A margine di un vertice internazionale a Parigi, il Capo dello Stato francese Macron ha accusato la Russia di destabilizzare l’Africa e si è rammaricato che le scelte di Mosca “non svolgano un ruolo benefico per la comunità internazionale”.
Parigi fatica a digerire lo smacco subito dai russi in quelli che una volta erano considerati i bastioni della Françafrique.
Le bandiere russe che sventolavano in piazza durante l’ultimo colpo di Stato in Burkina Faso lo scorso ottobre, sono un’immagine lampante del cambiamento di paradigma geopolitico che sta avvenendo in Africa. I tempi del colonialismo per la Francia sembrano oramai un ricordo lontano e Parigi sta perdendo sempre più influenza sulle sue ex colonie.
Burkina Faso appunto, ma anche il Mali e la Repubblica Centrafricana, per non parlare di Sudan e Sud Sudan. E c’è un Paese che più di tutti sta approfittando di questi cambiamenti: la Russia di Vladimir Putin.
Brutto calice amaro da mandar giù per il presidente della Repubblica francese, Emmanuel Macron, che a margine di un vertice che si è tenuto nel cuore della capitale francese, al Palais Brongniart (l’ex Borsa di Parigi) ha dichiarato alle tv francesi che la Russia è “una potenza di destabilizzazione dell’Africa” , rammaricandosi che la azioni di Mosca non “non svolgano un ruolo benefico per la comunità internazionale”.
“È un potere per destabilizzare l’Africa attraverso milizie private che vengono a predare ed estorcere le popolazioni civili”, ha detto Macron, ricordando che “questo è stato documentato dalle Nazioni Unite nella Repubblica Centrafricana attraverso la milizia Wagner” . “Prove convincenti” mostrano che i paramilitari russi che sostengono il potere nella Repubblica Centrafricana hanno commesso lì “gravi abusi” contro i civili, inclusi omicidi e torture, “con totale impunità” dal 2019, stima Human Rights Watch (HRW) in un rapporto pubblicato il 3 maggio 2022.
Questo paese, uno dei più poveri del mondo, è stato teatro dal 2013 di una guerra civile, inizialmente molto mortale, ma che dal 2018 è notevolmente diminuita di intensità. Il presidente, Faustin-Archange Touadéra, ha però ha chiesto alla fine del 2020 l’aiuto di Mosca per respingere un’offensiva dei ribelli che minacciava Bangui e il regime.
Si al dialogo ma solo se si rispetta il diritto internazionale
Secondo Emmanuel Macron, “la Russia si è messa da sola in una situazione di non rispetto più del diritto internazionale, di diventare, in fondo, una delle uniche potenze coloniali del 21° secolo, intraprendendo una guerra d’impero con la vicina Ucraina”. Macron però non chiude completamente la porta al dialogo “Se (Putin) mi chiama per proporre qualcosa, lo accetterò, perché la Francia è sempre stata una potenza facilitatrice e mediatrice. Ma ha precisato, “la ripresa del dialogo è possibile solo se c’è il rispetto del diritto internazionale, che è l’unico che ci permette di vivere in pace”.
Foto copertina: A margine di un vertice internazionale a Parigi, il Capo dello Stato francese Macron ha accusato la Russia di destabilizzare l’Africa