Da sei mesi, è in corso a Gaza una catastrofe umanitaria. Gli attacchi israeliani a seguito dell’attacco di Hamas di ottobre 2023 hanno provocato migliaia di civili uccisi. Nel conflitto tra Israele e Palestina c’è un paese che ha da sempre un ruolo fondamentale: l’Egitto. Il Cairo si ritrova oggi chiamato a gestire una guerra accanto al suo confine dove la pace sembra più lontana che mai. Ma sfide interne, la crisi economica, e una minore importanza internazionale non aiutano la già difficile gestione del conflitto.
A cura di Martina Migliorisi
Il 7 ottobre 2023, con un attacco a sorpresa, Hamas ha ucciso 1160 civili israeliani.[1] In seguito all’attacco, Israele ha iniziato una violentissima guerra a Gaza dove ha ucciso più di 33000 palestinesi, di cui più di 14500 bambini, 484 personale medico, 140 giornalisti e 169 operatori umanitari.[2]
Egitto, Israele, Palestina
Data la sua posizione geografica e le relazioni storiche con Israele e con la Palestina, nel conflitto tra Israele e Hamas il ruolo dell’Egitto è da sempre fondamentale. Nel 1979 Egitto e Israele firmarono un trattato di pace a seguito degli accordi di Camp David dell’anno precedente. Israele ritirò le sue truppe dal Sinai, ed in cambio l’Egitto diventò il primo paese arabo a firmare un trattato di pace con lo stato di Israele. Con la Palestina, ma in particolare con Hamas, dopo che vinse le elezioni parlamentari a Gaza nel 2006, le relazioni con il Cairo sono più complicate. Hamas è stata creata dal ramo palestinese dei Fratelli Musulmani a fine anni ’80. Dato il rapporto ostile dell’Egitto nei confronti dei Fratelli Musulmani, Il Cairo ha sempre cercato di controllare Hamas per paura che quest’ultima possa contribuire all’instabilità nel Sinai.[3] Quest’ostilità nei confronti di Hamas è particolarmente vera oggi, dato che l’attuale presidente Al Sisi è salito al potere nel 2013 dopo aver rovesciato il presidente eletto Mohammad Morsi, un alto esponente dei Fratelli Musulmani considerato simpatizzante di Hamas e dei movimenti islamisti regionali.[4]
Nella popolazione egiziana invece, il sostegno alla Palestina e l’antagonismo verso Israele sono profondamente radicati nella cultura politica e nella coscienza nazionale. Oltre alla simpatia per la condizione dei palestinesi, l’ostilità nei confronti di Israele è alimentata anche dai sacrifici passati dell’Egitto; quattro guerre con Israele hanno causato decine di migliaia di morti egiziani e l’impiego di grandi risorse economiche. Anche dopo decenni di pace formale, la maggior parte degli egiziani vede ancora Israele come una minaccia alla sicurezza nazionale e come un nemico, non solo dei palestinesi ma di tutti gli arabi.[5]
Per il governo di Al Sisi, assumere un ruolo centrale in una questione panaraba di così alto profilo come la guerra tra Israele e Hamas porta prestigio a un governo che è sempre più in difficoltà in patria. Ma nonostante l’importanza storica del Cairo come mediatore nel conflitto israelo-palestinese, il ruolo dell’Egitto oggi è sempre minore.[6] Un tempo centro della politica e della cultura araba, con l’aumento di problemi soprattutto economici, l’attenzione del mondo si è spostata sul Golfo Persico, verso paesi come Qatar, Arabia Saudita e Emirati Arabi Uniti. Un esempio sono gli Accordi di Abramo del 2020 con gli Emirati Arabi Uniti al primo posto per normalizzare le relazioni con Israele.[7]
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Il problema dei rifugiati
Oggi, la preoccupazione principale del Cairo derivata dal conflitto tra Israele e Hamas risiede nella possibilità di un grande flusso di rifugiati dalla Palestina verso l’Egitto. Il Cairo ha chiarito che non sosterrà alcuna mossa che possa equivalere a un trasferimento permanente dei palestinesi da Gaza, che molti esperti temono sia il piano di Israele. Ci sono diversi motivi principali per cui l’Egitto non vuole un gran numero di rifugiati nella Penisola del Sinai. In primo luogo, l’Egitto ospita già nove milioni di rifugiati. Dallo scoppio del conflitto in Sudan un anno fa, 450.000 rifugiati sudanesi hanno attraversato il confine meridionale dell’Egitto, mettendo a dura prova la travagliata economia egiziana. Anche la profonda crisi economica in cui l’Egitto si trova ormai da anni contribuisce a spiegare perché l’Egitto sia contrario a rifugiati palestinesi nel suo territorio.[8] In secondo luogo, il governo di Al Sisi è preoccupato per le minacce alla propria sicurezza nel Sinai, dati i legami tra Hamas e lo Stato Islamico nella regione.[9] Inoltre, se un gran numero di rifugiati palestinesi entrasse in territorio egiziano, Il Cairo sospetterebbe che tra i civili vi possano essere combattenti di Hamas. Se così fosse, e se combattenti di Hamas attaccassero Israele dall’Egitto, il governo egiziano temerebbe che Israele attacchi il territorio egiziano. Infine, l’Egitto non vuole accogliere i rifugiati perché farlo equivarrebbe a liquidare la causa palestinese. Si teme una ripetizione della Nakba del 1948, che vide tra i 750.000 e il milione di palestinesi cacciati dalle loro case, e che Israele cerchi di scaricare la responsabilità di Gaza sul Cairo.[10]
In aggiunta. l’Egitto controlla il valico di Rafah, l’unico punto di ingresso ufficiale nella Striscia di Gaza non controllato da Israele. In passato, l’Egitto ha aperto e chiuso questo valico per fare pressione su Hamas. Oggi, sarebbe un’ancora di salvezza vitale per far arrivare gli aiuti internazionali a Gaza, che si trova però bloccati dall’esercito israeliano. Il destino degli 1,4 milioni di palestinesi che si rifugiano a Rafah è quindi fonte di preoccupazione in Egitto.[11]
Una pace difficile
Per il Cairo, la guerra non ha portato solo una vasta crisi umanitaria, ma la potenziale distruzione dell’ordine regionale di cui l’Egitto ha beneficiato politicamente ed economicamente dalla firma degli accordi di Camp David con Israele nel 1978. Da molti anni l’Egitto soffre di una grave crisi economica. Sull’orlo del default, l’Egitto riceve grandi aiuti economici dal Fondo Monetario Internazionale, e quindi, dagli Stati Uniti. L’aiuto economico che da tempo Il Cairo riceve, influenzerà sicuramente le sue decisioni nell’ambito del conflitto. A peggiorare la già negativa situazione economica sono state le azioni degli Houthi contro le navi commerciali nel mar Rosso. Gli attacchi Houthi hanno fatto diminuire il numero di navi che passavano attraverso il canale di Suez, fonte di guadagno del governo egiziano.
Con una soluzione definitiva del conflitto israelo-palestinese più lontana che mai e con le prospettive di una più ampia guerra in Medio Oriente che aumentano di giorno in giorno, Il Cairo è stato costretto a svolgere un ruolo diplomatico molto più importante, con una posta in gioco significativamente più alta, rispetto a molti anni fa.[12] Ma il ruolo che l’Egitto vorrebbe giocare in questo conflitto è fortemente frenato dai problemi domestici del paese e dalla crescente ostilità nei confronti di Al Sisi. Il Cairo si è trovato a dover contrastare il massacro a Gaza e a provare a stendere piani di pace concettuali che spera possano servire come base per un cessate il fuoco permanente e per una soluzione a lungo termine del conflitto israelo-palestinese.
Note
[1] Barron’s, New Tally Puts October 7 Attack Dead In Israel At 1,163, By AFP – Agence France Presse, February 1, 2024
[2] Middle East Eye, Palestinian death toll in Gaza rises to 33,482, 10 April 2024
[3] Council on Foreign Relations, Will Egypt Play a Role in Easing the Gaza War, Steven A. Cook, 16 ottobre 2023
[4] Soufan Center, What is Egypt’s role in the Future of Gaza, November 13 2023
[5] The New Arab, Where does Egypt stand on Israel’s war on Gaza?, Nabila El-Gaafary, 17 ottobre 2023
[6] Foreign Policy, The World Can’t Solve the Israel-Hamas War Without Egypt, Jon B. Alterman, 24 ottobre 2023
[7] Arab Reform initiative, Three Factors Shaping Egypt’s Response to the War in Gaza, Hossam el-Hamalawy, 27 ottobre 2023
[8] Al Jazeera, How Israel’s war on Gaza is bleeding Egypt’s economy, Giorgio Cafiero, 24 febbraio 2024
[9] Soufan Center, What is Egypt’s role in the Future of Gaza, November 13 2023
[10] United States Institute of Peace, Six Dilemmas Facing Egypt, Hesham Youssef, 18 gennaio 2024
[11] Al Jazeera, How Israel’s war on Gaza is bleeding Egypt’s economy, Giorgio Cafiero, 24 febbraio 2024
[12] Arab center Washington dc, Egypt, the Gaza War, and Fears of Another Nakba, Charles W. Dunne, 7 febbraio 2024
Foto copertina: Il ruolo dell’Egitto nel conflitto tra Israele e Palestina