Medici Senza Frontiere chiude l’ospedale di Cité Soleil, nell’area della capitale di Haiti Port-au-Prince, dopo gli scontri armati delle ultime settimane.


Ad Haiti chiude un ospedale di Medici Senza Frontiere. I cittadini haitiani vivono in condizioni terribili e si trovano quotidianamente ad affrontare una situazione sanitaria e umanitaria spaventosa. In molti quartieri della capitale Port-au-Prince, colpita dalle violenze e dove c’è carenza di carburante, è una vera e propria sfida per le persone accedere all’acqua potabile e all’assistenza sanitaria. A tutto ciò, lo scorso settembre, si è aggiunto anche il colera e circa  19.000 persone sono state curate dagli specialisti di Medici Senza Frontiere.

La rabbia degli operatori

«Stiamo assistendo a scene di guerra di fronte al nostro ospedale. Anche se non siamo stati direttamente presi di mira, siamo una vittima collaterale dei combattimenti visto che l’ospedale si trova nell’area degli scontri. Sappiamo che la chiusura della nostra struttura avrà un grave impatto sulla popolazione di Cité Soleil, ma le nostre équipe non possono lavorare finché non saranno garantite condizioni di sicurezza», così Vincent Harris Consulente medico di MSF ad Haiti. L’équipe di Medici Senza Frontiere, presente ad Haiti da più di 30 anni, ha passato mesi a mettere in guardia sull’aumento della violenza nel Paese. A una decina di chilometri da Cité Soleil il numero delle vittime ferite da arma da fuoco al centro di emergenza di Turgeau si è decuplicato. Tuttavia, si rammaricano del fatto che, nonostante i numeri elevati, vi sia una forte sottostima. “È difficile dire quanti feriti ci siano in altre parti della città, perché alcune persone sono terrorizzate e preferiscono non lasciare i propri quartieri. Non c’è un solo quartiere della città in questo momento che sia libero dagli effetti della violenza”, ha dichiarato il dottor Freddy Samson, capo delle attività mediche di MSF.

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L’impegno continua

Nonostante la chiusura temporanea dell’ospedale e il deterioramento della situazione della sicurezza nella capitale, MSF continua ad assistere la popolazione.
I team continuano a curare le vittime  nei vari centri ancora attivi nel paese: a Tabarre, a Delmas e a Artibonite, a Turgeau.
Secondo quanto riportato dall’organizzazione, nel solo 2022, in collaborazione con il ministero della salute, le équipe di Medici senza Frontiere ad Haiti hanno effettuato più di 4.600 interventi chirurgici, fornito 34.200 consultazioni d’emergenza, trattato 2.600 pazienti con ferite da arma da fuoco e 370 ustionati, fornito 17.800 consulenze mediche nelle cliniche mobili, assistito 2.300 sopravvissuti a violenza sessuale e assistito 700 parti.


Foto copertina: Facciata del centro medico Medici Senza Frontiere nel quartiere Turgeau di Port-au-Prince (Haiti). ALEXANDRE MARCOU (MSF)