Il 24 novembre 2016 a L’Avana Juan Santos, Presidente della Repubblica di Colombia e Rodrigo ″Timochenko” Londono, leader delle FARC hanno firmato il Trattato di Pace che ha messo la parola fine al conflitto che per quasi mezzo secolo ha visto contrapporsi governo e guerriglia.
Violencia
Le prime tensioni all’interno del Paese scoppiarono il 9 aprile 1948. In seguito all’assassinio di Jorge Eliécer Gaitan[1], candidato liberale alle presidenziali di quell’anno, si scatenò una violenta insurrezione della città di Bogotà contro le forze governative, questa rivolta fu chiamata ″Bogotazo″. Il Bogotazo rappresentò un primo atto della guerra civile, la c.d. Violencia che fino al 1957 provocherà disordini, omicidi, rivalità politiche, stato di assedio in alcune aree locali, banditismo e circa 200.000 morti.
Solo dopo la fine della presidenza di Gustavo Rojas Pinilla , ci fu la firma dell’accordo tra liberali e conservatori e la costituzione del Fronte Nazionale , che prevedeva l’alternanza al potere dei due principali partiti, ponendo così momentaneamente fine alla guerra civile.
L’indebolimento dello Stato, le tensioni non risolte, la situazione economica e sociale sono state alcune premesse per la nascita e lo sviluppo dei gruppi guerriglieri e paramilitari che dagli anni ’60 si sono contrapposti allo Stato riuscendo a scavare il tessuto sociale ed a resistere negli anni alle mutazioni geopolitiche, dalla contrapposizione del mondo in due blocchi, alla fine del mondo bipolare ed ai mutamenti avvenuti dopo l ’11 settembre.
Guerriglia e Paramilitari
Le FARC (Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia) sono state il primo gruppo guerrigliero di ispirazione marxista – leninista manifestatesi nel paese, data simbolica della loro nascita è il 27 maggio 1964 quando l’esercito governativo sferrò una violenta offensiva a Marquetalia contro alcune enclave comuniste[2], la campagna condotta da 16000 soldati durò 533 giorni.
Fondate da una parte dei Liberali che non accettava la riappacificazione con i conservatori, le FARC guidate dal leader Manuel Marulanda Vélez[3] si posero l’ obiettivo di contrapporsi allo Stato e combattere contro le aggressioni ed i soprusi del sistema capitalista, il gruppo si richiamava inoltre a Simon Bolivar, fondatore e presidente della Grande Colombia[4].
La peculiarità della guerriglia è stata la creazione di una struttura di comando gerarchica e rigida che ha permesso non solo di sopravvivere ma anche di rafforzarsi nel tempo, raggiungendo un’autonomia finanziaria attraverso il narcotraffico, le estorsioni e i sequestri[5]. Ma le Farc non sono state l’unico gruppo guerrigliero, negli anni ‘60 erano presenti nel paese, altre due importanti formazioni guerrigliere : l’ ELN (Esercito di Liberazione Nazionale) di ispirazione guevarista, presente nel Nord del Paese, specializzato nei sequestri e l’ELP (Esercito di Liberazione Popolare) di ispirazione Maoista.
Tra gli anni 70 e 80 si svilupparono altre formazioni , l’ M-19 (Movimiento 19 de Abril), di ispirazione post- marxista formato da ex seguaci del generale Pinilla[6], il PRT (Partido Revolucionario de los Trabajadores) di ispirazione trotskista e Quuintin Lame, indigenista.
Il periodo in cui la guerriglia ha conosciuto la massima espansione è stato negli anni ’80, proprio in quegli anni infatti i grandi proprietari terrieri, gli allevatori, i coltivatori di caffè decisero di organizzare degli eserciti privati per difendersi dalle estorsioni e sequestri praticati dai gruppi guerriglieri.
Gli eserciti privati, o paramilitari[7] , i cui leader provenivano da famiglie di proprietari terrieri ,sin dalla nascita hanno svolto quelle funzioni prerogativa dello Stato, contrapponendosi alla guerriglia. Come i guerriglieri, anche i paramilitari si autofinanziavano attraverso il narcotraffico ed all’interno del gruppo vigeva una logica militaristica e gerarchica. La prima organizzazione paramilitare sorta in Colombia è stata l’ACCU, (Autodefensas Campesinas de Córdoba y Urabá) fondata dal leader Fidel Castano. L’ACCU attraverso una serie di massacri è riuscita a imporsi nel territorio , nel 1997 ha dato vita a un progetto federativo unendo i vari gruppi paramilitari e fondando l’ AUC (Autodefensas Unidas de Colombia), leader principale Carlos Castano, fratello minore del leader Fidel con l’obiettivo di stabilire il controllo del territorio ed eliminare la guerriglia.
Politiche governative
A partire dagli anni ’80, i vari governi che si sono succeduti hanno attuato varie politiche per smantellare e trovare un accordo con i gruppi guerriglieri. La presidenza Betancur[8]nel 1982 fu la prima a promuovere un’ accordo con la guerriglia e nel 1984 furono firmati i c.d. ″Accordi di Uribe″ che prevedevano: l’immediato cessate il fuoco, l’istituzione di elezioni popolari per sindaci e governatori, decentralizzazione amministrativa e garanzie per l’attività politica di tutti i movimenti. In conseguenza di tali accordi le FARC costituirono, in alleanza con altre forze, un movimento politico legale denominato Unión Patriottica, presentandosi così alle elezioni del 1985 eleggendo 14 parlamentari e diversi sindaci e consiglieri.
Ma nel giro di pochi anni, il partito Unión Patriottica venne sterminato fisicamente dagli squadroni della morte paramilitari: caddero sotto il fuoco delle armi migliaia di membri e dirigenti ad ogni livello[9], compresi i candidati alla presidenza della Repubblica Jaime Pardo Leal e Bernardo Jaramillo. In seguito a questi eventi le FARC valutarono che in Colombia non vi erano spazi per la lotta politica legale e di massa e decisero di tornare alla lotta guerrigliera.
Nel 1991, un secondo tentativo di pace portò alla trasformazione dell’ M19, EPL, PRT e del Quintin Lame in partiti politici legali. Mentre le Farc e l’Eln continuarono a combattere fu eletta un’assemblea costituente artefice della Costituzione[10] tuttora vigente.
Nuovi negoziati tra governo e guerriglia furono intrapresi nel 1998 sotto il governo guidato da Andrés Pastrana Arango, i negoziati portarono alla concessione alle FARC di un territorio indipendente (grande quanto la Svizzera) nella regione di El Caguan, a sud del Paese. Il territorio però verrà poi revocato ed i negoziati interrotti dopo l’11 settembre 2001[11]. Con l’aiuto statunitense, Pastrana avviò il Plan Colombia[12]. Il “Plan” nato per “isolare” la Colombia dalle rivoluzioni anti-neo liberali che avevano portato al fallimento dell’ALCA (Area di libero scambio delle Americhe), il “Plan” si poneva diversi obiettivi: eliminare i cartelli della droga e il traffico mondiale di cocaina e migliorare le condizioni di sicurezza in tutto il territorio attraverso la militarizzazione delle zone più strategiche, prevedeva inoltre le fumigazioni delle colture di cocaina e degli incentivi economici per i contadini che sostituivano le piantagioni con altre colture.
Le presidenziali del 2002 hanno visto la vittoria di Alvaro Uribe[13]. La politica di Uribe ha portato nel 2003 alla firma un accordo “de-mobilizzazione” con l’AUC, nel 2005 venne emanata la “Ley de Justiciay Paz”[14]che prevedeva dei benefici ai paramilitari che decidevano di abbandonare volontariamente l’organizzazione, riconosciuto i crimini commessi e consegnato i beni confiscati con la violenza, era previsto uno sconto di pena fino a un massimo di otto anni per tutti i reati commessi e il reintegro nella società. La legge però non portò ad una completa smobilitazione dei paramilitari, molti infatti ritornarono alla vita criminale unendosi a organizzazioni più piccole, le c.d. Bacrim (Bandas Criminales Emergentes).
Nel 2010 l’elezione di Juan Manuel Santos[15] ha segnato un cambio di rotta, da subito la nuova presidenza promosse una trattativa con la guerriglia e dopo 2 anni, nel 2012, sono iniziati all’Avana con la mediazione di Cuba e Norvegia gli incontri tra rappresentanti del Governo e Farc per trovare un compromesso definitivo. Un primo risultato è arrivato il 24 settembre 2015 con la firma del cessate il fuoco.
Ma è il 24 Agosto 2016 che governo colombiano e Farc in presenza di Raul Castro e BanKi-moon firmano l’accordo definitivo. Il nuovo accordo di pace è stato posto a referendum popolare[16],il 2 ottobre i cittadini colombiani sono stati chiamati al voto per il “Plebiscito por la paz” ma l’esito del referendum non è stato quello sperato dal Presidente Santos, la maggioranza dei colombiani ha infatti bocciato l’accordo[17]. La campagna referendaria ha visto contrapporsi il fronte del “Si” , guidato dal Presidente Santos e il fronte del “No” guidato dall’ex presidente Uribe che da sempre si è dimostrato contrario ad un’ accordo con i guerriglieri. L’ex Presidente si opponeva, in particolare, su alcuni punti dell’accordo: la realizzazione dei tribunali di pace per i processi a carico dei guerriglieri, i 10 seggi parlamentari previsti per la rappresentanza Farc in parlamento e il reintegro nella società.
Dopo la bocciatura, il governo ha intrapreso nuove trattative con i rappresentanti della società civile, leader religiosi, famiglie delle vittime e l’opposizione,guidata da Uribe. Il nuovo trattato di pace rivisto e modificati 56 dei 57 articoli, è stato rifirmato il 24 novembre e il 30 novembre è stato ratificato dal Senato e dalla Camera dei Rappresentanti.
L’ accordo definitivo prevede le fine dei combattimenti, delle zone di pace dove verranno dislocati e disarmati i guerriglieri. Il il disarmo sarà supervisionato dalle Nazioni Unite[18].
L’accordo tra governo e Farc segna la fine di 50 anni di conflitto civile in Colombia, rappresenta una vittoria del Presidente Santos. Adesso inizia la fase di transizione, da tenere in considerazioni le prossime elezioni presidenziali previste per il 26 maggio 2018.
Note
[1]Gaitan , membro del Partito Liberale , rappresentò la figura guida del movimento rivoluzionario.
[2]L’Enclave comuniste sono zone di autodifesa armata spesso vengono chiamate Repubbliche indipendenti.
rganizzazione dello stato ancora molto debole e incapace di governare un vasto terirtorio.ottobre 2016, tuttavia il referendum
[3]Manuel MarulandaVélez è stato il fondatore delle Farc guidandole fino al 2008, anno della sua morte.
[4] Grande Colombia,1819-1831comprendeva Colombia, Venezuela, Ecuador e Panama.
[5] Il sequestro che ha avuto eco mondiale è stato quello di Ingrid BETANCURT, candidata alle presidenziali del 2002. Il 23 febbraio 2002 , durante la campagna presidenziale, venne rapita e tenuta in ostaggio per 7 anni.
[6]Gustavo RojasPinilla nel 1953 guidò l’insurezzione militare che pose fine al potere del dittatore Laureano Gomez Castro, fu Presidente della Colombia dal 1953 al 1957.
[7] I paramilitari trovano fondamento giuridico nella legge n. 48 emanata nel 1968 che prevedeva la la possibilità di difesa dalle varie minacce interne allo Stato.
[8] Belisario Betancur, membro del Partito Conservatore è stato eletto Presidente della Colombia dal 1982 al 1987.
[9] Tra il 1984 e il 1990 morirono circa 5000 membri del nuovo partito. James Petras, Repubbliche sorelle. Venezuela e Colombia di fronte all’imperialismo contemporaneo, Zambon Editore, 2015 , pag.54;
[10]La Costituzione emanata nel 1991 è considerata una delle più garantiste sotto il profilo dei diritti umani riconoscendo i diritti delle minoranze, in particolare i diritti delle comunità indigene e afrocolombiane.
[11] Dopo l’11 settembre , Stati Uniti e Europa , hanno iscritto nella lista delle organizzazioni terroristiche Farc , Eln e AUC. Il 26 settembre 2016, l’Alto Rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, Federica Mogherini ha annunciato l’eliminazione delle Farc dall’elenco delle organizzazioni terroristiche.
[12] N il Premio Nobel per la Pace. ontro l’oria del No, il No ha prevalso nelle aree rurali, molti sono sttai gli astenuti. zione dNel 1998 a seguito dei colloqui con l’allora presidente statunitense Bill Clinton ,Pastrana aveva ottenuto il sostegno di Washington che prevedeva lo stanziamento di 7,5 miliardi di dollari.
[13]ÁlvaroUribeVélez è stato eletto Presidente della Colombia nelle elezioni presidenziali del 2002 e rieletto per il secondo mandato nel 2006.
[14] La legge di Pace e Giustizia o Legge 975 è stata da più parti criticata per aver favorito i gruppi paramilitari.
[15] J.M. Santos è stato Ministro dell’Interno nel governo Uribe, eletto Presidente nel 2010 e rieletto nel 2014. Nel 2016 ha ricevuto il Premio Nobel per la Pace. to il Premio Nobel per la Pace. ontro l’oria del No, il No ha prevalso nelle aree rurali, molti sono sttai gli astenuti. zione dto il Premio Nobel per la Pace. ontro l’oria del No, il No ha prevalso nelle aree rurali, molti sono sttai gli astenuti. zione d
[16] Il referendum per la ratifica dell’accordo di Pace è stato fortemente voluto dal Presidente Santos.
[17] Il No, sostenuto dagli Ex Presidenti Uribee Pastranaha prevalso soprattutto nelle aree rurali, alto è stato l’indice di astensionismo, solo il 38 % degli aventi diritto ha votato.
[18] L’Onu attraverso la Risoluzione n. 2307 del Consiglio di Sicurezza adottata ad unanimità ha dato via libera alla creazione di una missione di osservatori che avranno il compito di supervisionare il disarmo.
Foto in copertina : Immagine web Faro di Roma