“Spy Games – le grandi operazioni di intelligence della storia” edito da Paesi Edizioni. Da Mata Hari ad Osama Bin Laden, dall’ottocento al Russiagate, Alfredo Mantici racconta le più intriganti vicende di spionaggio.
Per alcuni è il “secondo mestiere più antico del mondo”. C’è chi lo considera un’arte e chi qualcosa di negativo, chi un pericolo e chi una risorsa. L’intelligence, lo spionaggio, la raccolta e la tutela di notizie segrete connesse alla sicurezza ma non solo, rappresentano un’esigenza imprescindibile per ogni società organizzata. E anche recentemente ne abbiamo avuto prova in Italia.
Il grande pubblico è abituato a concepire le attività di intelligence in base a ciò che la letteratura e poi i film gli hanno trasmesso. Se parliamo di 007 la mente va a Sean Connery nei panni di James Bond con lo smoking in seta blu notte nel club Le Cercle[1] per cercare di intercettare il Dottor Julius No. Ma l’eroe uscito dalla penna geniale di Ian Fleming, ha quasi nessun collegamento con gli uomini e le donne che si sono resi protagonisti di reali vicende legate allo spionaggio.
La Guerra Fredda, ha fatto da cornice, da sfondo a tantissime storie, reali o inventate, legate al mondo dello spionaggio. Il compianto John le Carrè[2], nelle sue opere ne ha raccontato le sfumatura, le tecniche, le trame, dando al lettore la sensazione di essere lì a combattere una guerra segreta tra MI6, KBG, CIA e Mossad.
Mantici, con Spy Games, ci racconta le storie di chi è stato protagonista di avvenimenti, alcuni rimasti a lungo segreti, destinati ad entrare nella storia. Nel libro sono presenti i “casi famosi” come Mata Hari la ballerina olandese diventata per caso spia e uccisa come tale in Francia nell’ottobre del 1917, a Harold “Kim” Philby uomo di Cambridge ma convinto sovietico. Morirà a Mosca nel 1988 dopo aver per anni fatto il doppiogioco e servito il Kgb. Ma anche quelli meno famosi o da approfondire come il Russiagate e il blitz di Abbottabbad in Pakistan, dove nel maggio 2011 fu rintracciato e ucciso Osama Bin Laden.
L’autore
“Spy story” è curato da Alfredo Mantici, uno che di intelligence se ne intende. Per ragioni di sevizio è stato ha conosciuto molte vicende del nostro Paese. Direttore del Dipartimento analisi del servizio segreto interno fino alla riforma del Sisde e poi Ufficio rischi antropici della Protezione Civile, occupandosi di sicurezza e controspionaggio.
Note
[1] Licenza di uccidere del 1962
[2] John le Carré, pseudonimo di David John Moore Cornwell
Foto copertina: Copertina libro