Il peso psicologico della politica


Nelle scorse settimane, il lessico delle crisi, fatto di dazi, mercati in caduta e rischio recessione, ha monopolizzato l’informazione pubblica, contribuendo a rafforzare un senso diffuso di instabilità economica e sociale.


A cura di Rachele Brucculeri

Quando la politica toglie il sonno

In questo contesto di incertezza, è utile introdurre il concetto di ansia politica, un’espressione che potrebbe sembrare di fantasia, ma che descrive una condizione reale. Si tratta di un disagio psicologico che emerge quando si percepisce che il potere è detenuto da leader inadeguati o potenzialmente pericolosi, dai quali potrebbero derivare conseguenze gravi e imprevedibili per la collettività. La politica rappresenta, di fatto, una fonte ambientale di ansia di stato, un elemento in grado di innescare ripetute reazioni di preoccupazione o addirittura di paura, anche in individui che generalmente presentano bassi livelli di ansia. Un esempio significativo proviene da un’indagine condotta nell’ottobre 2020 dall’American Psychiatric Association, secondo la quale il 72% degli statunitensi si dichiarava estremamente ansioso in vista delle elezioni presidenziali. Molti di essi riportavano, inoltre, disturbi del sonno legati a questa condizione.[1] Dallo stesso sondaggio emergeva che le minoranze etniche, così come le persone soggette a stress di natura socio-economica, mostravano una maggiore predisposizione a sviluppare forme di ansia politica. Un altro dato rilevante riguarda la partecipazione politica: gli individui con orientamenti conservatori riferivano livelli inferiori di ansia politica, mentre coloro che si dimostravano più coinvolti e informati in ambito politico tendevano a manifestare livelli più elevati di questa forma di disagio.

Un riflesso oltreconfine

L’influenza della politica statunitense non si limita ai propri confini nazionali, ma si estende ben oltre, come dimostrano le recenti vicende legate ai dazi doganali. Proprio lo scorso mese, il Mental Health Research Canada ha rilevato che il 42% degli intervistati aveva sperimentato un aumento dei livelli di ansia nel mese precedente all’imposizione dei dazi. Il sondaggio si inseriva in un contesto segnato, inoltre, da eventi rilevanti come le dimissioni dell’ex primo ministro Justin Trudeau, le minacce di annessione avanzate dall’attuale amministrazione statunitense, nonché dai conflitti in corso tra Russia e Ucraina e tra Israele e Hamas[2]. Ciò che caratterizza questo nuovo scenario è il rovesciamento delle condizioni di stabilità e prevedibilità che un tempo consideravamo scontate. Una possibile risposta a questa nuova realtà potrebbe essere quella di accettare l’esistenza di dinamiche al di fuori del nostro controllo individuale e imparare a convivere con una crescente polarizzazione politica.

Strategie individuali

Non è sempre facile mettere in pratica la strategia della riformulazione cognitiva, ovvero il tentativo di cambiare il modo in cui percepiamo una situazione difficile al fine di ridurre il disagio emotivo[3]. Alcune persone che soffrono di ansia politica reagiscono cercando di esercitare un maggiore controllo sull’ambiente circostante, specialmente in contesti caotici come quello attuale, segnato da instabilità globale e questioni economiche come i dazi. [4]Altri individui, invece, trovano sollievo in forme di espressione più leggere e ironiche, come i meme. [5]Un esempio emblematico è stato il proliferare sui social di immagini di pinguini, apparse in risposta ironica alla notizia, poi rivelatasi infondata, secondo cui Donald Trump avrebbe imposto dazi sulle isole disabitate dell’Antartico. In questi casi, l’umorismo diventa una forma di difesa psicologica condivisa, capace di alleviare il peso dell’ansia politica.


Note

[1] Weinschenk A, Smith K. «L’ansia politica è diversa dall’ansia generalizzata?» Politica e scienze della vita. 2024;43(2):226-234. doi: 10.1017/pls.2024.6
[2] «The Impact of Economic and Political Strain on Canadians’ Mental health» – Omnibus Survey March 27, 2025
[3] Saliani, A. M., Barcaccia, B., Perdighe, C., & Mancini, F. EDITED BOOK: «Case Formulation as Therapeutic Tool in Cognitive Behavioral Therapy».
[4]  https://www.psychologytoday.com/us/blog/everything-isnt-terrible/201910/are-you-an-overfunctioner
[5]https://www.shu.ac.uk/news/all-articles/latest-news/meme-research


Foto copertina: Immagini di pinguini, apparse in risposta ironica alla notizia, poi rivelatasi infondata, secondo cui Donald Trump avrebbe imposto dazi sulle isole disabitate dell’Antartico.