Nel corso della guerra in Ucraina si è assistito a molteplici cambiamenti, sul campo come fuori: dalle conquiste militari agli assetti internazionali, dagli armamenti ai comandanti. Una costante ci ha però accompagnato per l’intero conflitto: Mosca che ricorda al mondo il suo ruolo di potenza nucleare.
A cura di Lorenzo Cominotto
Ogniqualvolta Kyiv prenda l’iniziativa[1], vengano annunciati nuovi aiuti o esponenti occidentali siano in procinto di nuove dichiarazioni[2], siamo abituati all’inesorabile risposta di Putin, o dei fidi Lavrov e Peskov e Medvedev, i quali ci tengono a ricordare che la guerra nucleare è solo a un pulsante di distanza, quasi abbiano paura che il mondo si sia dimenticato dell’arsenale russo. Il punto è proprio questo: Mosca ha paura che il pubblico si dimentichi dell’apocalisse atomica, e non può permetterselo.
Non può lasciare che le sue famigerate linee rosse perdano completamente di credibilità, o per lo meno non può permetterselo di fronte al grande pubblico, interno ed esterno. Anche alla luce del fatto che diversi analisti[3] sottolineano come il Cremlino, nel corso di questa guerra, abbia più volte posto limiti e minacce che una volta ignorati non hanno portato ad alcuna conseguenza.
È necessario dunque domandarsi: vale la pena per lo zar di “inflazionare” così questo discorso? Le minacce sono ancora credibili? È possibile che questa esaltazione sia un modo per nascondere il fatto che il famoso arsenale nucleare russo possa essere, come molte wunderwaffe della Russia putiniana, più che altro una bella facciata? E, soprattutto, importa davvero se si tratta di una facciata o meno?
I “clienti” del marketing russo
Alcune analisi[4] evidenziano come Putin abbia imparato dall’esempio della Corea del Nord e come le dichiarazioni russe sul tema, sempre più rumorose e frequenti, sebbene non debbano essere prese come un semplice grido al lupo, sono un segnale di nervosismo nel cerchio del Cremlino.
Nel corso dell’“operazione militare speciale”, Mosca ha ad esempio utilizzato la minaccia nucleare per dissuadere la NATO dal creare una no-fly zone, dal sanzionare e dal supportare l’Ucraina minacciando la «catastrofe globale»[5].
Il caso più importante riguarda le esercitazioni, con partecipazione bielorussa, per l’utilizzo di armi nucleari tattiche. Queste sono state sfoderate, secondo le dichiarazioni del portavoce del Cremlino Dmitri Peskov, in risposta alle dichiarazioni del presidente francese Macron e di funzionari britannici sulla non esclusione dell’invio di truppe occidentali in Ucraina[6].
È interessante porre un focus sulla narrazione messa in piedi da Mosca in queste situazioni; queste minacce, infatti, puntano a non mostrare la Russia come il “cattivo” che pone fine alla pace nucleare, ma piuttosto come “l’aggredito”, costretto a compiere un gesto estremo a causa del disinteresse degli altri al dialogo.
Ma, dando per scontato il fatto che non possiamo semplificare etichettando tutto come un bluff, qual è lo scopo di tali minacce?
In primis, è necessario comprendere che le circostanze nelle quali la dottrina nucleare ufficiale russa prevede un utilizzo vero e proprio della doomsday machine sono limitate al solo caso di rischio per l’esistenza stessa del paese[7]. Ciò è in evidente contrasto con quelle che sono invece le rumorose dichiarazioni degli esponenti politici russi e le narrazioni mediatiche.
Tali dichiarazioni puntano infatti a trarre il massimo guadagno dall’arsenale nucleare, senza bisogno di doverlo utilizzare. Indifferentemente dall’intenzione, si può trarre guadagno dal mero possesso delle armi nucleari tramite una deterrenza con obbiettivi propagandistici e di condizionamento.
L’effetto viene ampliato tramite i discorsi altisonanti e minacciosi dei portavoce e le famigerate reti di influencer e bot russi che puntano a presentare sui social un sentimento di diffusa convinzione che l’escalation sia inevitabile e totalmente accreditabile alle azioni occidentali. Una novità riguarda anche l’utilizzo dell’intelligenza artificiale per la creazione in massa di questi messaggi e la loro differenziazione in base al pubblico di riferimento[8].
Il fine è chiaramente minare il sostegno ai politici pro-Ucraina. Non è necessario convincere delle effettive probabilità o volontà russe di utilizzare tali armi, è sufficiente far credere che esista la possibilità che un giorno Putin possa “impazzire” e premere il pulsante. Insinuare tali dubbi al punto da porsi la domanda se ne valga o meno la pena di rischiare per Kyiv.
L’idea creata è che la Russia possa avere una soglia eccezionalmente bassa per l’uso di tali armi, per cui il gioco di provocarla non vale la candela del salvare l’Ucraina.
L’effetto si rintraccia chiaramente nelle dichiarazioni di politici occidentali i quali, vuoi per convinzione personale, vuoi per non perdere consensi o vuoi per mero interesse economico statale, si dicono riluttanti sugli invii.
Nell’ambito interno, la narrazione del Cremlino ha chiaramente un fine polarizzante e, per quanto possa sembrare strano, rassicurante.
Un’importante parte dell’identità nazionale russa promossa dal Cremlino riguarda, infatti, la forza militare. L’idea che l’esercito russo sia il secondo al mondo superando per certi ambiti, tra cui appunto quello nucleare, pure l’esercito americano ha accompagnato il paese per lungo tempo. Restando sull’ambito nucleare, basti pensare al missile balistico ipersonico Kinzhal, il quale ha spinto Putin a definire la Russia come il “leader mondiale” in questo tipo di armamenti[9].
Il sentimento è il solito: voler ricreare la magnificenza dell’impero sovietico, il “loro” impero, dove la mitizzazione delle armi e dei loro progettisti aiutava la narrazione dell’identità condivisa. L’intera Russia vede sé stessa come l’erede di quell’impero che gli “altri” le hanno tolto, di conseguenza anche l’iconicità dell’esercito sovietico scorre nel sangue di quello russo.
La forza nucleare e lo scontro tra la Russia pacifica e l’occidente che vuole costringerla all’utilizzo di tali armi aiutano la narrativa interna del Cremlino, secondo cui il paese dei giusti è da solo contro tutti.
Tutto fumo?
Come detto, teoricamente la dottrina russa considererebbe l’utilizzo di tali armi solo in casi di minaccia all’esistenza stessa dello stato. Nonostante tale definizione sia malleabile, molti esperti concordano che il ricorso russo al nucleare avverrebbe solo in casi estremi. Esso rappresenta un deterrente politico e difensivo, non uno strumento da utilizzare alla minima difficoltà.
Prima della guerra, alcuni analisti[10] suggerirono come negli anni, grazie al miglioramento delle forze convenzionali, la possibilità che la Russia utilizzasse armi atomiche fosse diminuita. Tuttavia, la brutta figura in Ucraina e le nuove esercitazioni nucleari potrebbero segnare un ritorno ai livelli precedenti.
Non è sicuro se Mosca sia più propensa a utilizzarle oggi di quanto lo fosse nei primi anni 2000, è molto probabile però che ne sia significativamente più incline rispetto alle controparti occidentali.
Un cambiamento particolarmente importante, narrativo e di utilizzo, nella dottrina dagli anni ’90 ad oggi riguarda il concetto di first strike[11]. Esso è infatti passato dall’essere escluso a priori, alla possibilità di un first strike se necessario, a infine l’idea di un first strike nel caso sia in gioco la sopravvivenza stessa della Russia, anche in ottica preventiva.
Le possibilità che la Russia possa accettare di imbarcarsi in una guerra nucleare sono dunque superiori rispetto alle potenze occidentali, mostrando che le minacce non sono tutto fumo. Rimane comunque il fatto che, nonostante la maggiore accettazione, tale atteggiamento non stabilisce precondizioni per attacchi nucleari sconsiderati, inutili o suicidi in risposta a minacce marginali[12].
Leggi anche:
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- Mosca accusa sei diplomatici britannici di spionaggio. Il Foreign Office nega.
E se l’esistenza stessa delle armi fosse un bluff?
Avendo visto l’enfasi posta sulla narrazione nucleare e l’incertezza dietro un suo vero utilizzo, possiamo speculare sulle reali capacità della Federazione Russa, fantasticando anche sul fatto che un tale sbandieramento possa essere una compensazione per le reali capacità nucleari non all’altezza della loro nomea. Dopotutto, se la guerra in Ucraina ci ha insegnato qualcosa sull’esercito russo è proprio che molte delle capacità dell’esercito, del comando e soprattutto delle armi sono state esagerate negli anni con il preciso fine di incutere timore e modificare le azioni degli altri stati.
Non sarebbe appunto la prima volta. Sono diversi gli esempi di armamenti russi sponsorizzati come game changer ma mai apparsi in Ucraina, o se lo hanno fatto sono stati casi limitati per sollevare il morale e far creare altri titoli clickbait.
Tra queste si possono citare i carri armati T-14 Armata, apparsi in pubblico solo durante le parate (prima di scomparire anche da quest’ultime[13]), il caccia stealth[14] Su-57, la cui produzione è affetta da diverse problematiche tecniche e strutturali contestualmente all’ancora inesistente ma ampiamente pubblicizzato Su-75[15] e altri device.
Tali mezzi non hanno mai avuto un ruolo operativo vero e proprio in questa guerra, ma hanno comunque avuto un impatto favorevole per Mosca grazie alla paura che cercano di incutere. L’ampia pubblicizzazione perpetrata dal Cremlino ha l’obbiettivo di essere riportata dai media occidentali per tentare di sfruttare il più possibile l’artificiale aurea di superiorità attorno a tali mezzi e armamenti rispetto alle controparti occidentali, in modo che il pubblico percepisca una diffusa insicurezza nelle capacità del proprio stato contro la Russia, e che quindi si debba fare di tutto per non mettersela contro.
E se il Cremlino stesse usando la stessa tecnica con le armi nucleari?
Ovviamente le armi nucleari russe, al contrario dei mezzi appena citati, esistono e sono un pericolo reale. Potrebbe però essere che vengano spolverate solo per i video di propaganda, senza una reale volontà, e forse neanche capacità, di utilizzarle.
È infatti da tenere in conto l’altissimo costo economico di manutenzione legato a tali armi, soprattutto per quanto riguarda le armi nucleari strategiche.
Quindi, continuando con le speculazioni, possiamo immaginare quello che sarebbe lo scenario peggiore, ma verosimile, in cui potrebbero trovarsi le forze nucleari russe in termini di capacità operative.
Tenendo conto della sopravvalutazione delle proprie capacità e gli altissimi costi di manutenzione di armi che non vengono mai utilizzate, sommandoci anche la piaga della corruzione dilagante nell’esercito russo, si potrebbe ipotizzare che anche lo stato di mantenimento dell’arsenale nucleare della Federazione Russa possa non essere ottimale al 100%, sebbene nel 2015 venne apertamente dichiarato che metà di detto arsenale poteva essere considerato modernizzato[16], pensiero che in ogni caso oltre a non essere incoraggiante non potrebbe comunque mettere in secondo piano la capacità di deterrenza dello stesso.
Dopotutto non sarebbe la prima volta che questi elementi convergono nel creare problematiche per la Russia in questa guerra. Sono molteplici gli esempi di materiali essenziali per lo sforzo bellico che non hanno mai raggiunto i campi di battaglia, o lo hanno fatto in pessime condizioni, poiché dopo anni nei depositi sono stati svenduti al mercato nero pensando che tali attrezzature non sarebbero mai servite davvero. E questo trova riscontro nell’oramai evidente lotta alla corruzione che sta avvenendo tra i ranghi della Federazione Russa[17].
Addirittura, il caso della Moskva, l’incrociatore russo affondato dalle forze ucraine nel 2022, si pensa sia legato a queste dinamiche di sopravvalutazione delle proprie capacità, costi economici eccessivi e corruzione. I due missili antinave ucraini Neptune che ne ha causato l’affondamento, sulla carta, non avrebbero avuto infatti alcuna possibilità di colpire la nave altamente preparata a tale minaccia. Ma, secondo quanto suggerito da documenti postati e poi eliminati sul social russo VK[18], lo strike è stato reso possibile dalle cattive condizioni di manutenzione dell’incrociatore, oltre che da un equipaggio di coscritti mal addestrati. La veridicità di tali documenti non è verificabile, ma non sarebbe una novità che l’esercito russo abbia problemi di manutenzione.
Dunque, se persino la nave ammiraglia della flotta del mar Nero, utilizzata attivamente in guerra, è possibile che si trovasse in una situazione così disperata, possiamo immaginare che molte delle armi nucleari che mai sono state usate in guerra e che probabilmente si pensa “non serviranno mai davvero” possano non essere completamente utilizzabili.
Infine, contando che per il decennio 2021-30 il congresso americano calcola di spendere in media circa 63 miliardi di dollari all’anno per le sue sole forze nucleari[19], mentre l’intero budget per la difesa russo al 2021 contava 65 miliardi di dollari[20], possiamo immaginare che sia difficile per la Russia mantenere operativo il più largo arsenale di testate nucleari (strategiche + non) al mondo.
Alla luce di tutto questo, importa davvero se la Federazione Russa possiede tale capacità e volontà o meno? No.
Conclusione
L’obbiettivo del marketing nucleare russo è quindi quello di porre l’attenzione sul fatto che, se un giorno essa perdesse la pazienza, potrebbe portare sulla terra l’inferno che si è cercato di evitare per decenni.
Il fine di tale narrazione non è tanto fare un calcolo delle possibilità reali di utilizzo e dell’efficacia di tali armi, quanto instillare anche il minimo dubbio che esse possano essere utilizzate.
Il Cremlino si muove quindi in un congegnato ballo di minacce tra pericoli reali e ricerche di attenzioni. Come un adolescente su Instagram posta solo il suo lato pubblico orgoglioso nel tentativo di nascondere le sue difficoltà e, quando in affanno, ricerca attenzioni attraverso “stories” sotto forma di minacce nucleari.
Il fatto che tali minacce possano essere molto meno credibili è irrilevante ai fini della narrazione.
Per la Russia questa è una strategia a costo zero e altamente efficace.
Note
[1] V. FOLKMAN, <<Nuclear weapons on the table if Ukraine counteroffensive succeeds: Russia’s Medvedev>>, Politico, 30 luglio 2023, https://www.politico.eu/article/russia-dmitry-medvedev-ukraine-counteroffensive-russia-invasion-war-nuclear-weapons/
[2] Reuters, <<Kremlin says nuclear weapon drills are Russia’s response to West’s statements>>, 6 maggio 2024, https://www.reuters.com/world/europe/kremlin-says-nuclear-weapon-drills-are-russias-response-wests-statements-2024-05-06/
[3] V. AKIMENKO, <<Myth 6: ‘Russia’s nuclear threats are real and should be taken literally>> in <<Myths and misconceptions around Russian military intent>>, Chatham House, 14 luglio 2022, https://www.chathamhouse.org/2022/07/myths-and-misconceptions-around-russian-military-intent/myth-6-russias-nuclear-threats-are
[4] L. SUKIN, <<Rattling the Nuclear Saber: What Russia’s Nuclear Threats Really Mean>>, Carnegie endowment for international peace, 4 maggio 2023, https://carnegieendowment.org/research/2023/05/rattling-the-nuclear-saber-what-russias-nuclear-threats-really-mean?lang=en
[5] C. MARTUSCELLI, <<Top Russia official threatens West with ‘global catastrophe’ over weapons to Ukraine>>, Politico, 22 gennaio 2023, https://www.politico.eu/article/top-russia-official-vyacheslav-volodin-threatens-west-with-global-catastrophe-over-weapons-to-ukraine-war/
[6] Reuters, <<Kremlin says nuclear weapon drills are Russia’s response to West’s statements>>, op. cit.
[7] Il presidente della Federazione Russa, <<Basic Principles of State Policy of the Russian Federation on Nuclear Deterrence>>, MID.ru, 8 giugno 2020, https://www.mid.ru/en/foreign_policy/international_safety/1434131/;
BUGOS, <<Russia releases nuclear deterrence policy>>, Arms Control Association, agosto 2020, https://www.armscontrol.org/act/2020-07/news/russia-releases-nuclear-deterrence-policy
[8] E. HARDING, <<A Russian bot farm used AI to lie to Americans. What now?>>, Center for Strategic & International Studies (CSIS), 16 luglio 2024, https://www.csis.org/analysis/russian-bot-farm-used-ai-lie-americans-what-now
[9] Reuters, <<What we know about Kinzhal, Russia’s hypersonic missile>>, 16 maggio 2023, https://www.reuters.com/world/europe/what-do-we-know-about-kinzhal-russias-hypersonic-missile-2023-05-16/
[10] O. OLIKER, <<Russia’s nuclear doctrine: what we know, what we don’t, and what that means>>, Center for Strategic & International Studies (CSIS), 5 maggio 2016, https://www.csis.org/analysis/russias-nuclear-doctrine
[11] V. AKIMENKO, <<Myth 6: ‘Russia’s nuclear threats are real and should be taken literally>>, op. cit.; M. B. SCHNEIDER, <<Putin’s new nuclear doctrine>>, Real Clear Defense, 23 giugno 2020, https://www.realcleardefense.com/articles/2020/06/23/putins_new_nuclear_doctrine_115405.html
[12] V. AKIMENKO, <<Myth 6: ‘Russia’s nuclear threats are real and should be taken literally>>, op. cit.
[13] I. VAN BRUGEN, <<Putin Mocked Over Single Tank at Victory Parade>>, 9 maggio 2024, https://www.newsweek.com/putin-victory-day-parade-moscow-tank-t-34-1898740 [14] B. NIKOLOV, <<Su-57 mathces F-18 radar cross section, F-22 beats it by 5000 times>>, Bulgarianmilitary.com, 14 marzo 2024, https://bulgarianmilitary.com/2024/03/14/su-57-matches-f-18-radar-cross-section-f-22-beats-it-by-5000-times/#
[15] M. Sparacino, Nel 2026 i primi aerei da combattimento Sukhoi Su-75 Checkmate, Analisi Difesa, 20 Novembre 2023. In: https://www.analisidifesa.it/2023/11/nel-2026-i-primi-aerei-da-combattimento-sukhoi-su-75-checkmate/
[16] Connolly, R., & Sendstad, C. (2018). Russian rearmament: An assessment of defense-industrial performance. Problems of Post-Communism, 65(3), 143-160. Cit. p.150
[17] J. Kennedy, E. Grossfeld, Corruption and the Russian Government Reshuffle, RAND, commentary, Jun 20, 2024. In: https://www.rand.org/pubs/commentary/2024/06/corruption-and-the-russian-government-reshuffle.html
[18] https://x.com/GrangerE04117/status/1522643831736332288
[19] Congressional Budget Office, Projected Costs of U.S. Nuclear Forces, 2021 to 2030, https://www.cbo.gov/publication/57240#:~:text=than%20CBO’s%20estimates.-,Changes%20in%20Estimated%20Costs,period%20(see%20Table%202)
[20] Statista, <<Military spending in Russia from 1993 to 2023>>, https://www.statista.com/statistics/1203160/military-expenditure-russia/
Foto:Russian President Vladimir Putin delivers a speech as he visits the Vostochny Cosmodrome in Amur Region, Russia April 12, 2022. Sputnik/Mikhail Klimentyev/Kremlin via REUTERS ATTENTION EDITORS – THIS IMAGE WAS PROVIDED BY A THIRD PARTY.