
Nel diritto internazionale, il riconoscimento è un atto unilaterale compiuto da un soggetto singolarmente, o da più soggetti collettivamente, attraverso il quale si prende atto di una data situazione di fatto o di diritto. Ma quali sono gli Stati che non riconoscono lo Stato di Israele?
Il riconoscimento dello Stato di Israele è una questione geopolitica complessa che riflette le tensioni storiche e attuali in Medio Oriente e in tutto il mondo. Nonostante Israele sia stato fondato nel 1948, diversi Stati ancora oggi si rifiutano di riconoscerne la legittimità come nazione sovrana. Questa mancanza di riconoscimento può derivare da ragioni politiche, religiose o legate al conflitto israelo-palestinese, e spesso è collegata al sostegno per la causa palestinese o all’ostilità verso il sionismo.
Nella prassi, frequente è il riconoscimento di Stati o di governi. Il riconoscimento non ha tuttavia valore costitutivo della personalità giuridica di uno Stato, poiché questa dipende, in conformità al principio di effettività, dal fatto che il nuovo ente agisca in piena indipendenza nelle relazioni internazionali, su un piano di parità con gli altri soggetti internazionali (Personalità internazionale, Stato. Diritto internazionale). Il riconoscimento di Stati ha piuttosto valenza politica, testimoniando la volontà degli Stati preesistenti di intrattenere relazioni internazionali con lo Stato riconosciuto.
Dopo la fondazione del nuovo Stato-nazione con la Dichiarazione d’indipendenza israeliana avvenuta il 14 maggio del 1948, venne sottoposto al boicottaggio della Lega araba contro Israele la quale tentò di isolarlo diplomaticamente; ha rapporti diplomatici con 157 degli altri 192 Stati membri delle Nazioni Unite, nonché con la Santa Sede (la Città del Vaticano) e l’Unione europea. Alcuni Paesi pur riconoscendolo come Stato legittimo, non hanno relazioni diplomatiche stabili.
Diversi paesi hanno avuto relazioni diplomatiche in passato, ma successivamente le hanno rotte o sospese (ciò riguarda la Bolivia, Cuba e Venezuela in America Latina; la Mauritania nella Lega araba; il Ciad, il Mali e il Niger nell’Africa non araba e l’Iran fino alla Rivoluzione iraniana islamista). Alcuni di questi paesi hanno in seguito ripreso le relazioni reciproche.
Inoltre, un certo numero di paesi (tutti membri della Lega araba) che un tempo avevano legami economici formali (in primo luogo uffici commerciali) i quali però non soddisfacevano le piene relazioni diplomatiche, hanno reciso tali legami (questo vale per il Bahrein, l’Oman, il Qatar e la Tunisia).
Leggi anche:
Nessun riconoscimento o relazioni diplomatiche
Stati membri dell’ONU Un totale di 30 stati membri delle Nazioni Unite non riconoscono o in genere / parzialmente non intrattengono relazioni diplomatiche con lo Stato di Israele: 15 di questi sono nella Lega Araba (su 21): Algeria, Comore, Gibuti, Iraq, Kuwait, Libano, Libia, Mauritania, Oman, Qatar, Arabia Saudita, Somalia, Siria, Tunisia e Yemen.
Altri 10 membri appartengono all’Organizzazione della cooperazione islamica: Afghanistan, Bangladesh, Brunei, Indonesia, Iran, Malaysia, Maldive, Mali, Niger e Pakistan, più Venezuela, Cuba e Corea del Nord. Alcuni di questi accettano comunque il passaporto israeliano e riconoscono altri indici della sovranità nazionale.
Dopo la risposta israeliana agli attentati del 7 ottobre da parte di Hamas, anche il Belize e la Bolivia hanno interrotto le relazioni con lo Stato ebraico.
Le Comore non intrattengono legami diplomatici ufficiali, ma nonostante ciò i due paesi si impegnano in scambi reciproci.
I cittadini israeliani sono ammessi in Corea del Nord con il passaporto israeliano ma, come accade anche per molti altri visitatori stranieri, viene chiesto loro di depositarlo presso le autorità locali e di utilizzare al suo posto documenti provvisori appositamente emessi per i turisti.
Stati che non riconoscono Israele
Di seguito sono elencati i principali Stati che, al 2024, non riconoscono ufficialmente lo Stato di Israele:
Stati della Lega Araba
Molti Stati arabi hanno rifiutato di riconoscere Israele a seguito della sua fondazione e delle guerre successive, in particolare a causa del conflitto israelo-palestinese. Tuttavia, alcune nazioni arabe hanno iniziato a normalizzare i rapporti con Israele negli ultimi anni.
Siria: La Siria è uno dei più forti oppositori di Israele. Il paese è tecnicamente ancora in stato di guerra con Israele dopo la Guerra dei Sei Giorni del 1967, durante la quale Israele occupò le Alture del Golan, un territorio che la Siria rivendica.
Libano: Anche il Libano non riconosce Israele e, come la Siria, è in stato di conflitto con il paese.
Iraq: Nonostante il regime di Saddam Hussein sia caduto nel 2003, l’Iraq continua a non riconoscere Israele e non intrattiene rapporti diplomatici con esso.
Algeria: Forte sostenitrice della causa palestinese, l’Algeria rifiuta di riconoscere Israele e mantiene una linea politica dura nei suoi confronti.
Stati non arabi musulmani
Diversi Stati musulmani non arabi rifiutano di riconoscere Israele per motivi politici, religiosi e di solidarietà con i palestinesi.
Iran: L’Iran, dopo la Rivoluzione Islamica del 1979, ha rotto i legami con Israele, che considera uno “Stato nemico” e ha chiesto la sua distruzione in diverse occasioni.
Pakistan: Sebbene ci siano stati occasionali segnali di apertura, il Pakistan non riconosce Israele ufficialmente, citando il continuo conflitto israelo-palestinese come ostacolo principale.
Afghanistan: Anche l’Afghanistan, sotto il controllo dei talebani, non riconosce Israele, e in passato ha avuto una posizione allineata alla maggior parte dei Paesi musulmani su questa questione.
Stati africani
Nel continente africano, il panorama delle relazioni diplomatiche con Israele è cambiato molto negli ultimi decenni. Molti paesi hanno normalizzato i rapporti con Israele, mentre altri continuano a rifiutare il riconoscimento.Libia: La Libia, soprattutto sotto il regime di Muammar Gheddafi, è stata un fermo oppositore di Israele. Nonostante la caduta del regime nel 2011, il paese rimane senza relazioni ufficiali con Israele.
Somalia: La Somalia, uno Stato a maggioranza musulmana, non riconosce Israele. Il paese è stato in una situazione di instabilità politica e guerra civile per decenni, rendendo la politica estera meno definita, ma ufficialmente non ha stabilito rapporti con Israele.
Recenti sviluppi: Gli Accordi di Abramo e altri cambiamenti diplomatici
Negli ultimi anni, si sono verificati cambiamenti significativi nel panorama diplomatico tra Israele e alcuni Stati arabi e musulmani. Gli Accordi di Abramo del 2020, mediati dagli Stati Uniti, hanno portato alla normalizzazione delle relazioni tra Israele e quattro paesi arabi: Emirati Arabi Uniti, Bahrein, Sudan e Marocco. Questi accordi rappresentano un importante passo avanti nel processo di riconciliazione tra Israele e parte del mondo arabo.
Conclusione
Il riconoscimento di Israele rimane un tema divisivo in molte regioni del mondo, in particolare in Medio Oriente e nel mondo musulmano. Le ragioni del mancato riconoscimento variano da paese a paese, ma in generale si legano al conflitto israelo-palestinese, alle relazioni internazionali e agli equilibri geopolitici della regione. Nonostante ciò, il panorama sta cambiando, con sempre più paesi che scelgono la via della normalizzazione delle relazioni con Israele, segnalando un potenziale spostamento verso una maggiore stabilità e cooperazione regionale.
Foto copertina: Quali Stati non riconoscono lo Stato di Israele