Al convegno organizzato dall’associazione Omnia si è parlato delle opportunità del PNNR – Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza in particolare in relazione al mondo dell’università e delle imprese.
Roma 9 aprile 2022. Nella splendida cornice di Villa Brasini, lo scorso 9 aprile si è tenuto il primo convegno organizzato dall’associazione Omnia dal titolo “Nuove sfide per l’Italia nel PNRR”. Ospiti della serata la prof.ssa Maria Isabella Leone docente di Management dell’Innovazione, Open Innovation & IP Management, Economics of Strategy alla Luiss Business School e il Dott. Valerio Valla fondatore e Ceo di Studio Valla già membro del nucleo di valutazione e verifica del Mise, Consigliere del Ministro dello Sviluppo economico dal 2008 al 2010 e membro del comitato Made in Italy industria 2015. Il convegno è stato moderato da Domenico Nocerino direttore di Opinio Juris.
Il tema centrale del dibattito è come l’Italia affronterà le nuove sfide del PNRR, il Piano si inserisce all’interno del programma Next Generation EU (NGEU), pacchetto da 750 miliardi di euro, concordato dall’Unione Europea in risposta alla crisi pandemica che prevede investimenti pari a 191,5 miliardi di euro. Si tratta di una delle sfida cruciali per il nostro paese, “Ci troviamo davanti ad un treno che passa una volta ogni 70 anni” ha ribadito nell’introduzione il Presidente dell’associazione Omnia Alessio Pietracupa auspicandosi che “Il nostro Paese saprà spendere in modo appropriato questo denaro, che attenzione, non è stato regalato ma andrà restituito. Dobbiamo rammentare che il PNNR italiano assorbe circa il 25 per cento dei fondi allocati nel Recovery Fund. Plan. L’Italia è di gran lunga il primo percettore di fondi a livello europeo. Dobbiamo spendere e contemporaneamente varare le riforme. Il tutto andrà rendicontato alla commissione europea entro la fine del 2026 costringendo imprese e pubblica amministrazione ad uno sforzo davvero straordinario. Va ricordato che oltre 120 miliardi, dei 191 miliardi complessivi, sono prestiti, che seppur a tassi di interesse modestissimi, dovranno essere restituiti. È perciò cruciale la qualità della spesa per consentire alti tassi di crescita dell’economia del nostro Paese”.
Quella espressa da Pietracupa è senza dubbio la preoccupazione maggiore legata proprio alla capacità di spesa dei nostri enti locali.
Una buona fetta del pacchetto di aiuti presenti nel PNNR andrà a finanziare la missione n.4 cioè quella legata al mondo dell’istruzione e della ricerca. A tal proposito la prof.ssa Leone ha sottolineato il ruolo di ponte che l’Università dovrà svolgere tra studenti e mondo delle imprese, analizzando quelli che sono gli strumenti per favorire una maggiore collaborazione proprio tra università e impresa. Allo stesso modo il dott. Valla ha mostrato quali sono le prospettive per le imprese sia in relazione al mondo universitario/accademico che in relazione alle risorse che il Piano mette a disposizione sotto forma di formazione.
Il PNNR rappresenta per l’Italia un’occasione unica di rilancio in virtù della situazione economica che attraversa il Paese. La pandemia di Covid-19 ha colpito l’economia italiana più di altri Paesi europei. Nel 2020, il prodotto interno lordo si è ridotto dell’8,9 per cento.
La crisi si è abbattuta su un Paese già fragile dal punto di vista economico, sociale ed ambientale. Basti pensare che tra il 1999 e il 2019, il PIL in Italia è cresciuto in totale del 7,9%, nello stesso periodo in Germania, Francia e Spagna, l’aumento è stato rispettivamente del 30,2, del 32,4 e del 43,6 per cento.
Ad essere particolarmente colpiti sono stati donne e giovani. Come ha sottolineato anche la Pro.ssa Leone “L’Italia è il Paese dell’UE con il più alto tasso di ragazzi tra i 15 e i 29 anni non impegnati nello studio, nel lavoro o nella formazione (NEET)”. Il tasso di partecipazione delle donne al lavoro è solo il 53,8 per cento, molto al di sotto del 67,3 per cento della media europea.
Questi problemi sono ancora più accentuati nel Mezzogiorno, dove il processo di convergenza con le aree più ricche del Paese è ormai fermo.
Sfide importanti e l’Italia non può farsi trovare impreparata a quest’appuntamento epocale. Lo chiedono soprattutto le giovani generazioni consapevoli che occorre un profondo rinnovamento del sistema Italia. Rinnovamento è la parola chiave dell’associazione Omnia, che lavora proprio affinché si possa rendere l’Italia un paese migliore anche a partire da iniziative come questa.
Foto copertina: Locandina del convegno