Putin e Xi Jinping, che si incontreranno a Mosca la prossima primavera, salutano l’anno con il consueto discorso. Putin ha parlato di «eventi veramente cruciali e fatidici» e accusato l’Occidente di aver «mentito per anni sulla pace, ma in realtà si stava preparando all’aggressione». Da Pechino Xi Jinping ha ribadito che la Cina ha «combattuto contro i tentativi dei separatisti di cercare l’indipendenza di Taiwan e l’intervento di forze esterne in questo senso.».


Qui Mosca

Il discorso di fine anno del presidente russo Vladimir Putin è stato registrato presso la sede del distretto militare meridionale e non nella storica sede del Cremlino. Putin, rivolgendosi ai cittadini russi, ha affermato che il 2022 è stato un anno di «decisioni difficili e necessarie, passi importanti verso la piena indipendenza della Russia, e ora il Paese sta lottando per il suo futuro». Putin ha parlato di “eventi veramente cruciali e fatidici” del 2022 (che sono) diventati una pietra miliare che pone le basi per il futuro comune dei russi e la loro vera indipendenza. Nella trascrizione del discorso integrale a cura dell’agenzia di stampa russa Tass, si legge che il presidente russo si è rivolto ai militari impegnati nella guerra in Ucraina: «È stato un anno che ha messo molto al suo posto, ha separato nettamente il coraggio e l’eroismo dal tradimento e dalla codardia, ha dimostrato che non esiste potere più alto dell’amore per la propria famiglia e i propri amici, la lealtà verso gli amici e i compagni, la devozione alla propria Patria».

Aggressione occidentale

Inevitabile il passaggio contro l’Occidente reo, secondo Putin di aver «mentito per anni sulla pace, ma in realtà si stava preparando all’aggressione, e oggi lo ammette apertamente, non più imbarazzato. Stanno usando cinicamente l’Ucraina e il suo popolo per indebolire e dividere la Russia. Le élite occidentali hanno assicurato ipocritamente le loro intenzioni pacifiche, compresa la risoluzione del conflitto nel Donbass, ma di fatto “hanno incoraggiato in ogni modo i neonazisti”. Quest’anno l’Occidente ha dichiarato una “vera guerra di sanzioni” alla Russia: “Chi l’ha iniziata si aspettava la completa distruzione della nostra industria, delle finanze e dei trasporti. Ciò non è accaduto, perché insieme abbiamo creato un affidabile margine di sicurezza”. “I militari russi, le milizie, i volontari stanno ora combattendo per la loro terra natale, per la verità e la giustizia. Affinché le garanzie di pace e sicurezza per la Russia siano fornite in modo affidabile. Tutti loro sono i nostri eroi, è il momento più difficile per loro adesso”.

Qui Pechino

Al raduno di Capodanno del Comitato Nazionale CCPPC, il presidente cinese Xi Jinping, ha indirizzato i suoi saluti «a gli altri partiti politici, alle Federazioni pan-cinesi dell’industria e del commercio e ai personaggi senza partito affiliazione, il popolo cinese di tutti i gruppi etnici, i compatrioti di Hong Kong, Macao e Taiwan, i cinesi d’oltremare e gli amici di tutto il mondo che hanno mostrato comprensione e sostegno allo sviluppo della modernizzazione della Cina». In alcuni passaggi del discorso, Xi Jinping, ha rivendicato i successi cinesi dell’anno appena concluso sia sul piano economico «Abbiamo aderito al principio generale di perseguire il progresso garantendo al contempo la stabilità, implementato pienamente la nuova filosofia di sviluppo, promosso uno sviluppo di alta qualità, mantenuto il funzionamento dell’economia entro un intervallo appropriato, con una produzione economica totale che dovrebbe superare i 120 trilioni di yuan, ha ottenuto un raccolto eccezionale di grano e ha mantenuto stabili l’occupazione e i prezzi.», sia su quello sportivo/organizzativo: «Abbiamo ospitato con successo rispettivamente le Olimpiadi invernali e le Paralimpiadi di Pechino 2022. Abbiamo tenuto una grande celebrazione in occasione del 25° anniversario del ritorno di Hong Kong alla madrepatria.».

Taiwan e i tentativi di destabilizzazione

Non è mancato il passaggio su Taiwan, Xi Jinping nel suo discorso di Capodanno, ha ribadito che «Abbiamo combattuto risolutamente contro i tentativi dei separatisti di cercare “l’indipendenza di Taiwan” e l’intervento di forze esterne in questo senso. Abbiamo continuato a promuovere la diplomazia dei principali paesi con caratteristiche cinesi e a mantenere la stabilità generale nell’ambiente esterno.»

Gli obiettivi per il 2023

«Nel nuovo anno, il CPCPC dovrebbe studiare e attuare pienamente i principi guida del 20° Congresso Nazionale del PCC, aderire all’integrazione della leadership del Partito, del fronte unito e della democrazia consultiva, e sforzarsi di rafforzare la consultazione e l’interazione in profondità, il piena espressione di opinioni e costruzione di un ampio consenso, in modo da mettere insieme saggezza e forza per raggiungere gli obiettivi e i compiti della nuova era e nel nuovo viaggio.».

La telefonata tra i due leader e l’invito a Mosca

Poche ore prima dei rispettivi discorsi alla nazione, i due leader hanno avuto un colloquio telefonico. Putin ha invitato Xi Jinping a recarsi a Mosca la prossima primavera per dimostrare al mondo intero «la forza dei legami russo-cinesi su questioni cruciali, e diventerà l’evento politico più importante dell’anno». Putin ha ribadito l’allineamento tra Mosca e Pechino in questa fase: «Nel contesto delle crescenti tensioni geopolitiche, l’importanza del partenariato strategico russo-cinese come forza stabilizzatrice sta crescendo», inoltre osservato che le relazioni tra i due Paesi hanno dimostrato maturità, stabilità e hanno continuato ad espandersi “dinamicamente” e sono “il migliore della storia”. Mosca e Pechino condividono gli stessi punti di vista sulle cause e sul corso della trasformazione del panorama geopolitico. Putin ha sottolineato che la Russia e la Cina stanno difendendo le loro posizioni di principio proteggendo gli interessi di entrambe le loro nazioni e di tutti coloro che sostengono un ordine mondiale veramente democratico e il diritto dei paesi a determinare liberamente il proprio destino. Il presidente cinese ha anche sottolineato lo stretto contratto strategico con il presidente russo: “Sotto la nostra leadership congiunta, il partenariato globale sino-russo e l’interazione strategica nella nuova era dimostrano resistenza allo stress”. Xi Jinping ha anche assicurato a Putin che la Cina “di fronte a una situazione internazionale semplice e tutt’altro che univoca” è pronta ad “aumentare la cooperazione strategica con la Russia, fornirsi reciprocamente opportunità di sviluppo ed essere partner globali”.

La speranza di Mosca e i timori di Pechino

Chiaramente Putin cerca l’appoggio definitivo del suo omologo cinese. Un supporto che potrebbe tramutarsi in soccorso sia in chiave economica che in quella strategico-militare. Ma se da un lato Putin spinge, dall’altro Xi Jinping rallenta. Sul conflitto in Ucraina, Pechino difende il principio della sovranità ma non ha mai condannato l’invasione di uno Stato sovrano come l’Ucraina. La propaganda cinese parla di pace, ma conforta Mosca sulle provocazioni NATO. Pechino sa bene che sostenere apertamente la Russia con rifornimenti militari, potrebbe rivelarsi un pericoloso azzardo che metterebbe a rischio i rapporti con l’Occidente. Pechino necessita di una stabilità mondiale e una pace tattica, e non uno confronto acceso con l’Occidente per far decollare i propri affari.


Foto copertina: Vladimir Putin e Xi Jinping durante il loro discorso alla nazione.