteri solo quattordici anni più tardi, creò il Corpo dei Carabinieri Reali, con “occasionali compiti di accompagnamento alle Persone Reali”: essi formarono uno squadrone d’onore a cavallo che nel 1842 “accompagnò le nozze dell’erede al trono Vittorio Emanuele con Maria Adelaide”. L’acquisizione di sempre maggiori competenze da parte del Corpo dei Carabinieri comportò la parallela e progressiva soppressione delle antiche Guardie del Corpo, formalmente avvenuta nel 1867, “ma già da vent’anni una sola compagnia superstite continuava a svolgere attività di sicurezza, limitata, però, al Palazzo Reale di Torino”. 80 carabinieri a cavallo, scelti “tra i più prestanti” dalle Legioni di Firenze, Milano e Bologna, accompagnarono, nel 1868, alle nozze il Principe ereditario Umberto, cui convolò insieme a Margherita di Savoia, indossando la medesima uniforme di ventisei anni prima: lo squadrone poi, però, non venne sciolto, acquisendo piuttosto compiti di sorveglianza degli appartamenti reali e di protezione dei sovrani: “nascono, così, i moderni Corazzieri, con un organico che prevedeva, in origine, un capitano comandante, 4 ufficiali, 9 sottufficiali (presto elevati a 12) e 69 carabinieri (poi 88)”, chiamati, nel corso tempo, con diversi appellativi: Guardie d’Onore di Sua Maestà, Carabinieri Reali Guardie del Corpo di Sua Maestà, Drappello Guardie di Sua Maestà e, fino al 1946, Squadrone Carabinieri del Re, “ma si andava già consolidando nella gente il più familiare appellativo di “Corazzieri”, invalso tutt’oggi. I Corazzieri continuarono a svolgere il loro servizio durante i due conflitti mondiali fino a quando, il 13 giugno 1946, nel cortile d’onore del Quirinale, Umberto II sciolse i Corazzieri dal giuramento alla Monarchia: nacque così il “3° Squadrone Carabinieri a Cavallo”, che riacquisì le storiche divise soltanto sotto la Presidenza Einaudi. Il 24 dicembre 1992 venne finalmente assegnato al maestoso reparto il nome ufficiale di “Reggimento Corazzieri”.[1]

I Corazzieri oggi

Oggi il Reggimento Corazzieri è un’unità speciale dell’Arma dei Carabinieri costituita presso la Presidenza della Repubblica e posta sotto la sua alta Autorità, con funzioni di guardia d’onore e garanzia della sicurezza del Presidente della Repubblica e delle residenze presidenziali, svolgendo anche compiti di guardia e scorta d’onore ai Capi di Stato in visita di Stato e ufficiale e funzioni di polizia giudiziaria, polizia militare e di pubblica sicurezza all’interno del Palazzo del Quirinale.
Il Reparto è attualmente organizzato in un Ufficio Comando, un Gruppo Squadroni dal quale dipendono due Squadroni, un Reparto di Sicurezza, un Servizio Amministrativo, un Servizio Sanitario e un Servizio Veterinario. Dal Reggimento Corazzieri dipende, poi, sotto il profilo disciplinare e amministrativo, il Reparto Carabinieri Presidenza della Repubblica che ha mantenuto dipendenza funzionale dalla Sovraintendenza Centrale dei Servizi di Sicurezza della Presidenza della Repubblica.[2]

Come si diventa Corazziere?

I Corazzieri vengono selezionati tra i militari dell’Arma dei Carabinieri che abbiano particolari requisiti: innanzitutto il celeberrimo requisito dell’alta statura (almeno 190 centimetri di altezza), poi una indiscussa moralità personale, eccellenti trascorsi disciplinari e di servizio, una grande abilità equestre e con le motociclette, una non comune resistenza fisica, “ma soprattutto servono capacità, prontezza e reattività per garantire un’efficace e discreta protezione in tante circostanze rese delicate dalla notevole presenza di pubblico”.[3]
Gli “allievi” entrano a far parte del Reggimento Corazzieri solo dopo aver svolto un tirocinio pratico della durata di 6 mesi che si conclude con un esame “per il conseguimento della specializzazione equestre e per la valutazione dell’apprendimento di quelle conoscenze teoriche e tecniche e dell’istruzione formale che caratterizzeranno il loro peculiare futuro servizio a cavallo, in motocicletta, come addetto alla sicurezza del Capo dello Stato e nei servizi di rappresentanza più solenni, ippomontati e non”.[4]
La formazione del Corazziere, poi, continua nel corso di tutta la sua carriera sotto ogni aspetto ma soprattutto al fine di mantenere una idonea forma fisica per poter sopportare “anche in età non più giovanile, i servizi più gravosi, come quelli che prevedono l’uniforme di Gran Gala, col suo peso di circa 10 chilogrammi dato da elmo e corazza, da indossare per ore, sia a piedi che a cavallo ed in qualsiasi condizione atmosferica”.[5]

Le uniformi dei Corazzieri

Le uniformi previste per il Reggimento dei Corazzieri rispecchiano il regolamento del 1876 salvo “alcuni lievi ritocchi del taglio dovuti all’evoluzione del costume militare”: l’uniforme di Gran Gala è usata nelle occasioni solenni; l’uniforme di Mezza Gala viene indossata nei servizi d’onore; la Grande Uniforme invernale ed estiva, detta anche tenuta lunga, è prescritta nei servizi di rappresentanza al Quirinale e fuori sede, alla presenza del Presidente della Repubblica; l’uniforme da campo e l’uniforme ordinaria (o tenuta da cavallo), senza corazza, sono utilizzate in campo aperto[6].

I cavalli

Scuderizzati nelle strutture della caserma A.N. di Sanfront e in quelle del 4° Reggimento Carabinieri a Cavallo di Roma-Tor di Quinto, i cavalli a disposizione del Reggimento sono prevalentemente di razza irlandese; per il resto si tratta di esemplari di altre razze, tra cui quelle italiane. Ciò che conta sono i requisiti che ciascun esemplare deve possedere: un’altezza di almeno 170 cm misurata al garrese ed il colore del mantello tra il baio chiaro ed il baio scuro. “Gli esemplari vengono selezionati tra soggetti con un’età che varia, in genere, dai tre ai cinque anni. Spesso la scelta ricade sui puledri più giovani, così da poterne curare anche la doma con tecniche congeniali a realizzare il miglior rapporto cavallo – cavaliere (…) Ecco perché a un cavaliere esperto e particolarmente abile verrà assegnato un cavallo giovane e viceversa”.
Ciascun cavallo ha una vita operativa di circa vent’anni, al termine dei quali viene trasferito in un’area verde della Tenuta presidenziale di Castelporziano, messa a disposizione del Reggimento dal Presidente Carlo Azeglio Ciampi, “quale luogo di riposo per quei silenti soldati che per lungo tempo hanno servito con onore ed amore la Presidenza della Repubblica”.

Le motociclette

È nel secondo Dopoguerra che vennero acquistate le primo motociclette in dotazione ai Corazzieri: si trattava di esemplari prodotti dalla storica casa della Moto Guzzi, inizialmente del particolare modello Astore 500, modificato per adattarlo alle stature dei corazzieri. Oggi sono in uso le moderne Moto Guzzi California 1400 Touring, impiegate durante gli spostamenti del Presidente della Repubblica o dei Capi di Stato esteri in visita in Italia (4 o 8 unità, in relazione al protocollo dell’evento), per scortare gli ambasciatori stranieri in occasione delle presentazioni delle Lettere Credenziali (2 unità) o durante le parate militari (fino a 12 motociclette).
“Con un motore quattro tempi di 1380 centimetri cubici, sviluppa una potenza di 96 CV a 6500 giri/minuto ed ha un peso imponente (circa 350 kg) che mette alla prova l’abilità e l’equilibrio del Corazziere motociclista, soprattutto nelle scorte effettuate alle andature più lente”.[7]


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Note

[1] Le informazioni storiche e le citazioni riportate sono riprese da: https://palazzo.quirinale.it/corazzieri/corazzieri.html
[2] Le informazioni e le citazioni riportate sono riprese da: http://www.carabinieri.it/arma/curiosita/i-corazzieri_new/e-oggi/il-reggimento
[3] https://www.carabinieri.it/chi-siamo/oggi/statistica/2009/i-corazzieri
[4] http://www.carabinieri.it/arma/curiosita/i-corazzieri_new/e-oggi/il-reggimento
[5] http://www.carabinieri.it/arma/curiosita/i-corazzieri_new/e-oggi/il-reggimento
[6] Le informazioni e le citazioni riportate sono riprese da: https://www.carabinieri.it/arma/curiosita/i-corazzieri_new/e-oggi/le-uniformi
[7] Le informazioni e le citazioni sono tratte da: http://www.carabinieri.it/arma/curiosita/i-corazzieri_new/e-oggi/le-motociclette


Foto copertina: Reggimento dei Corazzieri