Ciclo di interviste agli esponenti dei partiti in corsa per le prossime elezioni politiche del 25 settembre. Intervista a Danilo Della Valle, candidato per il Movimento 5 stelle nel collegio uninominale Campania2-U02.
Le elezioni del prossimo 25 settembre saranno davvero delle elezioni straordinarie, e non soltanto perché per la prima volta nella storia repubblicana gli italiani si recheranno alle urne in autunno.
Né tantomeno perché il nuovo Parlamento avrà una composizione inedita: non più 315 eletti siederanno tra gli scranni di Palazzo Madama né 630 a Montecitorio, ma 200 Senatori e 400 Deputati reggeranno le sorti del Paese per i prossimi (lo si auspica) cinque anni.
E neppure perché, ancora, per la prima volta, chiunque abbia compiuto diciotto anni potrà esprimere la propria preferenza anche per determinare la composizione del Senato.
Si tratta di elezioni straordinarie perché molte cose sono cambiate dall’ormai lontano 2018[1]: di mezzo, nell’ordine, un radicale cambiamento nel modo di approcciarsi alla cosa pubblica del MoVimento 5stelle, il partito del “vaffa” che era riuscito ad incanalare la rabbia degli italiani delusi dalla politica (da forza anti-sistema a forza governista, da populisti ad alleati con il centrosinistra ai tempi del Governo Conte-bis), una pandemia che ha sovvertito le dinamiche geopolitiche, economiche e sociali dell’intero globo, la guerra in Ucraina che impera violentemente da più di sei mesi, l’ultimo di una lunga serie di governi tecnici (il cd. “Governo dei migliori” di Mario Draghi).
Straordinarie perché, dopo un lungo periodo, sembra nuovamente profilarsi una sfida tra blocchi politici ben definiti (centrodestra, centrosinistra, terzo polo centrista), tra antitetiche visioni dell’uomo e del mondo.
Perché davvero quella “guerra civile occidentale, ossia la guerra tra conservatori e progressisti”[2] passa anche da qui, dal 25 settembre prossimo. Dalle matite degli italiani.
Per tale ragione abbiamo incontrato gli esponenti dei principali partiti in corsa per le prossime elezioni politiche, volendo così svolgere un servizio per i nostri lettori, affinché possano comprendere, direttamente dalle parole dei protagonisti della sfida politica del prossimo autunno, i programmi e le visioni di ciascuno schieramento, e per le stesse forze politiche, perché anche attraverso queste colonne possano incontrare virtualmente i propri elettori, celebrando, anche così, la democrazia.
L’intervista
Abbiamo incontrato, questa volta, Danilo Della Valle, candidato per il Movimento 5 stelle nel collegio uninominale Campania2-U02. Attivista del Meetup “Gli Amici di Beppe Grillo” di Caserta, laureato in Scienze politiche e Relazioni internazionali, sin da adolescente partecipa alla vita di comitati di studenti e sociali[3]: noi lo abbiamo incontrato per conoscere meglio il programma del Movimento per le prossime elezioni politiche.
Della Valle, le elezioni anticipate del prossimo 25 settembre hanno messo in evidenza, negli effetti, la ricostruzione di un bipolarismo più o meno evidente. Ritiene sia vero? Con quali conseguenze per le prossime sfide politiche e per il prossimo Governo?
“Quando c’è il rischio concreto che il 50% degli elettori si astenga mi sembra eccessivamente ottimistico parlare di nuovi orientamenti della politica italiana. Con una astensione al ribasso non ci sarebbe nessun vincitore e tutte le forze dovrebbero cominciare ad interrogarsi seriamente su cosa si è realizzato e si intende fare per invertire la tendenza. Questa prima parte della campagna elettorale, in ogni caso, sta dimostrando che esistono spaccature profonde nell’elettorato anche all’interno delle stesse coalizioni e questo peserà senza dubbio sulle sfide del prossimo governo.
Quali le priorità, per il Suo partito, in un momento tanto complesso della storia repubblicana? Quali riforme ritiene necessarie?
“Siamo solo all’inizio di un periodo straordinariamente complesso per la nostra economia e per la nostra società. Il prossimo inverno sarà, sotto molteplici punti di vista, estremamente difficile. Dobbiamo essere pronti a condividere, con gli altri Paesi europei, le difficoltà come fatto durante la pandemia. Le riforme di cui il paese ha bisogno sono tante, dalla giustizia alla sanità, passando per l’istruzione e anche per la definizione dell’assetto istituzionale. Il problema è che il tema delle riforme andrebbe affrontato nella sua complessità da tutte le forze politiche. Nessuno può arrogarsi il diritto di scegliere, da solo, per tutti i cittadini. A maggior ragione in un contesto politico-elettorale come quello attuale.
Quale sarà la posizione del Suo partito rispetto alla gestione della pandemia?
“Il movimento 5 Stelle era al governo del Paese con il presidente Conte quando è scoppiato il Covid e, nonostante i tanti problemi causati dall’insorgere di una malattia completamente nuova e imprevista, siamo il paese che è riuscito a gestire, meglio degli altri, l’emergenza. Siamo riusciti a costruire un argine al virus e abbiamo saputo stare vicino agli ultimi, alle famiglie maggiormente in difficoltà che non sono state lasciate indietro, come dimostrano i contributi erogati dai Comuni e finanziati dal nostro governo nei terribili mesi della pandemia.”
L’economia italiana è in difficoltà, in un autunno che già si preannuncia “caldo” le sfide saranno molteplici a cominciare dal problema dell’impennata dei prezzi delle materie prime come grano e benzina. Riesce ad indicare tre punti chiave del programma del Suo partito per ‘reagire’ alla crisi economica che sembra dilagante?
“È in corso la transizione energetica, anche se i nostri avversari sembrano non essersene accorti. Il governo dei ‘migliori’ ha rilanciato su nucleare e carbone, l’antitesi rispetto a quello che l’Unione Europea e i principali accordi internazionali in fatto di clima ci chiedono. Dobbiamo approfittare della transizione e preparare, soprattutto per il mondo, industriale e agricolo, quella rivoluzione, di mentalità e di metodi che la svolta green richiede. Nel momento in cui l’Europa si avvia ad una guerra dell’energia con i suoi vicini, dobbiamo lavorare alle alternative che possiamo costruire in breve tempo. Poi l’emergenza energetica ci lascia intravedere un autunno e un inverno ‘nero’ e credo che il nostro dovere sarà quello di aiutare le famiglie e le imprese a non fallire a causa dei costi delle bollette.”.
La prossima Legislatura sarà inevitabilmente impegnata in accese e complesse sfide geopolitiche. Come si schiererà il Suo partito nello scacchiere internazionale che si sta ridefinendo dall’Ucraina a Taiwan? Il plauso dell’Ambasciata russa a Giuseppe Conte per le posizioni sull’Ucraina cosa dice del vostro posizionamento internazionale?
“Sul posizionamento internazionale del Movimento 5 Stelle ogni giorno se ne racconta una diversa: siamo anti Europa, anti Nato, anti americani, ma il giorno dopo ci attaccano perché siamo europeisti, trumpiani. Un caos utile solo a gettare fumo negli occhi degli elettori. I cittadini hanno visto, con i governi Conte I e Conte II, il rispetto dei nostri partner europei ed internazionali che da troppo tempo veniva negato ai vertici politici del Paese. Abbiamo trattato a pari dignità e condizioni con la Francia e la Germania e il risultato sono stati gli straordinari stanziamenti del Pnrr diretti verso il nostro paese e concordati da Giuseppe Conte. Il contesto internazionale è complesso, dall’Ucraina a Taiwan il discorso resta lo stesso: cercare di costruire la pace e spegnere i conflitti in corso evitando, se possibile, sciocche ed inutili provocazioni (come il viaggio di Nancy Pelosi a Taiwan) che rischiano solo di complicare un quadro già difficile.”
Il MoVimento è stato tra i principali responsabili della caduta del Governo Draghi, portando il Paese alle elezioni anticipate. Perché accelerare i tempi delle elezioni Politiche, consentendo un quasi certo goal a porta vuota del centrodestra?
“Innanzitutto il centrodestra deve ancora vincere le elezioni. Non capiamo l’arrendevolezza di Pd e delle altre forze politiche che si danno per sconfitti e, anche con le candidature, hanno giocato al ribasso con la fuga dalla candidatura dei signori delle preferenze locali che non hanno voluto misurarsi con il giudizio degli elettori. Non è stata la caduta del governo Draghi a portare la destra al governo ma la mancata soluzione di quei problemi che, da un anno, il movimento segnalava al premier e di cui chiedeva la risoluzione. In cambio della lealtà gli italiani hanno ricevuto solo chiacchiere a buon mercato mentre il governo, amato da Pd, Lega, Fi, Italia Viva e Azione, ha tentato di smantellare tutto quello che di buono era stato fatto: dal reddito di cittadinanza all’ecobonus facendo precipitare famiglie e aziende in difficoltà ancor più nella preoccupazione.”
Il Suo partito ha perso molto del Movimento antisistema originario. Prima ha governato con la Lega di Matteo Salvini, poi con il Partito Democratico, aderendo alla maggioranza allargata a sostegno del Presidente Draghi nell’ultima legislatura, mentre Luigi Di Maio parla del “partito di Conte”. Con quale identità (e quali garanzie) vi presentate agli elettori, questa volta?
“Non c’è nessun problema di identità, fortunatamente. In questi anni il movimento si è strutturato, si è dato una carta dei valori e ha fatto scelte difficili di posizionamento internazionale nell’interesse del Paese. Il Movimento 5 Stelle ha scelto di presentare agli elettori le promesse mantenute del nostro programma e replicare quello schema: dire con chiarezza agli elettori quello che vogliamo fare, punto dopo punto. La nostra storia dimostra che mantenere la parola presa con gli elettori è il nostro principale pregio.”.
Se il Partito Democratico aprisse a tale possibilità, tornereste a governare insieme dopo la distanza di queste settimane?
“Il Pd si avvia ad una sconfitta durissima, frutto dell’arroganza e della miopia di una classe dirigente che, a due settimane dal voto, è dilaniata ad ogni livello. Difficile ricostruire un rapporto con Enrico Letta che vedrà contestare la sua segreteria dal giorno dopo le elezioni. Molto dipenderà da quello che i cittadini decideranno nelle urne. Noi ce la metteremo tutta per poter continuare a difenderli nelle istituzioni del paese.”.
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Note
[1] Il 4 marzo 2018 si sono tenute le ultime elezioni politiche che hanno portato all’insediamento del diciottesimo Parlamento della storia repubblicana
[2] Muratore A., Pietrobon E., La visione di Orbàn-Come Fidesz ha cambiato l’Ungheria, goWare, 2022, p. 137
[3] https://portale.movimento5stelle.eu/partners/danilo-della-valle-173538
Foto copertina: Il candidato Danilo Della Valle (M5S)