Romania: Călin Georgescu escluso dalla corsa alle presidenziali. Scontri a Bucarest


L’Ufficio elettorale centrale della Romania ha impedito al candidato di estrema destra Călin Georgescu, di candidarsi alle elezioni presidenziali di maggio. Scontri a Bucarest


Cresce la tensione a Bucarest dopo che il candidato di estrema destra Călin Georgescu è stato escluso dalla corsa alle presidenziali. 
Georgescu, considerato un politico filorusso, a sorpresa aveva vinto il primo turno delle elezioni presidenziali poi annullate lo scorso anno.
Il rifiuto del BEC (Biroul Electoral Central, la commissione elettorale della Romania) può ancora essere ribaltato. Secondo il calendario delle elezioni presidenziali, la registrazione o il rifiuto delle candidature avviene entro un massimo di 48 ore dalla presentazione della candidatura, ma non oltre il 17 marzo. I partiti e i candidati possono presentare ricorso alla Corte costituzionale in merito alla registrazione o al rifiuto delle candidature entro il 18 marzo. La Corte costituzionale risolve i ricorsi tramite decisioni definitive, che vengono immediatamente comunicate all’Ufficio elettorale centrale e pubblicate nella Gazzetta ufficiale.

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Georgescu non si arrende e va all’attacco sulla piattaforma X: “Un colpo diretto al cuore della democrazia mondiale! Ho un messaggio da lasciare! Se la democrazia in Romania cade, cadrà l’intero mondo democratico! Questo è solo l’inizio. È così semplice! L’Europa è ora una dittatura, la Romania è sotto la tirannia!”.
Il post è in inglese e potrebbe segnalare l’intenzione di Georgescu di ottenere supporto dall’esterno della Romania, in particolare dall’amministrazione Trump e da Elon Musk. Quest’ultimo ha pubblicato diversi messaggi a sostegno del candidato filo-russo, nonostante non abbia mai mostrato alcun interesse o conoscenza della politica rumena. Diversi sostenitori del candidato Călin Georgescu si sono radunati davanti alla sede del BEC e hanno forzato le barriere installate dai gendarmi in segno di protesta. Le forze di sicurezza sono intervenute, hanno allontanato i dimostranti con gas lacrimogeni e hanno reinstallato le barriere protettive. Un gendarme, tuttavia, è stato colpito con un oggetto contundente dai dimostranti.
Secondo una dichiarazione della BEC, sono state respinte anche le candidature di altri due indipendenti, Maria Marcu e Ion Popa. Tuttavia, è stata approvata la registrazione del sindaco di Bucarest Nicușor Dan come candidato. I leader dei partiti di opposizione di estrema destra, come il presidente dell’AUR George Simion e la leader del POT Ana-Maria Gavrila, hanno protestato contro il divieto per Georgescu. Entrambi i partiti avevano raccolto firme a sostegno del candidato filo-russo.

Chi è Călin Georgescu?

Ex senior fellow del Programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo, Georgescu ha ricoperto diversi incarichi nel sistema delle Nazioni Unite tra il 2010 e il 2012, tra cui quello di Relatore speciale sugli effetti negativi della movimentazione illecita e dello smaltimento di prodotti e rifiuti tossici pericolosi sui diritti umani, oltre a essere stato Rappresentante del Comitato nazionale UNEP per la Romania.

Il 1º ottobre 2021 ha lanciato il movimento “Terra ancestrale” (Pământul Strămoșesc), con l’obiettivo di attuare il programma «Cibo, acqua, energia», finalizzato alla creazione di reti tra piccoli produttori e artigiani per rafforzare la cooperazione.

Nel 2024 si è candidato da indipendente alle elezioni presidenziali, presentando un programma incentrato sul sostegno agli agricoltori, lo sviluppo di piani per energia e produzione alimentare e la riduzione delle importazioni. Al primo turno, il 24 novembre, ha ottenuto oltre 2 milioni di voti, superando a sorpresa i candidati dell’USR Elena Lasconi e del PSD Marcel Ciolacu. Tuttavia, il 6 dicembre la Corte costituzionale ha annullato le elezioni, citando presunte ingerenze straniere nella campagna elettorale.

Per le sue posizioni a favore della famiglia tradizionale e della Chiesa ortodossa, è considerato un politico di estrema destra. Attualmente sotto indagine penale, Georgescu si è dichiarato un ammiratore di Trump, ma è anche ritenuto filo-russo, accusa che respinge. Durante la campagna elettorale del 2024 ha sostenuto la necessità di bloccare gli aiuti a Kiev e favorire la pace con Mosca, dichiarando che l’Ucraina sarebbe «uno stato inventato» e che la Romania trarrebbe vantaggio da relazioni diplomatiche più strette con Russia e Cina.


Foto copertina: Calin Georgescu è spuntato dal nulla per vincere il primo turno delle elezioni presidenziali lo scorso novembre, in parte grazie a una campagna TikTok di grande successo. | Andrei Pungovschi/Getty Images