Questo genere non è particolarmente popolare tra gli spettatori comuni. Eppure, ricevono molta attenzione da critici, politici e appassionati di cinema. Infatti, un buon film politico è in grado di far riflettere i propri spettatori sulle dinamiche e sui processi della nostra società, sul passato e sul presente. Possono avvicinarli a idee e scenari geopolitici, rappresentando spesso vicende tratte o ispirate da storie vere attraverso il punto di vista peculiare; quello artistico-cinematografico e del regista. Ecco qui la quarta parte dell’elenco di film italiani e internazionali; 5 film che rappresentano specifiche tematiche socio-politiche e riflettono differenti aree geografiche.
Il ponte delle spie (2015)
Ambientato durante la Guerra Fredda, il film racconta la storia dell’avvocato James B. Donovan, a cui venne affidato il compito di negoziare il rilascio di Francis Gary Powers (pilota dell’aeronautica americana il cui aereo U-2 fu abbattuto nell’Unione Sovietica nel 1960) in cambio di Rudolf Abel, una spia del KGB sovietico condannato e detenuto negli Stati Uniti.
Il film si concentra sul processo di Abel, che viene rappresentato legalmente da Donovan. Cercando di dare all’accusato una difesa giusta ed equa, Donovan gli fornisce la migliore difesa possibile, rifiutandosi durante il processo di collaborare con la CIA e di violare la riservatezza del tuo cliente.
Il nome del film si riferisce al ponte Glienicke, che collega Potsdam a Berlino, dove avvenne lo scambio di prigionieri.
“Bridge of Spies” è basato su eventi reali, ma il film si discosta in parte dalla documentazione storica. Per esempio Donovan è presentato nel film come un avvocato privato con pochi legami con il governo o con i servizi di intelligence. Tuttavia, durante la seconda guerra mondiale, Donovan prestò servizio come consigliere generale dell’Office of Strategic Services (OSS), poco prima che diventasse la CIA.
Fahrenheit 9/11 (2004)
Diretto, scritto e interpretato dal regista e attivista Michael Moore, è diventato il documentario con il maggior incasso di tutti i tempi. Lo scopo del film è criticare la figura di George W. Bush e protestare contro rielezione nel 2004. Inizia con il rivelare che Bush e i suoi sostenitori si mossero per assicurarsi la vittoria alle elezioni americane del 2000, truccando il riconteggio delle schede. Successivamente tratta delle conseguenze degli attentati dell’11 settembre 2001. Inoltre, cerca di determinare la reale portata dei presunti legami, all’epoca degli attentati, tra la famiglia del presidente Bush e i Bin Laden, la facoltosa famiglia di Osama Bin Laden. Infine, fornisce indizi sulle ragioni che hanno spinto il governo Bush a invadere l’Afghanistan nel 2001 e l’Iraq nel 2003. Lo scopo, secondo Moore, sarebbe stato la tutela degli interessi delle compagnie petrolifere statunitensi. Il documentario vuole dimostrare che l’obiettivo principale della guerra con l’Afghanistan non era catturare i leader di Al Qaeda, ma piuttosto favorire la costruzione di un oleodotto, e che l’Iraq non era una vera minaccia per gli Stati Uniti al momento dell’invasione, ma una potenziale fonte di ricchezza per le aziende americane. Il titolo di questo documentario fa un’analogia con il romanzo di Ray Bradbury, (adattato per il cinema da Truffault nel 1966), ambientato in una società distopica opprimente, in cui libri vengono distrutti dal fuoco. Fahrenheit 451 è la temperatura in cui brucia la carta, mentre Fahrenheit 9/11 sarebbe la “temperatura” in cui brucia la libertà.
L’ultimo re di Scozia (2006)
Basato sull’omonimo romanzo di Giles Foden, racconta la dittatura del presidente ugandese Idi Amin, interpretato da Forest Whitaker, attraverso la prospettiva di un medico scozzese interpretato da James McAvoy. Come nel romanzo, il film mescola finzione e realtà: il personaggio del dottore scozzese è infatti fittizio, mentre quello di Amin e alcuni eventi legati al governo del dittatore si basano su persone e fatti autentici. Questo film cerca di mostrare le caratteristiche dei dittatori degli stati africani e di ritrarre la personalità del generale e presidente ugandese. Il dottor Garrigan stringe rapporti con Idi Amin nei primi anni ’70, ammirandolo e credendo nei suoi progetti futuri. Ma si rende presto conto delle crudeltà di cui è responsabile, della paranoia del dittatore e del regime di terrore che regna nel Paese. Il fulcro del film è lo stretto rapporto tra i due uomini, e la crescente paranoia di Amin, che si sviluppa per tutto il film, passando dall’essere fraterno e amichevole con il medico, fino all’essere un suo persecutore e oppressore. Il titolo deriva da un rapporto in cui lo stesso Amin si definiva “l’ultimo re di Scozia” e allude alla sua nota abitudine di usare titoli altisonanti.
Persepolis (2007)
Film animato e autobiografico sull’infanzia e l’adolescenza dell’autrice, Marjane Satrapi. Marjane nel film è una bambina che vive in Iran, in una famiglia “occidentalizzata” della fine degli anni ’70, durante il periodo del regime dello Scià. Dopo la caduta di quest’ultimo, scoppia la rivoluzione islamica, che sconvolge e cambia drasticamente il destino della protagonista e dei personaggi coinvolti. Quando Marjane entra nell’adolescenza, con l’Ayatollah Khomeini a capo del regime, l’Iran si trasforma in un luogo ostile per le persone ribelli e indipendenti come lei. La società in cui credeva di vivere è scomparsa, e con essa gran parte della sua libertà come donna. I genitori, preoccupati che Marjane possa finire nei guai, la mandano a vivere con amici a Vienna. L’Austria le offre una società radicalmente diversa, dove tuttavia non riesce ad adattarsi, ha nostalgia di casa e torna in Iran. Ma il suo paese è ancora più inospitale di quanto lei ricordi e comprende di aver nostalgia di una nazione che ormai non esiste più. La Repubblica Iraniana ha criticato aspramente il film definendolo “un quadro irreale delle conseguenze e delle conquiste della rivoluzione islamica”. Persepolis è stato bandito dalle trasmissioni in Libano, e dopo l’uscita del film in Tunisia, alcuni manifestanti hanno tentato di incendiare l’edificio del canale televisivo Nessma accusandolo di “violazione dei valori sacri” e “disturbo dell’ordine pubblico”. Il titolo fa riferimento all’antica città di Persepoli.
Selma (2014)
Si ispira alle vicende avvenute nella città di Selma (Alabama) nel 1965, riguardanti il movimento americano per i diritti civili. Nel 1964, mentre Martin Luther King ricevette il suo premio Nobel per la pace, diversi afroamericani non avevano ancora il diritto di registrarsi nelle liste elettorali. Per garantire il diritto di voto a tutti gli afroamericani, Martin Luther King incontra il presidente Lyndon B. Johnson, così da poter creare una legge che tuteli chiunque voglia votare senza ostacoli, ma il presidente risponde che, sebbene comprenda le sue preoccupazioni, ha altre priorità. Martin Luther King si dirige quindi a Selma, in Alabama e insieme ai diversi attivisti della Southern Christian Leadership Conference (SCLC) e ai residenti neri di Selma decide di organizzare una grande marcia di protesta, consapevole delle possibili reazioni violente delle forze dell’ordine.
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