Il presidente Gustavo Petro ha dichiarato lo stato di emergenza nel Catatumbo, ma la situazione nella regione colombiana del narcotraffico resta instabile. Gli scontri tra ELN e dissidenti FARC hanno causato una grave crisi umanitaria. Anche la proposta del Venezuela di una zona economica binazionale sarà chiave per stabilizzare l’area.
A cura di Gaia Ciceri
Narcotraffico e conflitti armati
La regione del Catatumbo, situata nel nord-est della Colombia al confine con il Venezuela, è nuovamente al centro di una crisi umanitaria che ha assunto proporzioni drammatiche. Dal 16 gennaio 2025, violenti scontri tra l’Esercito di Liberazione Nazionale (ELN) e i dissidenti delle ex Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia (FARC) hanno provocato oltre 80 morti e 50.000 sfollati[1]. Questi eventi dimostrano il fallimento dei tentativi di pace promossi dal presidente Gustavo Petro, i cui sforzi per un dialogo nazionale sono stati ostacolati da conflitti territoriali e interessi legati al narcotraffico. La popolazione civile si trova in una situazione estremamente precaria, costretta a cercare rifugio in Venezuela o a vivere in condizioni disperate nei centri di accoglienza locali[2].
Il Catatumbo, con oltre il 15% delle coltivazioni di coca della Colombia, è una roccaforte strategica per il traffico di droga, grazie alla sua posizione geografica vicino al confine con il Venezuela. La produzione e la distribuzione di cocaina rappresentano una fonte primaria di finanziamento per i gruppi armati, che utilizzano i ricavi per reclutare combattenti, acquistare armi e consolidare il proprio controllo territoriale. La lotta per il predominio su queste attività ha innescato un circolo di violenza fuori controllo. I civili, spesso accusati di collaborare con una delle fazioni in guerra, sono soggetti a intimidazioni, rapimenti e omicidi[3].
Dopo lo scioglimento formale delle FARC, gruppi di ribelli si sono riorganizzati per mantenere il controllo dei territori strategici, soprattutto quelli legati alla produzione di cocaina. Questo ha trasformato la regione in un campo di battaglia per le fazioni desiderose di controllare la rotta del narcotraffico verso il Venezuela e i mercati internazionali[4]. L’escalation di violenza, con attacchi mirati a leader comunitari e attivisti per i diritti umani, è iniziata dopo che il governo ha sospeso i colloqui di pace con l’ELN, accusandolo dell’omicidio di cinque ex combattenti delle FARC. Tale accusa ha spezzato una tregua già fragile, dando il via a nuovi scontri per il controllo territoriale[5].
Leggi anche:
- “Son niñas, no esposas”: la Colombia vieta il matrimonio infantile
- I ribelli colombiani dell’ELN affermano di non aver accettato il cessate il fuoco
Petro e Maduro: collaborazione o scontro?
Il presidente Gustavo Petro ha dichiarato lo stato di emergenza e inviato l’esercito nella regione del Catatumbo. Tuttavia, questa risposta è stata criticata per la sua inefficacia nel proteggere i civili e nel ristabilire l’ordine. Petro, che ha costruito la sua campagna elettorale su promesse di pace totale, si trova ora di fronte a un dilemma: come bilanciare il desiderio di pace con la necessità di un’azione militare contro i gruppi armati?[6] La sospensione dei negoziati con l’ELN ha sollevato preoccupazioni sulla capacità del governo di gestire le tensioni senza ricorrere alla violenza. Alcuni membri del suo governo hanno espresso insoddisfazione, evidenziando divisioni interne che minano ulteriormente la stabilità politica[7].
In questo scenario, il Venezuela ha assunto un ruolo chiave nella gestione della crisi del Catatumbo. Il presidente Nicolás Maduro ha proposto la creazione di una “zona economica binazionale” per incentivare attività economiche legali e ridurre la dipendenza dal commercio illecito[8]. Sebbene questa proposta abbia il potenziale per promuovere lo sviluppo, i rapporti tra Colombia e Venezuela restano delicati a causa di divergenze sul controllo dei confini. Nel frattempo, il Venezuela ha accolto migliaia di sfollati colombiani, fornendo rifugio e assistenza umanitaria. La collaborazione tra i due paesi è essenziale per stabilizzare la regione, ma le tensioni diplomatiche ostacolano ogni progresso concreto[9].
Pressioni internazionali e sfide future
Le Nazioni Unite hanno condannato fermamente la violenza nel Catatumbo, sottolineando la necessità di attuare pienamente l’accordo di pace del 2016[10] e rimarcando l’urgenza di proteggere i civili, garantire la sicurezza per gli ex combattenti e i leader comunitari. Tuttavia, l’instabilità cronica della regione continua a compromettere la fiducia nel processo di pace. Diversi esperti hanno proposto l’invio di forze di intervento internazionali per garantire un cessate il fuoco e proteggere i diritti umani[11].
La crisi nel Catatumbo rappresenta una sfida cruciale per il governo di Gustavo Petro e il futuro della pace in Colombia. La regione resta prigioniera di violenze legate al controllo del narcotraffico e delle risorse naturali. La creazione di opportunità economiche alternative e il rafforzamento delle istituzioni locali potrebbero contribuire a ridurre l’influenza dei gruppi armati. Tuttavia, senza un dialogo inclusivo e un impegno sincero da parte di tutte le parti coinvolte, la pace rimarrà un traguardo lontano[12].
Note
[1] Brambilla, T. (22 Gennaio 2025). Colombia, scoppiano le violenze: è strage nel Catatumbo. InsideOver. https://it.insideover.com/guerra/colombia-scoppiano-le-violenze-e-strage-nel-catatumbo.html
[2] Cueto, J. C. (22 Gennaio 2025). El ELN es hoy un ejército binacional y un instrumento clarísimo de Venezuela para influir en Colombia. BBC Mundo. https://www.bbc.com/mundo/articles/cd7dvdq8319o
[3] Singer, F. (20 Gennaio 2025). Venezuela recibe a los desplazados colombianos por los combates en la frontera. El País. https://elpais.com/america/2025-01-20/venezuela-recibe-a-los-desplazados-colombianos-por-los-combates-en-la-frontera.html
[4] Amnesty International. (22 Gennaio 2025). Colombia: Protect civilians in Catatumbo. https://www.amnesty.org/en/documents/amr23/8941/2025/en/
[5] Mishra, V. (22 Gennaio 2025). Colombia: Catatumbo killings highlight fragility of peace process. United Nations. https://news.un.org/en/story/2025/01/1159291
[6] Cueto, op., cit.
[7] Internazionale. (11 Febbraio 2025). Colombia: Crisi di governo in Colombia, il presidente chiede ai ministri di dimettersi. https://www.internazionale.it
[8] Il Sole 24 Ore. (6 Febbraio 2025). Il presidente della Colombia: la legalizzazione della cocaina come soluzione per smantellare il traffico di droga. https://www.ilsole24ore.com/art/il-presidente-colombia-legalizzazione-cocaina-come-soluzione-smantellare-traffico-droga-AGkWefkC?refresh_ce=1
[9] Ansa. (8 Febbraio 2025). Catatumbo, Maduro propone a Petro una zona economica binazionale. https://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/americalatina/2025/02/08/catatumbo-maduro-propone-a-petro-una-zona-economica-binazionale_dc7bdaff-0da3-4f82-873e-5921ed396f5d.html
[10] BBC News. (3 Ottobre 2016). Colombia referendum: Voters reject Farc peace deal. https://www.bbc.com/news/world-latin-america-37537252
[11] Mishra, op., cit.
[12] Amnesty International, op., cit.
Foto copertina: Il Manifesto. Rappresenta la polizia nella regione di Tibu dopo gli scontri di guerriglia tra Eln ed ex Farc.