World News, una settimana di notizie


Le più importanti notizie dal mondo riprese dai maggiori quotidiani, per essere sempre aggiornati. Notizie dal 19 al 26 luglio 2020.


Africa

Uganda: Il partito di governo in Uganda ha annunciato che il presidente Yoweri Museveni sarà il suo candidato nelle elezioni generali, previste a gennaio dell’anno prossimo. La comunicazione del partito è stata condivisa su Twitter dall’emittente televisiva locale Ntv. Se dovesse vincere il suo sesto mandato, il 75enne capo dello Stato ugandese porterebbe a 40 anni la sua leadership nel Paese. Museveni è infatti alla guida dell’Uganda dal 1986, quando diventò presidente grazie a una ribellione armata.

Kenya: In Kenya ci sono segnalazioni di tre incendi separati nella riserva naturale dello Tsavo. I media locali riferiscono che la flora è stata distrutta. Il Kenya Wildlife Service ha dichiarato che le fiamme vicino al Parco nazionale dello Tsavo orientale sono state domate prima che invadessero l’area, ma sono in corso sforzi per spegnere il secondo e il terzo incendio a sud del Parco nazionale dello Tsavo occidentale e in parte del Parco nazionale delle Colline Chyulu. Il giornale locale Daily Nation ha pubblicato un video che riprende uno degli incendi.

SudAfrica: Andrew Mlangeni, l’ultimo attivista anti-apartheid condannato con Nelson Mandela durante il processo Rivonia in Sudafrica, è morto a 95 anni dopo essere stato ricoverato in un ospedale militare a Pretoria per dolori addominali. La sua morte “significa la fine della storia di una generazione e mette il nostro futuro esattamente nelle nostre mani”, ha detto il presidente sudafricano, Cyril Ramaphosa, citato da Bbc Africa. Il processo Rivonia ha portato la figura e la lotta anti-apartheid di Mandela alla ribalta internazionale. Secondo la biografia di Mlangeni del 2017 denominata ‘The Backroom Boy’, Mandela lo scelse perché si unisse ad altri cinque uomini nel primo gruppo di attivisti anti-apartheid sudafricani da inviare in Cina per l’addestramento. La loro formazione comprendeva lezioni per la fabbricazione di bombe, trappole esplosive e tecniche di comunicazione segrete. Mlangeni ritornò in Sudafrica nel 1963 e divenne membro di Umkhonto we Sizwe, l’alto comando del movimento armato del partito African national congress (Anc).

Americhe

Usa:La tensione fra Stati Uniti e Cina resta alle stelle. Gli agenti federali entrano nell’abbandonato consolato cinese di Houston a caccia di prove che possano confermare l’accusa di spionaggio. In Cina, a Chengdu, i diplomatici statunitensi ammainano la bandiera a stelle e strisce e preparano il trasloco: dovranno lasciare l’edificio che li ospita entro lunedì’. E mentre impazza la guerra de consolati spunta una spia di Pechino da Singapore negli States. Il 39enne Jun Wei Yeo si dichiara colpevole di aver agito negli Usa come agente del governo cinese dal 2015 sfruttando i suoi ruoli accademici, fra i quali quello alla George Washington University. “Si’ vostro onore, sono colpevole”, dice Yeo in tribunale. Un’ammissione che potrebbe costargli fino a un massimo di 10 anni di carcere, anche se il fatto di essere incensurato gli fara’ probabilmente scontare una pena decisamente minore. La sentenza e’ attesa per il 9 ottobre e, fino a quel momento, Yeo resterà sotto custodia delle autorità. Arrestato lo scorso novembre al rientro negli Stati Uniti da un viaggio oltreoceano, Yeo ha lavorato nel corso degli anni con agenti cinesi per pagare target americani per scrivere report destinati a “clienti in Asia” senza rivelare che il loro lavoro era per Pechino.

Venezuela:Una delegazione del governo della Norvegia è in viaggio verso il Venezuela “senza un’agenda già fissata” per “conoscere la situazione del Paese dal punto di vista politico e umanitario”. Lo ha reso noto l’ufficio stampa del leader dell’opposizione autoproclamatosi presidente ad interim, Juan Guaidó. Precisando di aver deciso di fornire questa informazione per “mantenere la trasparenza, principale bandiera della nostra gestione nei confronti del Venezuela”, Guaidó ha mostrato scetticismo sulla possibilità di fare passi avanti nel dialogo con il governo del presidente Nicolas Maduro. In un comunicato si sottolinea infatti che “il processo di mediazione realizzato dalla Norvegia si è concluso lo scorso anno, quando la dittatura non ha voluto celebrare elezioni presidenziali e parlamentari libere ed eque”. L’ultimo tentativo realizzato senza successo dalla Norvegia di trovare una strada di dialogo fra le parti in Venezuela risale al gennaio scorso.

Colombia:Il cadavere di Mario Paciolla, il napoletano dipendente dell’Onu morto in circostanze misteriose il 15 luglio scorso in Colombia, è stato portato nelle ultime ore a Bogotà, da dove sarà trasferito nei prossimi giorni in Italia. Lo ha appreso oggi l’ANSA da fonti a conoscenza dei fatti. Paciolla, 33 anni, svolgeva mansioni di osservatore per l’Onu in un’area di reinserimento e formazione di ex guerriglieri delle Forze armate rivoluzionarie della Colombia (Farc) a San Vicente del Caguan, dove alcuni suoi amici lo hanno trovato cadavere con segni sul corpo che potevano far pensare ad un suicidio. Ma questa eventualità è sembrata poco probabile, anche per il fatto che Paciolla aveva comprato un biglietto d’aereo per tornare in Europa lunedì scorso. Una fonte dell’Onu che non ha voluto essere identificata ha detto che il trasferimento delle spoglie “è imminente”, ma un’altra fonte molto vicina agli sviluppi della vicenda ha sostenuto che questo avverrà soltanto “nei prossimi giorni”.

Asia & Pacifico

Thailandia:La magistratura thailandese ha ritirato le accuse contro Vorayuth Yoovidhya (35 anni), nipote dell’inventore della bevanda Red Bull e figlio del secondo uomo più ricco del Paese, in un caso relativo alla collisione stradale in cui morì un poliziotto thailandese nel 2012 travolto dalla Ferrari guidata dal giovane, in sospetto stato di ebbrezza e sotto l’influenza di droghe. Alla Cnn, un portavoce della polizia ha ammesso che il mandato di arresto contro Vorayuth è stato revocato dopo che l’Ufficio del procuratore generale ha deciso il mese scorso di abbandonare il procedimento. Il caso è diventato il simbolo dell’impunità di cui gode l’élite in Thailandia, in un procedimento-farsa in cui i tempi si dilatavano dietro svariati pretesti e le forze dell’ordine non davano mai l’impressione di voler veramente andare fino in fondo. Vorayuth, arrecando una serie di scuse per non presentarsi agli interrogatori, vive all’estero da allora ed è stato visto più volte ad eventi mondani, specie relativi alle grandi corse automobilistiche. Il defunto nonno di Vorayuth, Chaleo Yoovidhya, inventò la formula dell’originale bevanda energetica (“Krating Daeng” in thailandese). Nel 1987 iniziò una partnership con l’austriaco Dieter Mateschitz, lanciando il marchio “Red Bull” diventato poi famoso nel mondo.

Cina:La Cina ha ordinato la chiusura del consolato americano di Chengdu, in risposta a un analogo provvedimento Usa che ha colpito la rappresentanza consolare cinese di Houston, in Texas. Le misure adottate dalla Cina “sono una risposta legittima e necessaria alle azioni irragionevoli degli Usa e conformi al diritto e alle norme di base dei rapporti internazionali, nonché alle pratiche diplomatiche”. Lo si legge nella nota con cui il ministero degli Esteri ha comunicato all’ambasciata Usa la risposta all’ordine di chiusura del consolato cinese di Houston, invitando Washington “a creare le condizioni necessarie per il ritorno alla normalità delle relazioni bilaterali”.

Afghanistan:Almeno 31 miliziani Talebani, di cui 13 con cittadinanza pachistana, sono stati uccisi in Afghanistan in scontri a fuoco con le forze governative nella provincia orientale di Nangarhar, che confina con il Pakistan. L’operazione, ha fatto sapere il comando militare provinciale, è stata compiuta in risposta ad un attacco dei Talebani nel distretto di Khogyani. Da parte loro, i Talebani hanno confermato l’uccisione soltanto di quattro dei loro miliziani. Fotografie fornite dall’ufficio del governatore della provincia mostrano anche armi pesanti e mortai che sono stati usati nei combattimenti. Gli scontri armati stanno aumentando in questi giorni in Afghanistan mentre il governo di Kabul e i Talebani si preparano a tenere negoziati, anche se la data di inizio non è ancora stata decisa.

Australia:Battaglia legale davanti alla Corte Federale in Sydney tra la filiale australiana della multinazionale Usa Procter & Gamble, produttrice della linea di prodotti Oral-B, e la Colgate Palmolive, accusata di condotta ingannevole nella sua pubblicità, secondo cui il suo dentifricio sbiancante può rimuovere 10 anni di macchie. Oral-B è il marchio della linea di prodotti per l’igiene orale e con il marchio vengono commercializzati spazzolini da denti manuali ed elettrici, irrigatori orali e fili interdentali. La Procter & Gamble ha avviato la procedura legale il 3 luglio contro il marketing del dentifricio Optic White Renewal e chiede una sia riconosciuto formalmente che Colgate Palmolive ha violato le norme di protezione dei consumatori con “dichiarazioni fuorvianti e ingannevoli”, fra cui sostenere che il prodotto “rimuove 10 anni di macchie gialle. Il loro avvocato Julian Cooke ha dichiarato alla Corte che Colgate ha fatto diverse affermazioni “enfatiche” sul dentifricio “senza il sostegno di alcun dato scientifico affidabile”. Il legale ha specificato che “il basso livello di agente sbiancante nel prodotto” – tre percento di perossido di idrogeno – si scompone rapidamente in contatto con la saliva. Di conseguenza l’ingrediente attivo non sarebbe in grado di fornire i benefici vantati. Ha affermato quindi che le asserzioni di Colgate danneggiano economicamente la marca Oral-B. Le udienze continuano.

Europa

Francia:La Francia ha deciso di introdurre da settembre multe per chi viene trovato a fare uso di droghe, cannabis in particolare, nel tentativo di arginare gli episodi di violenza che sono capitati negli ultimi giorni a Nizza. In visita nella città sulla Costa Azzurra, il premier francese Jean Castex ha annunciato che la sanzione sarà di 200 euro, 150 se pagata entro 15 giorni. La Francia è uno dei Paesi europei al primo posto per il consumo di cannabis. Già nel 2018 era stata proposta l’introduzione di multe per ridurre l’uso di droghe ed è stata sperimentata a Rennes, Marsiglia, Lille, Créteil e Boissy-Saint-Léger. Il provvedimento rientra nel piano del nuovo premier per una stretta sulla sicurezza. “Voglio mettere fine alle violenze nella vita di tutti i giorni”, ha detto Castex spiegando che la misura “semplificherà le procedure imponendo una pena senza ritardi”.

Polonia:Lunedì prossimo il governo di Varsavia comincerà il processo di disdetta della Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica (Convenzione di Istanbul). Lo ha annunciato il ministro guardasigilli Zbigniew Ziobro. In conferenza stampa Ziobro ha spiegato che secondo lui la Convenzione, varata nel 2011 e firmata dalla Polonia un anno dopo, contiene “concetti ideologici” non condivisi dall’attuale esecutivo polacco, fra cui quello sul sesso “socio-culturale” in opposizione al sesso “biologico”. Ziobro ha assicurato che la legge polacca in vigore tutela “in modo esemplare” i diritti delle donne e risponde cosi a tutte le esigenze imposte dalla Convenzione di Istanbul. Ieri contro la decisione del governo si erano svolta a Varsavia e in oltre 20 città del paese le manifestazioni delle donne polacche convinte che la decisione dell’esecutivo inciderà negativamente sulla situazione della donne sopratutto in famiglia.

Bulgaria: In Bulgaria, nel centro della capitale Sofia, si è svolto oggi un comizio di protesta organizzato dal Partito socialista bulgaro (Bsp, all’opposizione) con lo slogan ‘Contro la corruzione e il ladrocinio, insieme per la Bulgaria’. Oltre diecimila sostenitori del Bsp, secondo le stime degli organizzatori, hanno riempito la piazza davanti al palazzo del Consiglio dei ministri e le vie circostanti, per chiedere le dimissioni del premier Boyko Borissov e del procuratore generale Ivan Ghescev perché servono a loro avviso gli interessi degli oligarchi e della mafia e non dei cittadini, e lo svolgimento di elezioni anticipate. Sui cartelli, fra le altre scritte, campeggiava “Dimettiti, non tormentarci più, prenditi l’asfalto ma lasciaci l’aria per respirare!”, con riferimento al vanto di Boyko Borissov di aver costruito centinaia di chilometri di strade nel paese. Dagli altoparlanti è stata diffusa la canzone ‘Bella ciao’, con la folla che riprendeva il ritornello con le parole “Boyko, ciao!”. “Siamo qui insieme per salvare la Bulgaria dalla mafia, per salvare le nostre famiglie, i nostri figli e i nostri genitori dal ladrocinio. Il signor Borissov rimarrà nella storia della politica con un cassetto pieno di soldi e una pistola per proteggerli”, ha detto nel suo discorso il leader del Bsp, Kornelia Ninova. Il mese scorso circolavano sui social bulgari delle foto scattate di nascosto nella camera da letto del premier Borissov: uno degli scatti lo ritrae mentre dorme nel suo letto, un altro mostra un cassetto aperto del comodino pieno di mazzette di banconote da 500 euro, lingotti d’oro, e una pistola. Da due settimane ogni sera a Sofia e in altre località della Bulgaria si tengono manifestazioni antigovernative per chiedere le dimissioni di Borissov e del procuratore generale Ivan Ghescev, accusati di corruzione e arbitrio politico.

Ungheria:“La nostra storia è finita”. Lo ha detto il direttore licenziato da index.hu, il più grande giornale online ungherese, molto critico nei confronti del governo di Viktor Orban, dopo che i giornalisti della redazione si sono dimessi in massa protesta contro il licenziamento. Decine di migliaia di dimostranti hanno organizzato una marcia di protesta ieri sera, su invito del partito di opposizione Momentum (liberale), rivendicando la libertà di stampa, definita in grave pericolo. I guai dell’organo indipendente, uno dei pochi rimasti nel Paese, sono cominciati quando un imprenditore vicino al premier nazionalpopulista ha acquistato una partecipazione del 50% nelle società editrice. “La nostra voce indipendente è in pericolo, rischiamo la chiusura”, aveva scritto allora il direttore Szabolcs Dull, licenziato due giorni fa. Il più grande giornale ungherese, Nepszabadsag è stato chiuso nel 2016, dopo essere stato acquistato dall’oligarca più favorito da Orban. Index negli anni passati ha pubblicato innumerevoli articoli di giornalismo investigativo, smascherando scandali del governo. Dal 2010, il governo di Viktor Orban aveva sistematicamente trasformato i media pubblici in organi di propaganda governativa, ed ha fatto tacere gli organi indipendenti.

Grecia:Un incendio boschivo alimentato da forti venti nei pressi di Corinto, nel sud-ovest della Grecia, sta devastando una vasta zona da due giorni e i pompieri sono al lavoro in forze per estinguere le fiamme e contenere i danni. Al momento non risultano vittime. “I venti forza sei e le fiamme hanno causato danni materiali a alcune case”, ha detto un funzionario. I vigili del fuoco hanno rafforzato la loro presenza sul posto, con un totale di 268 pompieri e volontari, aiutati da una quarantina camion, tre aerei e sei elicotteri antincendio, secondo la stessa fonte. Almeno quattro località sono state evacuate per precauzione ieri, quando l’incendio è divampato verso mezzogiorno a circa 80 chilometri da Atene, nel Peloponneso. Inoltre, i pompieri hanno oggi contenuto altri tre incendi boschivi nel Peloponneso e Creta. Durante l’estate, gli incendi in Grecia sono frequenti a causa delle alte temperature, spesso superiori a 35 gradi e dei venti forti. Due anni fa, il 23 luglio 2018, un incendio senza precedenti nella località balneare di Mati ha causato la morte di 102 persone e carbonizzato la maggior parte delle case della zona, a circa trenta chilometri a nord.-est di Atene.

Belgio:Il primo ministro belga Sophie Wilmès ha annunciato di prendere in considerazione nuove misure restrittive di fronte all’aumento dei casi di coronavirus. Il Consiglio di sicurezza nazionale si riunirà lunedì sulla base di un nuovo rapporto dell’organismo responsabile della valutazione della pandemia, ha reso noto su Twitter.
Già oggi sono entrate in vigore misure rafforzate, in particolare l’uso obbligatorio della mascherina in luoghi ad alto traffico, come mercati, vie dello shopping, hotel, ristoranti e caffè. La maschera era già obbligatoria dall’11 luglio nei trasporti pubblici, negozi, cinema, luoghi di culto, musei e biblioteche.

Medio Oriente

Siria: Il partito Baath al potere da più di mezzo secolo ha vinto le elezioni legislative svoltesi tra domenica e lunedì scorsi in quasi tutto il paese martoriato da nove anni di guerra. Lo riferiscono media governativi che citano i risultati ufficiali resi noti nelle ultime ore dalla commissione elettorale. L’affluenza alle urne ha toccato un record negativo del 33%, in ribasso a quello comunque modesto – 56% – del 2016. La lista elettorale dominata dal partito Baath e da altre formazioni satelliti al potere da decenni in Siria si sono aggiudicate 177 su 250 seggi totali dell’Assemblea del Popolo (Parlamento). Un risultato largamente atteso visto il sistema elettorale siriano che garantisce una maggioranza d’ufficio al partito al potere, guidato dal presidente Bashar al Assad, da 20 anni alla guida del paese. Le opposizioni in esilio hanno denunciato le elezioni legislative come una “farsa”, affermando che “in Siria non ci sono elezioni libere” e che “persino i candidati cosiddetti indipendenti sono di fatto scelti dal regime”.

Cisgiordania:Un morto e quattro feriti è il bilancio di incidenti verificatisi a Nablus (Cisgiordania) quando, secondo media locali, reparti delle forze di sicurezza palestinesi hanno imposto la chiusura di un supermercato rimasto aperto nella serata malgrado le severe restrizioni imposte dall’Autorità nazionale per contenere il coronavirus. L’agenzia di stampa Maan ha identificato l’ucciso in Imad al-Din Abu al-Amid Dweikat, 54 anni, segretario della sezione di al-Fatah nel rione di Balat al-Balad. L’uomo, secondo Maan, è stato colpito da un proiettile sparato da agenti. Il governatore della città, il gen. Ibrahim Ramadan, ha ordinato l’apertura immediata di una inchiesta e ha lanciato appelli alla calma. Nel frattempo fra i palestinesi il numero dei casi positivi dall’inizio della pandemia (in Cisgiordania, a Gaza e a Gerusalemme est) è salito, secondo il ministero della Sanità, a 12.795. Fra venerdì e sabato sono stati registrati quasi 400 nuovi contagi. Il numero dei decessi è adesso di 78.

Israele:Migliaia di manifestanti sono tornati a riunirsi questa sera davanti alla residenza del primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu a Gerusalemme per chiederne le dimissioni, accusandolo di essere corrotto e contestando la gestione del suo governo della lotta contro l’epidemia di Covid-19. Durante analoghe proteste avvenute nelle scorse settimane vi erano stati anche scontri con la polizia, che aveva usato gas lacrimogeni e cannoni ad acqua per disperdere i manifestanti. “Corrotto, ne abbiamo abbastanza di te” e “Dove sono la morale, i valori?” si poteva leggere su alcuni dei cartelli esposti questa sera dai partecipanti al raduno. Netanyahu è sotto processo per corruzione, frode e abuso di potere. I manifestanti contestano inoltre una legge approvata questa settimana che concede al governo poteri speciali fino al giugno del 2021 per la lotta contro il coronavirus.

Arabia Saudita:Il sovrano dell’Arabia Saudita, re Salman, 84 anni, è stato oggi sottoposto con successo a un intervento chirurgico per rimuovere la cistifellea, ha reso noto la corte reale, tre giorni dopo il suo ricovero in ospedale.
È raro che l’Arabia Saudita riferisca sulla salute del monarca, che dal 2015 governa il principale esportatore di petrolio e la più grande economia del mondo arabo.
Il re “ha subito un intervento laparoscopico per rimuovere la cistifellea oggi … all’ospedale specializzato King Faisal a Riad”, ha dichiarato la corte reale in una nota diffusa dall’agenzia di stampa ufficiale (Spa).
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump è stato “rassicurato sulla salute” del re durante una telefonata oggi con il principe ereditario Mohammed bin Salman, ha inoltre riferito la Spa.
Il monarca è stato ricoverato in ospedale lunedì scorso, “per alcuni test medici” a causa dell’infiammazione della cistifellea, aveva reso noto la corte reale. Un video diffuso martedì dai media di stato ha mostrato il sovrano che presiede una riunione di gabinetto virtuale dall’ospedale.


Fonte: Ansa.it