II conflitto ucraino e le sanzioni imposte dall’Unione Europea alla Federazione Russa hanno sollevato l’annoso problema dell’approvvigionamento energetico, in special modo di gas naturale. L’Italia, con l’intento di diminuire il peso del gas russo sulla sua efficienza energetica, ha guardato ad alcuni paesi del continente africano come potenziali partner commerciali per diversificare le importazioni energetiche.

Muscat, Oman –In occasione del 31° Congresso Mondiale della Federazione Internazionale dei Giornalisti (IFJ) che si sta svolgendo a Muscat in Oman abbiamo avuto l’opportunità di intervistare Eduardo Joao Constantino, direttore del Sindacato Nazionale dei Giornalisti del Mozambico, e Luisa Rogerio, presidente della Commissao da Carteira e Etica dell’Angola. Agli inizi di marzo 2022, poche settimane dopo l’inizio del conflitto in Ucraina, il ministro degli Esteri italiano Luigi Di Maio aveva effettuato una visita lampo in Mozambico per firmare un accordo di partnership energetica tra i due paesi. In una nota della Farnesina a seguito di questo viaggio venivano riportate le parole di Di Maio inerenti alla volontà dell’Italia di rafforzare la cooperazione con il Mozambico, anche in nuove aree strategiche quali l’innovazione tecnologica e digitale, la transizione ecologica e le fonti di energia rinnovabili.
Con riserve di gas accertate di circa 3.000 miliardi di metri cubi, il Mozambico è il terzo paese nel continente africano dopo Nigeria e Algeria per quel che concerne il potenziale energetico e di esportazione. Il paese africano, però, deve affrontare problemi legati all’insurrezione armata dello Stato Islamico che continua a interrompere le attività in diversi settori economici ponendo rischi per i viaggiatori e il trasporto di merci nella provincia di Cabo Delgado nel 2022.
L’incontro con Eduardo Joao Constantino ha rappresentato una interessante opportunità per approfondire la conoscenza del Mozambico focalizzando l’attenzione sul ruolo dei media e sulle relazioni tra l’Italia e il paese africano. Dopo aver notato come il Congresso Mondiale della IFJ “abbia una importanza fondamentale per il mondo del giornalismo, perché si focalizza sulla libertà di stampa e di espressione dal punto di vista etico e deontologico considerando che i giornalisti hanno il privilegio di riportare le informazioni, compito che deve essere svolto con etica e deontologia per evitare il rischio di produrre disinformazione”, Constantino si è soffermato sulle relazioni italo-mozambicane definendole importanti.
“Il Mozambico ha relazioni privilegiate con l’Italia – ha dichiarato Constantino – e la presenza dell’ambasciata italiana nella nostra capitale, Maputo, ne è una prova. Come giornalisti noi non abbiamo problemi nel prendere parte ad eventi che riguardano l’Italia, anzi, spesso partecipiamo a corsi di formazione e aggiornamenti promossi dalla rappresentanza diplomatica italiana in collaborazione anche con quella dell’Unione Europea. È importante, quindi, continuare a implementare i rapporti tra Italia e il Mozambico. Se parliamo della situazione attuale generata dal conflitto ucraino e la conseguente necessità di diversificare l’approvvigionamento di gas naturale, occorre sottolineare come nel nostro paese esiste la minaccia dello Stato Islamico che ha condotto attentati e attacchi nell’area interessata dall’esplorazione dei giacimenti di gas naturale. Quindi, anche se ci sono le condizioni per l’esportazione del gas naturale in direzione europea, è necessario riuscire a sconfiggere la minaccia terroristica così come avviare progetti per realizzare le infrastrutture adatte all’estrazione e produzione di gas naturale liquido.”.
Un altro paese target della recente strategia energetica italiana è l’Angola dove a fine aprile 2022 era volato il ministro degli Esteri italiano Luigi Di Maio e quello della Transizione ecologica Roberto Cingolani accompagnati dall’amministratore delegato dell’Eni, Claudio Descalzi, per siglare una partnership italo-angolana nei settori delle rinnovabili, dei biocarburanti, del gas naturale liquido e della formazione in ambito tecnologico ed ambientale.
Nell’incontro avvenuto con la rappresentante dell’Angola Luisa Rogerio l’attenzione è stata posta sulla situazione dei media e dei giornalisti nel paese così come sul modo in cui è stato comunicato fino ad oggi il conflitto ucraino, evento geopolitico che ha spinto il Governo italiano a rafforzare l’intesa nel settore degli idrocarburi con lo Stato angolano. Rogerio ha dichiarato che “Noi giornalisti crediamo che siano molto importanti sia la difesa del diritto della libertà di stampa (diritto di espressione e di accesso all’informazione) così come garantire la difesa del diritto dell’attività imprenditoriale nel mondo dell’informazione. Questi sono principi fondamentali per poter parlare di giornalismo. In Angola siamo molto preoccupati con la situazione etica e con l’interferenza del potere politico, economico e religioso nei media. Il problema è che i grandi poteri che detengono il capitale di investimento posso comprare i mezzi di informazione e creare un monopolio o oligopolio della comunicazione. Nel nostro paese è il Governo che detiene i principali mezzi di informazione e comunicazione dell’Angola. Esistono problemi anche nel campo della parità di genere considerando che in Angola il rapporto tra lavoratori uomini e donne nel mondo dell’informazione è impari.”
Un paese a cui l’Italia guarda con interesse, ma che sta ancora affrontando un processo di modernizzazione e democratizzazione nel settore dell’informazione, dell’economia e della politica. Seppur lontano dalle dinamiche europee e dal conflitto in Ucraina, l’Angola ha subito le conseguenze dello scontro tra Mosca e l’Occidente attraendo l’interesse degli Stati europei in cerca di una diversificazione energetica. Parlando dell’impatto del conflitto ucraino in Angola, Rogerio ha sottolineano come “Nel paese sono diversi i problemi generati dal conflitto, anche se al primo posto inserirei la mancanza di fonti indipendenti, perché sfortunatamente abbiamo soltanto una informazione che fornisce un’unica prospettiva in merito al conflitto. Noi che facciamo parte dei media piccoli che dipendono dai media globali abbiamo fonti e informazioni filtrate in merito a questo argomento. Abbiamo quindi bisogno di un numero maggiori di informazioni e di fonti indipendenti che possano permettere al pubblico angolano di comprendere la realtà dei fatti prendendo in esame prospettive differenti.”.
*Articolo in media partnership con SpecialEurasia.
Foto copertina: Il Ministro degli Esteri Luigi Di Maio con i rappresentanti di Angola e Mozambico (foto Ansa)