Con “Spie atomiche. Il peccato originale della Guerra Fredda” (Paesi Edizioni, 2022), Alfredo Mantici ci racconta la storia degli uomini e delle donne che “rubarono” la bomba nucleare e la consegnarono a Mosca, innescando la corsa al riarmo.
Nel 1947 l’URSS l’atomica non l’ha ancora, ma ormai è in dirittura di arrivo un programma nucleare iniziato a livello teorico fin dagli anni Trenta. Al vertice del programma non troviamo uno scienziato, ma Lavrentij Pavlovič Berija: il capo di quel Commissariato del popolo per gli affari interni (Nkvd) che fungeva sia da Ministero degli interni che da potente servizio segreto. Segno che la corsa al nucleare passava anche, o soprattutto, attraverso le informazioni da sottrarre al nemico n°1: gli Stati Uniti.
Con “Spie atomiche. Il peccato originale della Guerra Fredda”(acquista qui), Alfredo Mantici già autore di “Spy Games” ed ex numero uno del Dipartimento Analisi del Sisde, ci racconta la storia e le operazioni che hanno coinvolto uomini e donne passati alla storia come “spie”. Da Klaus Emil Fuchs fisico tedesco naturalizzato britannico, considerato la più grande mente teorica dopo Albert Einstein, che fu arrestato nel 1950 dagli agenti di Scotland Yard con l’accusa di aver ceduto all’Unione Sovietica i segreti della bomba atomica e della bomba all’idrogeno, a Reino Häyhänen, nome in codice “Vik”, di origini finlandesi ma cresciuto in Russia. Häyhänen è noto soprattutto per il cifrario VIC che da lui prende il nome, un complicatissimo cifrario carta e penna che tenne in scacco gli specialisti dell’NSA dal 1953, anno della sua scoperta, fino al 1957, anno in cui Häyhänen tradì il suo Paese chiedendo asilo politico agli Stati Uniti e rivelando poi il sistema per decifrarlo.
In “Spie atomiche. Il peccato originale della Guerra Fredda” è presente anche una galleria fotografica con i volti delle spie, fotografie singole o di coppia come quelle di Lona e Morris Cohen o Ethel e Julius Rosenberg, insieme nella vita e nel condurre le imprese che portarono alla corsa al riarmo.
Foto copertina: Spie atomiche. Il peccato originale della Guerra Fredda” (Paesi Edizioni, 2022)