Nuovo mandato di arresto emanato da un tribunale in Francia nei confronti di Bashar al Assad. L’ex presidente siriano, rovesciato l’8 dicembre 2024, è accusato di complicità in crimini di guerra per l’attentato che ha ucciso un insegnante di francese franco-siriano a Deraa, nel sud del Paese, nel 2017.
In esilio in Russia, ma inseguito da un tribunale che in Francia chiede l’arresto di Bashar Al-Assad. Il deposto presidente siriano Assad è il bersaglio di un nuovo mandato d’arresto per complicità in crimini di guerra, emesso martedì 21 gennaio da due giudici francesi della divisione “crimini contro l’umanità” del tribunale di Parigi. Il 7 giugno 2017, il bombardamento di un’area residenziale civile imputata al regime nella città di Deraa, nel sud-ovest della Siria, ha ucciso Salah Abou Nabout, un cittadino franco-siriano di 59 anni, ex insegnante di francese.
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Si tratta del secondo mandato di arresto emesso per l’ex leader siriano. Il precedente mandato derivava dal presunto ruolo di Assad nell’uso di armi chimiche da parte delle forze siriane. Il PNAT ha tentato di appellarsi a tale mandato, citando l’immunità dell’ex presidente dall’accusa. Si prevede che l’appello sarà esaminato dalla Corte di cassazione francese il 26 marzo. Secondo l’AFP, la magistratura francese ha emesso un totale di 14 mandati di arresto per alti funzionari siriani.