the earth by the side of Europe-Africa-the Middle East.

Le potenze dell’ Indo-Pacifico sono sempre più interessate all’Africa, tanto da comprendere le sue sponde orientali nella loro area geopolitica. L’affermazione politica, economica e militare nel continente nero è strategica per rafforzare il proprio peso nella regione compresa tra l’Oceano indiano e Pacifico.


Relazioni storiche

I legami tra Africa e Asia non sono certamente nuovi. Nei secoli migrazioni, rapporti economici e commerciali hanno coinvolto i due continenti che, con l’inizio dei movimenti anticoloniali, si sono trovati sempre più uniti. Una volta ottenuta l’indipendenza sullo scenario della guerra fredda molti di questi Paesi si sono identificati nel Movimento dei Paesi non allineati[1], all’interno della cornice della Conferenza di Bandung del 1955.[2]
Il movimento, che si è sviluppato al passo con la storia, ad oggi raccoglie molti più partecipanti ma il suo peso politico a livello internazionale è molto ridimensionato rispetto al passato. Attento alle nuove sfide globali, è una cassa di risonanza per il rafforzamento del multilateralismo a livello globale e cerca di rendere protagonisti e uniti i Paesi in via di sviluppo, attraverso ideologie condivise. Se da una parte abbiamo quindi i Paesi in via di sviluppo dell’area indo-pacifica che hanno un forte legame politico ed ideologico con l’Africa, dall’altra parte abbiamo le forti potenze del Pacifico che la stanno includendo sempre di più nelle loro strategie di politica estera.

L’Indo Pacifico guarda ad ovest

Se l’Indo-Pacifico è l’area compresa tra l’Oceano indiano e il Pacifico, è vero che le sponde africane sono guardate con molta attenzione da parte degli attori della regione. Sulla scia della strategia cinese di diventare pivot e creare un ordine internazionale che sia concorrenziale a quello statunitense, ora anche le altre potenze regionali come Australia, Giappone, India, stanno comprendendo l’Africa orientale nelle loro prospettive.
Il primo ideologo sull’unione tra Pacifico e Africa è stato Shinzo Abe che nel 2016 ha affermato, in occasione della Sixth Tokyo International Conference on Africa’s Development (TICAD) a Nairobi, come le rotte marittime siano la congiunzione tra il continente asiatico e quello africano. In quell’occasione è stata svelata la visione della politica estera giapponese che nel suo raggio ha cominciato a comprendere il Kenya come partner integrante nella strategia indo-pacifica. Non solo il Giappone, anche l’India si è accorta della necessità di includere nella sua prospettiva il littorale orientale africano, con il presidente Modi che, durante un discorso del 2018 sulla politica estera indiana, si è riferito all’area indo-pacifica comprendendo le coste africane. Stati Uniti e Australia si sono mossi più lentamente rispetto agli altri attori, ma stanno riconoscendo l’importanza africana nel contesto indo-pacifico.

Gibuti[3], punto di congiunzione tra Africa e Indo-Pacifico

Come lo stretto di Malacca è diventato un punto determinante per gli equilibri geopolitici, la stessa cosa si può dire del Golfo di Aden e del Mar Rosso. Già da anni la Cina, assieme a Giappone e Corea del Sud è presente con missioni antipirateria in quella parte di mare stretta tra il Medio oriente e l’Africa, strategica per il commercio mondiale. Quel tratto è infatti parte integrante e attiva delle rotte marittime globali e cosa importante, ci si affaccia Gibuti.
Importante base sia a livello militare che commerciale, Gibuti presenta quel punto geografico e strategico che unisce le due aree permettendo alle merci provenienti dal quadrante indo-pacifico di giungere in Europa e viceversa. Utilizzato già nel passato dalle madrepatrie per mantenere il loro potere sulle colonie asiatiche e intrattenere rapporti commerciali con l’Oriente, ad oggi la presenza di basi militari assicura la protezione degli interessi delle potenze asiatiche nell’Oceano indiano, nella stessa Africa e in Medio oriente. Protezione che si deve mantenere per la dipendenza di questi attori, soprattutto la Cina, dalle materie prime offerte dal continente nero e dal Medio Oriente.
È stato proprio il fenomeno diffuso della pirateria che ha fatto aprire gli occhi alle potenze dell’Indo-Pacifico e a rafforzare la loro presenza militare in Africa a Gibuti, che ad oggi, oltre ad ospitare una base giapponese, è l’unico stato al mondo ad avere sul proprio territorio una base permanente statunitense e una cinese.

Le coste orientali come punto di partenza per la penetrazione in territorio africano

La Cina in primis sappiamo essere il più grande partner commerciale con gli Stati africani e uno tra i maggiori contribuenti per quanto riguarda gli investimenti. Su esempio cinese, il Giappone sta aumentando i suoi investimenti e sempre più aziende sono diffuse sull’intero continente. L’Australia dal canto suo sta ancora adottando una politica estera schizofrenica che si concentra nel settore umanitario e degli aiuti allo sviluppo, risultando abbastanza limitata. Numerosi sono gli esperti nazionali che suggeriscono di adottare un approccio in grado di cogliere le opportunità che l’Africa può dare. Occasioni che la Nuova Zelanda sta dimostrando di cogliere in modo proattivo, fornendo know how geotermico alle industrie africane, esportando il 12% dei suoi prodotti caseari nei diversi Paesi e partecipando alle missioni di peacekeeping in Mali e Sudan. È inoltre accreditata presso l’Unione africana dal 2018.
La penetrazione indo-pacifica è partita dalle coste orientali africane e si sta espandendo su tutto il continente, segnale di quanto sono importanti le risorse africane per una regione che sembra così lontana ma che la globalizzazione ha reso così vicina.


Note

[1] Gruppo di Paesi che non si è schierato a favore di uno dei due blocchi durante la guerra fredda.
[2] Conferenza a cui parteciparono 29 stati africani e asiatici in cui si condannò fermamente il colonialismo e si definì la necessità di assistenza economica e tecnica.
[3]G. Rasi, Il ruolo strategico di Gibuti, Opinio Juris, 8 gennaio 2022, https://www.opiniojuris.it/il-ruolo-strategico-di-gibuti/


Foto copertina: Indo-Pacifico si estende all’Africa