Cresce la tensione tra Cina e Taiwan, isola su cui Pechino rivendica la sovranità, nella disputa interviene il presidente statunitense Biden in difesa dell’autonomia di quest’ultima. Mentre Mosca si schiera apertamente dalla parte di Pechino.
Cina e Taiwan nel tempo
Sin dalla fondazione della Repubblica Popolare Cinese, l’isola di Taiwan è sempre stata considerata come un proprio territorio. Tale rivendicazione può essere spiegata solo attraverso la storia. Se si guarda al passato, le relazioni tra i due paesi non sono poi così longeve come si vuole far credere: con l’ultima dinastia cinese (Qing) Taiwan entra nel mirino dell’impero con lo scopo di evitare che il Giappone si impossessasse dell’isola data la posizione geografica strategica. Tuttavia, solo con la vittoria del Partito Comunista Cinese (PCC) nel 1949, Taiwan inizia ad essere considerata parte del territorio cinese, poiché i nazionalisti con a capo Chiang Kai-shek dopo la sconfitta contro il partito comunista capitanato da Mao si rifugiarono a Taiwan dove spostarono il governo che avevano istituito nella Cina continentale, con l’obbiettivo però di ritornare in Cina e riunificare il territorio.
Quindi da sempre questi due poli opposti e nemici consideravano l’idea di “una sola Cina” senza mai pensare che potessero coesistere due diversi stati cinesi.
Tale principio venne sostenuto non solo dai cinesi stessi ma anche dai politici taiwanesi. Anche se con il passare del tempo l’ideale di Chiang di riunificare il territorio divenne sempre più lontano dalla volontà dei suoi successori, che iniziarono a portare Taiwan verso una democrazia populista. [1]
Negli ultimi anni, a Taipei è presente un esecutivo autonomo, e l’isola si autodefinisce “Repubblica di Cina” (ROC), sentendosi ormai separata dal governo di Pechino. Infatti dal 2016, l’esecutivo di Taiwan è guidato dalla presidentessa Tsai Ing-wen, capo del Partito progressista democratico (PPD), la quale non ha mai accettato il principio “una sola Cina”, ed è stata rieletta con un’ampia maggioranza l’11 gennaio del 2020. Ad oggi, Taiwan ha relazioni diplomatiche formali solo con 15 paesi che la riconoscono come sovrana. D’altra parte, il governo di Pechino, in base al principio di “una sola Cina” considera l’isola come sua provincia e quindi parte integrante del suo territorio.[2]
Aumentano le tensioni tra i due paesi e intervengono gli Stati Uniti.
Come è stato detto, il governo di Pechino sostiene che Taiwan sia un suo territorio, e ha sempre esplicitato la sua volontà di “riunificare” la Cina.
Tra il 1 e il 4 ottobre, la tensione tra Cina e Taiwan ha raggiunto livelli altissimi a causa delle numerose incursioni di aerei da combattimento cinese nella zona di difesa e identificazione aerea di Taiwan. [3]
A tal proposito, è intervenuto il dipartimento di Stato degli USA[4] affermando di “essere preoccupata per le attività militari provocatorie” condotte dalla Cina continentale. Invitando il governo di Pechino a cessare le pressioni economiche e militari verso l’isola, ribadendo che il l’impegno degli Stati Uniti verso Taiwan è “solido come una roccia”, continuando ad appoggiare i suoi alleati.
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Qui però sorge un’incongruenza nelle affermazioni del dipartimento di Stato, poiché non c’è nessun accordo scritto formale che ritiene gli Stati Uniti e Taiwan alleati, ma al contrario Washington ha la politica di “una sola Cina”, e deve rispettare gli obblighi presi con i Tre comunicati congiunti Usa-Cina, il Taiwan Relations Act e le Sei Assicurazioni. A questo proposito il presidente cinese Xi Jinping ritiene che la questione “sia interna alla Cina e non ammette interferenze e chiunque cerchi di dividere i due paesi “non farà una bella fine”. [5]
Tali affermazioni sono avvenute durante le celebrazioni per i 110 anni della Rivoluzione del 1911, dove il presidente non ha escluso l’opportunità di una riunificazione armata. La risposta da parte di Taipei non si è fatta aspettare, la presidentessa Tsai Ing-wen ha affermato che Taiwan non si piegherà alle pressioni di Pechino e difenderà la sua democrazia, citando i solidi rapporti con gli Stati Uniti, il Giappone e quelli sempre più stretti con l’Unione Europea. Ha inoltre ribadito a Pechino di impegnarsi su un dialogo sulla base della parità, e di essere favorevole all’attuale mantenimento dello status quo tra i due paesi vicini. [6]
Se da un lato l’America non appoggia la Cina nella sua volontà di riunificazione, dall’altro la Russia si schiera a favore della Cina. Il presidente Vladimir Putin ritiene che la Cina non ha bisogno di utilizzare la forza per la desiderata “riunificazione” con Taiwan. In un’intervista alla Cnbc ha espresso il suo pensiero sulla faccenda: “Penso che la Cina non abbia bisogno di usare la forza: è un’enorme economia potente e, in termini di parità di acquisto, è la numero uno al mondo davanti agli Usa. Aumentando questo potenziale economico è in grado di realizzare i suoi obiettivi nazionali. Non vedo alcuna minaccia”. [7]
Cosa succederà in futuro?
Il presidente comunista Xi non risparmia le maniere forti, non ha intenzione di utilizzare il cosiddetto soft power e lo si nota dalle incursioni aeree degli ultimi mesi, e anche dagli ingenti investimenti economici che Pechino ha speso negli armamenti nucleari. Dal 2019, oltre che “partner” l’UE definisce la Cina un “rivale sistemico”. Per forza: da anni Pechino ha la marina più grande al mondo, e dal 2015 spende per la difesa più dei 27 paesi Ue messi insieme.[8]
Note
[1] Francesco Rampini, “Fermare Pechino”.
[2] Taiwan celebra i 110 anni della Repubblica di Cina, Xi vuole la riunificazione | Sicurezza internazionale | LUISS
[3] Tensioni Cina-Taiwan: verso la resa dei conti? | ISPI (ispionline.it)
[4] La relazione tra gli Stati Uniti d’America e Taiwan risale alla lotta tra il partito comunista guidato da Mao e quello dei nazionalisti guidato da Chiang Kai-shek, dove diedero il loro appoggio ai nazionalisti.
[5] L’annuncio di Xi Jinping: “Realizzeremo la riunificazione con Taiwan” (agi.it)
[6] Taiwan sfida la Cina: “Non ci piegheremo mai” – YouTube
[7] Putin: ‘La Cina non ha bisogno dell’uso della forza con Taiwan’ – Mondo – ANSA
[8] Nato e armamenti: la Cina si avvicina? | ISPI (ispionline.it)
Foto copertina: Un pedone che indossa una maschera passa davanti a una bandiera taiwanese a Taipei. Ceng Shou Yi | NurPhoto | Getty Images