L’imperialismo della fine del XIX secolo e il conflitto politico tra Russia e Gran Bretagna conosciuto come “Grande Gioco”, fanno da sfondo al romanzo di Rudyard Kipling, Kim.


L’imperialismo della fine del XIX secolo e il conflitto politico tra Russia e Gran Bretagna conosciuto come “Grande Gioco”, fanno da sfondo al romanzo di Rudyard Kipling, Kim. (acquista qui).
Inizialmente Kim venne pubblicato a puntate, sia sul McClure’s Magazine dal dicembre 1900 all’ottobre 1901 sia dal Cassell’s Magazine, da gennaio al novembre 1901, fu infine stampato in libro nell’ottobre 1901 dall’editore MacMillan & Co. Ltd.
L’ultima opera del Kipling non è facilmente paragonabile all’opera di qualsiasi altro uomo; perché è del suo genere e di un genere nuovo, e stupisce abbastanza per la prova che offre della magnifica versatilità dell’autore. Se confrontato ad altri capolavori di Kipling come Il libro della giungla (The Jungle Book, 1894; The Second Jungle Book, 1895) e Capitani coraggiosi (1897), verrebbe da dire che Kim “Non è una gran storia”.
La storia di Kim, è la storia di un piccolo vagabondo di origine irlandese, rimasto orfano da bambino e lasciato a vagare per se stesso nell’infinita India. Questo astuto trovatello della “terra più antica della terra” vive avventure avvincenti. Si unisce, come esploratore e fornitore generale, – incidentalmente, anche come chela o discepolo – a un santo vecchio lama del Tibet, “legato alla Ruota delle Cose”, e vagante per l’India alla ricerca della Corrente dell’Immortalità. Le pie persone del paese possono “acquisire meriti” nutrendo e ospitando questi due, tra i quali nasce un affetto strano ma bellissimo.

Kim viene attualmente riconosciuto durante i suoi viaggi, recuperato e adottato dal reggimento irlandese di cui suo padre era stato sergente di colore, e riceve un’istruzione dignitosa e sufficiente in un college cattolico. Sopporta le restrizioni del college solo a condizione che gli sia permesso ancora di vagare per il continente durante la lunga vacanza con il suo amato vecchio prete buddista. Prima che abbia finito la scuola, il suo amico colonnello Creighton scopre la straordinaria idoneità all’impiego nel servizio segreto indiano del governo inglese, e viene affidato alla guida di diversi meravigliosi esperti nativi per apprendere i primi principi del Grande Gioco…il risultato è che si distingue, quando era ancora un ragazzino, catturando nell’alta Himalaya le credenziali e i dispacci di una formidabile spia russa…

Leggi anche

“Il soprannome di Kim è “piccolo amico di tutto il mondo”, perché è a cavallo tra la cultura occidentale e quella indiana. Il libro è un tentativo comprensivo e sensibile, da parte di un inglese che conosceva molto bene l’India, di ritrarre questa terra straordinaria e la sua complessa società.
Sullo sfondo delle avventure del giovane Kim, c’è “Il gioiello della Corona dell’Impero britannico”, l’India con la sua incalcolabile ricchezza e la sua indicibile povertà: con le sue città brulicanti, barbare, remote; i suoi templi dimenticati che si sgretolano e vanno in rovina nell’oscurità di “caverne smisurate per l’uomo”; i suoi famelici fiumi sacri e le strazianti distese di pianura infuocata, e la grandiosità travolgente di quella barriera montuosa a nord, che fa impallidire tutti gli altri altopiani del globo trasformandoli in colline praticabili. Contiene anche l’anima umana di quell’Oriente che sa essere astuta, penetrante, sfuggente, paziente e orgogliosa.


Copertina: Kim, di Rudyard Kipling