Le più importanti notizie dal mondo riprese dai maggiori quotidiani, per essere sempre aggiornati. Notizie dal 23 al 29 marzo 2020.
Africa
Africa: Sono circa 4.000 i casi di coronavirus in tutta l’Africa e 117 le persone morte. Lo riporta la Bbc. Con 1.187 contagiati la nazione con il maggior numero al momento è il Sudafrica dove è stato imposto da tre giorni il lockdown e medici dell’esercito sono stati chiamati a fronteggiare l’emergenza. Misure restrittive anche in Zimbabwe, dove al momento ci sono 7 casi e un morto, da domani comincerà un periodo di isolamento per la popolazione di tre settimane. E in Ghana, dove le due principali città Accra e Kumasi saranno poste in lockdown per due settimane.
Intanto in Mali oggi si vota per il rinnovo del parlamento, nonostante le proteste dell’opposizione che chiedono di rinviare la consultazione dopo che ieri è stata registrata la prima vittima da Covid-19.
Algeria:E’ di 454 casi confermati e 29 decessi l’ultimo bilancio del coronavirus in Algeria. Lo ha reso noto il ministero della Sanità di Algeri in un comunicato della Commissione speciale per monitorare il diffondersi della malattia, precisando che la regione più toccata è quella di Blida e che la maggioranza dei casi è stata “importata” dall’Europa. Trentuno finora le persone ufficialmente guarite.
Libia:Il premier libico Fayez al-Sarraj ha sostenuto che mentre tutto il mondo si unisce per far fronte al “nemico comune” coronavirus, il generale Khalifa Haftar considera il Covid-19 “un alleato” nel suo attacco a Tripoli in corso dall’aprile scorso. “Questa epidemia è il nemico comune di fronte al quale il mondo si unisce, a eccezione dell’aggressore” che vi vede “non un nemico ma un alleato nell’aggressione contro Tripoli”, ha detto Sarraj in un discorso televisivo pronunciato ieri sera.
Guinea: Il presidente della Commissione elettorale nazionale indipendente (Ceni), Amadou Salif Kébé, ha annunciato venerdì l’approvazione del 91% del progetto di referendum costituzionale, presentato da Alpha Condé. Cinque giorni dopo il doppio scrutinio del 22 marzo, il Ceni ha pubblicato venerdì i risultati provvisori del referendum costituzionale. Il testo proposto dal capo dello stato Alpha Condé ha ottenuto il 91,59% dei voti favorevoli, ovvero 2 856 675 voti; contro l’8,41% (262,185 dei voti) di “no”, secondo l’istituzione elettorale.
Americhe
Usa: Donald Trump ha ordinato a General Motors di produrre ventilatori. Lo fa invocando la Defense Production Law, la legge emanata nel 1950 all’inizio della guerra di Corea per riorientare la produzione. Trump ha poi firmato, tramutandolo in legge, il pacchetto da 2.000 miliardi di dollari aiuti all’economia americane. Gli stimoli “concederanno l’aiuto di cui c’è urgentemente bisogno”, ha detto dice. “L’Italia vuole ventilatori. La Spagna vuole ventilatori. La Germania li vuole. Tutti vogliono ventilatori” ha anche affermato il presidente Usa assicurando: “Ci prenderemo cura degli Stati Uniti e aiuteremo gli altri”. Se gli Stati Uniti non avranno bisogno di ventilatori, “potrebbero inviarli all’Italia e alla Gran Bretagna” ha sottolineato spiegando che gli Usa sono nella posizione di produrre ventilatori ed eventualmente inviarli ad altri paesi. “Ne hanno tutti bisogno”. Trump ha infine firmato un decreto che autorizza il richiamo di un milione di riservisti dell’esercito, della marina, dell’aeronautica e della Guardia Costiera per far fronte al coronavirus. I ministri della Difesa e della Sicurezza Nazionale sono autorizzati, in base al decreto, a richiamare singoli individui o divisioni in servizio per non più di 24 mesi consecutivi.
Canada: Sophie Grégoire Trudeau, moglie del primo ministro del Canada, ha annunciato di essere guarita dal coronavirus. “Mi sento molto meglio” ha scritto la donna in un lungo messaggio su Facebook, nel quale ringrazia i sanitari, ricorda quanto il periodo sia complesso e rimarca la difficoltà nello stare soli. “La distanza fisica necessaria in questo momento per proteggerci reciprocamente – conclude – dovrebbe incoraggiarci a creare una maggior vicinanza emotiva. Seguiamo i consigli dei medici, non usciamo”. Sophie Grégoire Trudeau aveva annunciato di essere positiva al coronavirus il 12 marzo, dopo essere tornata da un viaggio a Londra. Da quel giorno il primo ministro canadese, che non ha mai presentato alcun sintomo della malattia, si è ritirato in quarantena e ha svolto la propria funzione utilizzando il telelavoro dalla sua residenza, a pochi chilometri dal suo ufficio e dal Parlamento.
Brasile: Il presidente brasiliano Jair Bolsonaro ha incluso le attività religiose nella lista di “servizi essenziali” che non saranno sospesi a causa delle restrizioni imposte per lottare contro la diffusione del coronavirus, in un decreto in vigore da oggi Finora, i culti religiosi erano stati fortemente limitati dalle misure adottate dai governatori di diversi Stati brasiliani -anzitutto a San Paolo e Rio de Janeiro, dove si registra il maggior numero di casi di coronavirus- ma varie chiese evangeliche sono riuscite a frenare i divieti ricorrendo ai tribunali. Ora, invece, il governo federale ha aggiunto le attività religiose alla lista dei servizi essenziali -insieme alla generazione di energia, la ricerca nei laboratori scientifici o la produzione di carburanti- anche se nel testo del decreto si specifica che dovranno svolgersi nel rispetto degli orientamenti fissati dal ministero della Sanità.
Sudamerica: Il numero delle persone contagiate dal coronavirus in America latina dall’inizio dell’emergenza ha raggiunto in queste ore, secondo un conteggio realizzato dall’ANSA, i 10.040 casi, di cui oltre la metà (5.694) in tre Paesi del subcontinente: Brasile, Ecuador e Cile.
Nel contempo, il numero dei morti si è elevato a 184, riguardando in particolare Brasile (77), Ecuador (34), Argentina (13) e Repubblica dominicana (10) e Perù (9). Il primo caso ufficiale di contagio da Covid-19 è stato registrato il 27 febbraio scorso in Brasile, quando la situazione era già molto grave in altri continenti. La prima vittima fatale, invece, è stata segnalata in Argentina, il 7 marzo. Da allora la diffusione del virus è cresciuta rapidamente Pur non raggiungendo le cifre di Asia, Europa e America settentrionale, la situazione nella regione latinoamericana è stata definita “allarmante” dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms).
Asia & Pacifico
India:India in totale lockdown dal 24 marzo. Lo ha deciso il premier Narendra Modi. Il lockdown, ha aggiunto Modi, durerà 21 giorni. “Restate a casa – ha detto il premier – è l’unico modo per fermare il virus”.
Afghanistan:Sono almeno 25 i morti nell’attacco contro un tempio hindu-sikh a Kabul, riferisce un ministro locale. “Sfortunatamente 25 civili sono rimasti uccisi e otto feriti nell’attacco di oggi”, ha precisato in un comunicato il ministro afghano dell’interno, Tariq Arian, aggiungendo che uno degli attentatori è rimasto a sua volta ucciso e che 80 persone sono state tratte in salvo dal tempo che si trova nel centro della capitale afghana.
Corea del Nord: La Corea del Nord ha lanciato due missili balistici a corto raggio verso il Mar del Giappone. E’ l’ipotesi più accreditata dai militari di Seul, secondo cui l’operazione è avvenuta dalla costa orientale di Wonsan alle 6:10 locali (22:10 di sabato in Italia). I vettori hanno coperto una gittata di 230 km e un’altitudine massima di circa 30 km. “In una situazione in cui il mondo sta avendo difficoltà con la pandemia del Covid-19, si tratta di atti militari inappropriati”, ha scritto in una nota il Comando di stato maggiore sudcoreano.
Kazakistan: Il Kazakistan ha una posizione proattiva per contrastare l’epidemia. Fin dall’inizio del rischio COVID-19 a fine gennaio – fa sapere il ministero degli Esteri – il governo ha monitorato la situazione globale e si è preparato ad ogni possibile sfida per la salute della popolazione. Per questo il 15 marzo il presidente Kassym-Jomart Tokayev ha dichiarato lo stato di emergenza. Il decreto stabilisce che l’ingresso e l’uscita dal Paese sarà limitato a tutti tranne che ai diplomatici e alle delegazioni ufficiali, a quelli invitati dal governo e agli stranieri, a determinate condizioni. Per prevenire un’ulteriore ondata di infezioni, il presidente ha introdotto maggiori misure di quarantena. Purtroppo il numero di casi confermati è aumentato nella capitale Nur-Sultan e ad Almaty. Il Kazakistan ha sempre spinto per una più stretta cooperazione regionale e globale. La pandemia ha messo a nudo la necessità vitale di un lavoro di squadra tra gli Stati. Si spera che i governi del mondo collaborino strettamente.
Europa
Gran Bretagna: Le cose peggioreranno ancora prima di cominciare a migliorare: questo il messaggio che il premier britannico, Boris Johnson, diffonde in una lettera che si accinge a spedire a tutte le 30 milioni di famiglie del Regno Unito, nella quale si prefigurano ulteriori restrizioni ai movimenti e regole di distanziamento sociale. “Fin dall’inizio abbiamo cercato di implementare le misure giuste al momento giusto”, scrive il premier nella lettera che arriverà sulle porte di casa dei cittadini entro la settimana. “Non esiteremo ad andare oltre, se ce lo suggeriranno il parere di medici e scienziati. E’ importante per me essere esplicito: sappiamo che le cose peggioreranno prima di migliorare. Ma ci stiamo preparando nel modo giusto, e più seguiremo tutti le regole, meno vite andranno perdute e prima la vita potrà tornare alla normalità. Per questo, nel momento dell’emergenza nazionale, vi rivolgo questo invito: ‘Restate a casa”, conclude il messaggio di Downing Street.
Bosnia Erzegovina: Ratko Mladic, l’ex capo militare dei serbi di Bosnia condannato in primo grado all’ergastolo per il genocidio di Srebrenica, crimini di guerra e contro l’umanita’, è stato sottoposto stamane a un intervento chirurgico all’intestino in Olanda, dove è detenuto nel carcere di Scheveningen, preso l’Aja. Ne ha dato notizia l’agenzia Tanjug, citando il figlio dell’ex generale. “Con sorpresa della nostra famglia, Ratko Mladic stamane è stato operato. Ci hanno comunicato che l’intervento si è concluso e che si è svegliato”, ha detto alla Tanjug il figlio di Mladic, Darko. Da tempo le condizioni di Ratko Mladic, che ha 78 anni, sono molto precarie, con l’ex generale che soffre anche di problemi cardiaci e neurologici.
Russia: La Russia chiude completamente le sue frontiere a partire da lunedì per arginare la diffusione del coronavirus. Lo annunciano le autorità russe. Un decreto del governo stabilisce che la Russia “limita temporaneamente il traffico” di tutti i suoi posti di frontiera stradali, ferroviari e marittimi”.
Turchia: Le autorità turche hanno evacuato stamani diverse centinaia di migranti e rifugiati che da un mese si erano accampati alla frontiera con la Grecia, dopo che il governo di Recep Tayyip Erdogan aveva annunciato che non avrebbe più fermato chi voleva tentare di recarsi nell’Ue. Secondo Anadolu, i migranti sono stati condotti con il loro accordo in centri di accoglienza della provincia frontaliera di Edirne, dove resteranno in quarantena per evitare rischi di contagio da coronavirus. Dopo il periodo di isolamento, i migranti verranno inviati nelle province turche che si renderanno disponibili ad accoglierli. Nei giorni scorsi, diverse decine di persone avevano già lasciato autonomamente la zona di confine alla luce dello stallo tra Turchia e Ue su un possibile nuovo accordo, dirigendosi verso Istanbul e altre città con mezzi propri, senza ricevere assistenza, né con altre misure di prevenzione.
Spagna: La Spagna ha superato i 6.500 morti per il coronavirus, con un incremento di ben 838 decessi in sole 24 ore: cifra quest’ultima che costituisce un nuovo record sebbene di soli sei casi in più rispetto a quello di ieri. Lo comunica il bollettino aggiornato del quotidiano El Pais, che registra 78.797 contagi accertati con 4.907 persone in terapia intensiva e 14.709 guariti nel Paese.
Belgio: Sono 1.702 i nuovi casi risultati positivi al coronavirus in Belgio. Lo hanno annunciato le autorità sanitarie locali precisando che 78 sono morte. Ciò porta ad un conteggio totale di 10.836 contagiati e a 431 decessi. Le persone ricoverate nelle ultime 24 ore sono 629. Lo riferiscono i media locali precisando che dei 1.702 nuovi casi 906 sono residenti nelle Fiandre, 691 in Vallonia e 85 a Bruxelles.
Macedonia del Nord: La Macedonia del Nord è entrata formalmente nella Nato. E’ il trentesimo membro dell’Alleanza Atlantica. “Oggi diamo il benvenuto alla Macedonia del Nord nella Nato come 30/esima alleata e celebriamo il loro impegno per l’Alleanza Nord Atlantica”, scrive su Twitter Mike Pompeo, segretario di Stato Usa. “Riaffermiamo il nostro impegno per la difesa collettiva ai sensi dell’articolo 5, pietra angolare dell’Alleanza Transatlantica”, prosegue Pompeo.
“Un benvenuto nella Nato alla Macedonia del Nord!”. Lo scrive su Twitter il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, precisando che “è stata una lunga strada, ma tutti i vostri sforzi sono stati ripagati. Il processo di adesione formale è ora completo e siamo lieti di avere con noi il 30.mo membro della nostra Alleanza”, conclude il segretario generale.
Medio Oriente
Siria: L’Unione europea aggiunge la sua voce alla richiesta dell’inviato speciale delle Nazioni Unite per la Siria Geir Pedersen per un “cessate il fuoco immediato e nazionale in tutta la Siria, in particolare nell’ottica della pandemia di coronavirus. Il cessate il fuoco recentemente concordato a Idlib rimane fragile. Deve essere confermato ed esteso a tutta la Siria”. Lo riferisce una nota del servizio di azione esterna dell’Ue. “La fine delle ostilità nel Paese è di per sé importante, ma è anche una condizione preliminare per arrestare la diffusione del coronavirus e proteggere una popolazione già in difficoltà dalle sue conseguenze potenzialmente devastanti, in particolare a Idlib con il suo alto numero di sfollati”, continua la nota. L’Ue ribadisce inoltre l’appello dell’inviato speciale per un rilascio su larga scala di detenuti detenuti dal regime siriano.
Iran: Altre 139 persone sono morte per il coronavirus in Iran nelle ultime 24 ore, portando il totale a 2.571. Lo ha reso noto un portavoce del ministero della Salute, Kianoush Jahangiri. Il numero totale dei contagiati è 35.408, con un aumento di 3.076 nelle ultime 24 ore. I guariti sono 11.679.
Iraq: Due razzi hanno colpito la Zona Verde di Baghdad. Lo annunciano fonti dell’esercito iracheno. Secondo una fonte della sicurezza irachena, l’obiettivo era l’ambasciata americana che si trova a un centinaio di metri da dove sono caduti i due razzi. E’ il 26esimo attacco contro strutture che ospitano truppe o diplomatici stranieri dallo scorso ottobre.
Giordania: Prima vittima in Giordania nell’ambito delle infezione da coronavirus. Lo ha fatto sapere, citato dal Jordan Times, il portavoce dell’ospedale ‘Prince Hamzah’ di Amman dove la donna, di 83 anni e con malattie pregresse, era stata ricoverata nei giorni scorsi. Secondo il ministero della sanità del regno i casi sono saliti ad ora a 246.
Libano: E’ stato smantellato nella notte nel centro di Beirut l’assembramento di tende e gazebo del movimento di protesta antigovernativo scoppiato a ottobre scorso e proseguito per mesi in diverse città del paese. L’episodio avviene mentre il paese è in stato di “mobilitazione generale” per l’emergenza del coronavirus e il governo ha imposto il coprifuoco notturno come misura per frenare la pandemia di Covid-19. Il ministero degli interni ha spiegato che le tende e le strutture dei sit-in permanenti in piazza dei Martiri e nella vicina piazza Riad Solh sono stati rimossi per permettere la disinfestazione della zona. Le due piazze erano diventate da metà ottobre il simbolo di una protesta popolare senza precedenti negli ultimi anni e che ha coinvolto quasi tutte le regioni del Libano.
Isis: Per l’Isis il coronavirus è un flagello mandato da Dio per punire chiunque egli consideri sia da punire. Nell’ultimo numero di Naba, la rivista elettronica dello ‘Stato islamico’, si legge che il Covid-19 è “un tormento mandato da Dio a chiunque egli voglia”. E dopo aver invitato i fedeli musulmani a tenere tutte le precauzioni per evitare il contagio, il messaggio è che il coronavirus colpisce con maggior ferocia “le nazioni degli infedeli e degli apostati”. E tra questi si citano in particolare l’Europa e l’Iran sciita, uno dei principali focolai in Asia. Per questo motivo, prosegue Naba, i fedeli musulmani “non devono entrare nelle zone colpite dal virus”. E coloro che sono stati contagiati “non devono uscire dalle zone colpite” dalla pandemia.
Fonti: Ansa , Jeune Afrique.