Conclusa la visita in Italia e presso la Santa Sede del presidente dell’autorità palestinese Mahmūd ʿAbbās che dichiara: “A Roma chiediamo di far pressioni per sbloccare il negoziato politico con Israele.”
Si è conclusa la visita ufficiale del presidente dell’autorità palestinese Mahmūd ʿAbbās in Italia. Durante la sua visita, accompagnato dal ministro degli esteri Ryad Al Maliki, dal responsabile della Giustizia, Mahmud al Habbash, dall’ambasciatrice palestinese a Roma, Abeer Odeh, e da altri funzionari, Mahmūd ʿAbbās noto anche come Abu Mazen, il 2 novembre ha incontrato al Quirinale il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Era presente il ministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, Luigi Di Maio. Il giorno 3 novembre, Mahmūd ʿAbbās ha incontrato il presidente del Consiglio Mario Draghi e il giorno 4 l’udienza presso la Santa Sede con Papa Francesco.
Durante l’incontro con Mario Draghi, come riporta una nota del Governo[1], sono stati approfonditi i temi dell’agenda bilaterale con particolare riferimento all’impegno dell’Italia per il rafforzamento delle istituzioni e il sostegno alla popolazione palestinese.
Il colloquio si è incentrato sugli ultimi sviluppi nel Mediterraneo e nel Medio Oriente, approfondendo in particolare le prospettive del processo di pace israelo-palestinese. Il Presidente del Consiglio ha auspicato una pronta ripresa del dialogo, sottolineando che una soluzione a due Stati, giusta, sostenibile e negoziata tra le parti, resta la chiave per una durevole stabilizzazione regionale.
Il Presidente del Consiglio e il Presidente palestinese hanno concordato di continuare a tenersi in contatto.
La visita in Italia
La visita di Abbās in Italia avviene nel quadro degli sforzi per spiegare la posizione della Palestina sulla “questione palestinese”.
Secondo quanto riportato dall’agenzia Wafa[2], il presidente Abbās ha espresso il suo ringraziamento e apprezzamento per le posizioni politiche dell’Italia e dell’Unione Europea a sostegno della soluzione dei due Stati nel rispetto della legittimità internazionale, e per aver sostenuto il diritto del popolo palestinese a conquistare la propria libertà e indipendenza.
Il presidente Abbās ha indicato che questa visita contribuirà a rafforzare le relazioni di amicizia e cooperazione tra Palestina e Italia e ha espresso la speranza per un ulteriore sviluppo di tali relazioni attraverso il Comitato ministeriale congiunto, che dovrebbe tenersi all’inizio del prossimo anno a Ramallah e sarà presieduta dai ministri degli Esteri dei due Paesi, con la partecipazione di rappresentanti dei ministeri competenti, e rafforzando i rapporti tra gli imprenditori dei due Paesi, e la cooperazione ei gemellaggi tra le città palestinesi e italiane.
Il Presidente Abbās ha inoltre ringraziato l’Italia per il sostegno durante le fasi più critiche dell’emergenza Covid e alcuni progetti di sviluppo: “Estendiamo i nostri più sentiti ringraziamenti per l’assistenza dell’Italia nei settori della salute per combattere la pandemia di COVID-19, progetti di desalinizzazione dell’acqua, sostegno alle istituzioni palestinesi, formazione delle forze di sicurezza, emancipazione delle donne, sostegno dell’UNRWA e contributi al ripristino. della Chiesa della Natività».
Il presidente Abbās ha informato il presidente e il primo ministro italiani sugli ultimi sviluppi sul campo e sulle pratiche aggressive e sui passi unilaterali israeliani che minano ciò che resta della soluzione dei due Stati e creano tensione e instabilità, che rappresentano una sfida alla legittimità internazionale e agli Stati Uniti amministrazione, che ha chiesto a Israele di interrompere queste azioni.
In tale occasione, il presidente ha affermato: “Non accetteremo la continuazione dell’occupazione israeliana della terra dello Stato di Palestina. Non accetteremo la discriminazione razziale e la pulizia etnica contro il nostro popolo palestinese, e non accetteremo gli attacchi contro i luoghi santi cristiani e islamici, tra cui la Chiesa del Santo Sepolcro e la Moschea Al-Aqsa a Gerusalemme, né l’espulsione dei palestinesi dai loro quartieri di Gerusalemme”.
Il presidente Abbās ha continuato che anche ai funzionari italiani è stato chiesto di intervenire immediatamente per salvare la vita dei nostri prigionieri in sciopero della fame nelle carceri israeliane che sono in pericolo e per chiedere il rilascio di tutti i prigionieri.
La soluzione dei due Stati
Il presidente Abbās ha sottolineato l’impegno dello Stato di Palestina per la soluzione dei due Stati e per arrivare alla pace nel rispetto della legittimità internazionale e sotto gli auspici del Quartetto internazionale, ribadendo l’appello alla convocazione della conferenza internazionale con l’obiettivo di sostenere la libertà e indipendenza del popolo palestinese con Gerusalemme Est come capitale.
Il presidente Abbās ha anche affermato: “Cogliamo l’occasione per invitare l’Italia e l’Unione europea a lavorare con il Quartetto internazionale, il Consiglio di sicurezza dell’ONU e il Segretario generale delle Nazioni Unite per tornare sul binario politico secondo il soluzione che viene minata quotidianamente da Israele prima che sia troppo tardi”.
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Le questioni interne
Sulla situazione interna, il presidente Abbās ha dichiarato: “Siamo impegnati per l’unità della nostra terra e del nostro popolo e per la formazione di un governo di unità nazionale in cui tutti i partiti partecipanti siano impegnati nella legittimità internazionale e attualmente stiamo conducendo le elezioni municipali che inizierà il prossimo dicembre e chiediamo alla comunità internazionale di aiutarci e consentirci di tenere elezioni a Gerusalemme in modo da poter organizzare le elezioni generali, le elezioni presidenziali e le elezioni del Consiglio nazionale il prima possibile”. Il presidente Abbās ha rinnovato il suo impegno a collaborare con tutti i segmenti della società palestinese: il settore privato, la società civile, le forze politiche e altri, al fine di mantenere lo stato di diritto, gli standard di trasparenza e responsabilità, i diritti umani, la libertà di espressione e l’empowerment delle donne e dei giovani.
L’incontro con Papa Francesco
Al termine della visita in Italia, Mahmūd ʿAbbās ha incontrato Papa Francesco. Non è la prima volta che i due si incontrano. Era già successo nel 2015 e nel 2018. L’incontro è stato preceduto da un altro incontro del Santo Padre con l’ambasciatore palestinese presso la Santa Sede, Issa Jamil Kassissieh.
Secondo quanto riportato dalla stampa vaticana[3] nel corso dei cordiali colloqui in Segreteria di Stato, sono stati riconosciuti i buoni rapporti tra la Santa Sede e lo Stato di Palestina, e si sono affrontate questioni bilaterali di mutuo interesse. Inoltre, si è riconosciuta la necessità di promuovere la fratellanza umana e la convivenza pacifica tra le varie fedi. Circa il processo di pace tra Israeliani e Palestinesi, ci si è soffermati sull’assoluta necessità di riattivare il dialogo diretto per raggiungere la soluzione dei due Stati, anche con l’aiuto di un più vigoroso impegno della Comunità internazionale. Infine, si è ribadito che Gerusalemme deve essere riconosciuto da tutti come luogo d’incontro e non di conflitto, e come il suo status conservare l’identità e il valore universale di Città santa per tutte e tre le religioni abramitiche, anche attraverso uno statuto speciale internazionalmente garantito. Si è parlato inoltre dell’urgenza di lavorare per la pace, evitando l’uso delle armi, e combattendo ogni forma di estremismo e fondamentalismo.
Note
[1] https://www.governo.it/it/articolo/il-presidente-draghi-ha-incontrato-il-presidente-della-palestina/18456
[2] https://english.wafa.ps/Pages/Details/126695
[3]https://press.vatican.va/content/salastampa/it/bollettino/pubblico/2021/11/04/0721/01528.html
Foto copertina: Mahmūd ʿAbbās incontra Mario Draghi