Dal prossimo 24 gennaio inizieranno le votazioni per eleggere il successore di Sergio Mattarella. Ripercorriamo la storia dei dodici Presidenti della Repubblica.
Enrico De Nicola primo presidente in carica dal 1º gennaio 1948 al 12 maggio 1948.
Enrico De Nicola è stato il primo presidente della Repubblica Italiana. Fu eletto capo provvisorio dello Stato dall’Assemblea Costituente il 28 giugno 1946 e ricoprì tale carica dal 1º luglio dello stesso anno al 31 dicembre 1947. A partire dal 1 gennaio 1948 assunse l’incarico di Presidente della Repubblica Italiana, mantenendolo fino al successivo 12 maggio.
Da presidente della Repubblica Italiana conferì l’incarico ad un solo presidente del Consiglio, Alcide De Gasperi e non nominò alcun senatore a vita nel suo breve mandato.
È l’unico Presidente della storia della Repubblica ad aver ricoperto quattro delle cinque maggiori cariche dello Stato: oltre ad essere stato Presidente della Repubblica, ha ricoperto anche la carica di Presidente del Senato, di Presidente della Camera dei Deputati e di Presidente della Corte Costituzionale.
Durante l’esercizio delle sue funzioni, ostentava un’agendina nella quale, come diceva egli stesso, appuntava il corretto modo di svolgere il compito presidenziale; il suo successore, Luigi Einaudi, trovata tale preziosa agenda, con grande sorpresa la trovò vuota, senza che De Nicola vi avesse scritto alcunché.
Ricordato come il Presidente umile per la sua decisione di non percepire lo stipendio previsto per il Capo dello Stato (circa 12 milioni) e per essere arrivato a bordo della sua auto privata a Roma dalla sua Torre del Greco, per assumere la carica di Presidente.
Biografia
Enrico De Nicola nacque a Napoli il 9 novembre 1877. Laureatosi in giurisprudenza all’Università di Napoli, divenne un insigne avvocato penalista, ma al contempo svolse l’attività di giornalista curando la rubrica giudiziaria del giornale “Don Marzio”. Si interessò sempre delle vicende politiche dell’epoca e infatti, fu Deputato al Parlamento nelle file della sinistra costituzionale dal 1909 al 1924. Tra il 1913 e il 1914, divenne Sottosegretario alle Colonie durante il Governo Giolitti. Nel 1914, allo scoppio della Prima guerra mondiale, Enrico De Nicola, coerentemente con i suoi ideali liberal conservatori che lo portarono a credere nel passato glorioso dell’Italia, nella sua cultura e nella sua tradizione, si schierò dalla parte degli interventisti, ovvero coloro che ritenevano necessaria l’entrata in guerra dell’Italia per rivendicare le terre irredenti.
Frase celebre
«La grandezza morale di un popolo si misura dal coraggio con cui esso subisce le avversità della sorte, sopporta le sventure, affronta i pericoli, trasforma gli ostacoli in alimento di propositi e di azione, va incontro al suo incerto avvenire. La nostra volontà gareggerà con la nostra fede. E l’Italia – rigenerata dai dolori e fortificata dai sacrifici – riprenderà il suo cammino di ordinato progresso nel mondo, perché il suo genio è immortale. Ogni umiliazione inflitta al suo onore, alla sua indipendenza, alla sua unità provocherebbe non il crollo di una Nazione, ma il tramonto di una civiltà: se ne ricordino coloro che sono oggi gli arbitri dei suoi destini.» Messaggio inviato all’Assemblea il 15 luglio 1946 dopo l’elezione a capo provvisorio dello Stato al primo scrutinio, il 28 giugno 1946, con 396 voti su 501 votanti e 573 aventi diritto (69,1%), e assunse la carica il 1º luglio.
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Foto copertina: Enrico de Nicola Italian magazine Epoca, N. 471, year X, page 34, Wikipedia