Dalla sua ascesa al potere, Vladimir Putin è non solo riuscito a trasferire dall’URSS alla Russia lo status di grande potenza, ma anche a porre il suo paese come modello alternativo alla democrazia liberale in crisi di identità.



Antonio Badini[1], ricostruisce in questo breve libro, edito da Luiss Press, le tappe della “marcia russa”, che avanza inesorabilmente tra lo stallo in cui è caduto il progetto di una “Casa comune europea” e le tendenze isolazioniste dell’America di Trump.

Il libro pone in evidenza anche gli errori degli Stati Uniti sia nella gestione della caduta dell’Urss, con riferimento al disastroso “Piano Summers” volto a sostituire in rapidi tempi il sistema economico di Stato comunista con un economia di libero mercato preconfezionata, sia nel rapporto con Putin e la Russia considerata, a torto, una potenza finita.

Andrebbe rivalutato il ruolo della Russia, del “doppio standard” di Washington, e se le misure sanzionatorie poste in essere nei confronti di Mosca siano davvero efficaci e giustificabili.

Può esserci nel futuro un diverso approccio alla Russia? E la politica isolazionista dell’” America First” di Trump può essere uno svantaggio più che un vantaggio per l’Unione Europea?


Note

[1] Antonio Badini è stato ambasciatore d’Italia in Algeria, Norvegia ed Egitto, Consigliere diplomatico per la Presidenza del Consiglio dei Ministri e Direttore generale al Ministero degli Esteri per il Mediterraneo e il Medio Oriente. Pe la Luiss ha già pubblicato The changing processo of Globalization (2016) e Disordine mondiale (2017).