Dalla politica interna all’ambizione territoriale, fino ai delicati dossier internazionali: nel suo discorso Trump espone le priorità della Casa Bianca per i prossimi anni.
A cura di Sara Castagna
L’avvio del secondo mandato
Lo scorso martedì 4 marzo, il Presidente Donald Trump ha pronunciato il suo primo discorso congiunto al Congresso dall’inizio del suo secondo mandato, delineando un’agenda politica volta a ridefinire il ruolo degli Stati Uniti sia sul piano interno che internazionale. Di fronte a un Congresso profondamente polarizzato, con una maggioranza repubblicana compatta nel sostegno al Presidente e un’opposizione democratica visibilmente scettica, Trump ha illustrato le misure adottate nelle prime sei settimane della sua nuova amministrazione e tracciato le principali priorità legislative per il futuro.
Un bilancio iniziale all’insegna della velocità decisionale
Nel corso dell’intervento, Trump ha rivendicato un’attività esecutiva particolarmente intensa, affermando di aver firmato quasi cento ordini esecutivi e di aver adottato oltre quattrocento azioni amministrative in poco più di un mese. Queste misure, secondo il Presidente, sarebbero finalizzare a riportare «buonsenso, sicurezza, ottimismo e prosperità»[2] negli Stati Uniti. Tra le misure più rilevanti figurano il blocco totale degli aiuti esteri, il ritiro formale degli Stati Uniti dall’Accordo di Parigi sul clima e la cancellazione degli incentivi per i veicoli elettrici introdotti dalla precedente amministrazione Biden all’interno dell’Inflation Reduction Act. Sul fronte commerciale, Trump ha confermato l’introduzione di nuove tariffe doganali nei confronti di Canada, Messico e Cina, segnando un ritorno esplicito a una politica di stampo prettamente protezionistico.
Immigrazione: una retorica di allarme e repressione
Il tema dell’immigrazione, centrale già in campagna elettorale, ha occupato una parte significativa dell’intervento. Il Presidente ha rilanciato la sua storica narrativa, insistendo sulla necessità di una vasta campagna di deportazioni, chiedendo al Congresso un finanziamento straordinario per rafforzare i controlli alle frontiere e accelerare le espulsioni. Il tycoon ha supportato la propria richiesta descrivendo l’immigrazione irregolare come una minaccia diretta alla sicurezza e all’ordine pubblico, utilizzando storie di cittadini statunitensi uccisi da immigrati privi di autorizzazione per rafforzare la sua posizione. Tuttavia, numerosi studi confermano come gli immigrati, sia regolari che non, commettano crimini violenti a tassi nettamente inferiori rispetto ai cittadini nati negli Stati Uniti[3]. La scelta di Trump di ignorare questi dati riflette quindi una strategia comunicativa ben precisa, volta a consolidare il consenso della sua base elettorale.
Il costo della vita e il caso delle uova
Un segmento del discorso è stato dedicato al costo della vita, con particolare attenzione al prezzo delle uova, divenuto ormai un caso internazionale altamente sfruttato dai media globali. Trump ha attribuito all’amministrazione Biden la responsabilità dell’aumento dei prezzi alimentari, promettendo interventi mirati per ridurre i costi di beni essenziali come le uova e l’energia. In realtà, il rincaro delle uova è principalmente legato all’influenza aviaria e agli abbattimenti di massa degli allevamenti, fenomeno verificatosi anche sotto la nuova amministrazione. L’attuale segretaria dell’Agricoltura, Brooke Rollins, ha recentemente annunciato un piano da un miliardo di dollari per contenerne i prezzi, combinando aiuti agli allevatori e incremento delle importazioni, senza tuttavia prevedere investimenti nella ricerca scientifica per contrastare l’influenza aviaria stessa.
Nasce il DOGE: Elon Musk alla guida
Tra le novità più sorprendenti del discorso figura la creazione di un nuovo ente federale: il Department of Government Efficiency (DOGE)[4], incaricato di individuare ed eliminare ipotetici sprechi nella spesa pubblica. Alla guida di questa struttura, Trump ha posto la figura provocatoria di Elon Musk, imprenditore multimiliardario noto per le sue posizioni spesso critiche nei confronti della burocrazia federale e presente nella galleria riservata agli ospiti. La nomina di Musk, oltre a essere simbolicamente rilevante, ha sollevato interrogativi dal punto di vista amministrativo e legale. In recenti procedimenti giudiziari legali ai licenziamenti di massa nella pubblica amministrazione, il governo aveva infatti indicato come responsabile per il DOGE Amy Gleason[5], ex funzionario dello U.S. Digital Service. La sovrapposizione di ruoli e l’assenza di chiarezza istituzionale su chi detenga effettivamente il potere decisionale all’interno di questo nuovo dipartimento rappresentano pertanto un elemento di potenziale conflittualità interna, oltre che di confusione nell’opinione pubblica.
Espansionismo e sovranità: Panama e Groenlandia
Un’ampia sezione del discorso è stata dedicata alla politica estera, con particolare enfasi sull’espansione territoriale statunitense. Il Presidente ha richiamato l’attenzione sul Canale di Panama, definendolo un’opera costruita dagli Stati Uniti con enormi sacrifici umani ed economici e sostenendo che la sua gestione dovrebbe quindi tornare sotto controllo di questi. Attualmente, però, il Canale è amministrato dall’Autorità del Canale di Panama[6], un’agenzia governativa panamense, e il suo status è regolato da trattati internazionali[7]. A questo si è aggiunto un messaggio rivolto alla popolazione della Groenlandia, in cui Trump ha espresso sostegno al diritto degli abitanti di autodeterminarsi, prospettando un’eventuale integrazione negli Stati Uniti. La proposta di acquisire la Groenlandia, già avanzata nel primo mandato, era stata respinta dal governo danese, che ha ribadito in più occasioni che l’isola non è in vendita. Trump, tuttavia, ha collegato la questione alla sicurezza nazionale e alla necessità di rafforzare la proiezione strategica statunitense nell’Artico.
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La questione ucraina e i rapporti con la Russia
Altro passaggio estremamente rilevante ha riguardato la guerra in Ucraina e il ruolo di mediazione che l’amministrazione Trump intende assumere. Il Presidente ha proceduto a leggere un messaggio attribuito al Presidente ucraino Zelens’kyj, nel quale quest’ultimo avrebbe espresso la disponibilità a sedersi al tavolo dei negoziati «il prima possibile»[8] per raggiungere una pace duratura. Trump ha aggiunto che, parallelamente, sono in corso colloqui diretti tra Washington e Mosca, con segnali di apertura da parte russa. La dichiarazione arriva pochi giorni dopo un incontro piuttosto teso tra Trump, JD Vance e Zelens’kyj alla Casa Bianca[9], durante il quale il Presidente statunitense era stato accusato da alcuni osservatori di adottare una posizione eccessivamente accomodante nei confronti di Vladimir Putin.
Opposizione: una risposta frammentata
La reazione al discorso è stata immediatamente divisiva. I parlamentari repubblicani hanno accolto le parole del Presidente con ripetuti applausi, interpretando la rapidità d’azione e la fermezza espressa come segnali di leadership risoluta. Di contro, molti esponenti democratici hanno manifestato preoccupazione per la deriva unilaterale che emerge dall’agenda presidenziale, caratterizzata da una sostanziale marginalizzazione del Congresso e da una netta rottura con la politica multilaterale perseguita dalla precedente amministrazione. Nel contesto, però, la reazione democratica è apparsa visibilmente contenuta e disorganizzata. Se l’inizio del discorso è stato segnato da una rumorosa contestazione e dall’espulsione del deputato democratico Al Green[10], il resto dell’intervento è trascorso in un clima di gelido silenzio da parte dell’opposizione; molti esponenti hanno scelto di restare seduti, limitandosi a esporre cartelli di protesta, senza però articolare una contro-narrazione chiara e coesa. Questa mancanza di reattività riflette una crisi di direzione interna al Partito Democratico, che dopo la sconfitta elettorale del 2024 dimostra di star evidentemente faticando nel trovare una strategia efficace e coesa nel contrasto alle politiche unilaterali del tycoon.
Una nuova era per gli Stati Uniti
Il discorso congiunto di Trump si è così configurato come una perfetta sintesi del suo approccio politico: una combinazione di nazionalismo economico, promesse di efficienza interna e una visione isolazionista che punta a ridefinire i rapporti con il resto del mondo in termini puramente transazionali. Nel suo secondo mandato, il Presidente sembra intenzionato a consolidare il suo progetto di ‘America First’ in tutte le sue possibili declinazioni: dal controllo migratorio alle guerre commerciali, passando per un’espansione di tipo geopolitico che potrebbe ulteriormente isolare Washington dal tradizionale sistema di alleanze globali. Sul piano internazionale, le dichiarazioni di Trump hanno attirato l’attenzione delle cancellerie di tutto il mondo, in particolare per quanto riguarda il futuro del Canale di Panama e della Groenlandia, due dossier che rischiano di aprire nuove tensioni diplomatiche. Anche il richiamo alla necessità di una pace negoziata in Ucraina, in un contesto di rapporti ambigui con la Russia, è stato oggetto di interpretazioni divergenti. Con il Congresso fortemente diviso e una comunità internazionale che osserva con preoccupazione, il discorso di martedì scorso rappresenta non solo una chiara dichiarazione di intenti, ma anche, e soprattutto, l’inizio di una fase di forte incertezza diplomatica, il cui esito avrà implicazioni rilevanti ben oltre i confini statunitensi.
Note
[2]https://www.nytimes.com/2025/03/04/us/politics/transcript-trump-speech-congress.html.
[3]https://siepr.stanford.edu/news/mythical-tie-between-immigration-and-crime.
[4] https://www.doge.gov/spend.
[5] https://apnews.com/article/doge-acting-administrator-amy-gleason-65af638e646fdd5dd6d5fcc5cc04a2e7
[6] https://pancanal.com/en/
[7] https://pancanal.com/wp-content/uploads/2022/07/NeutralityTreaty.pdf?form=MG0AV3.
[8]https://www.nytimes.com/2025/03/04/world/europe/ukraine-us-trump-military-support.html.
[9]https://edition.cnn.com/2025/02/28/politics/trump-zelensky-vance-oval-office/index.html.
[10]https://abcnews.go.com/Politics/democratic-rep-al-green-removed-chamber-after-outburst/story?id=119464203.
Foto copertina: In primo piano il Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, e il Vicepresidente JD Vance durante il suo primo discorso al Congresso, https://it.usembassy.gov/remarks-by-president-trump-in-joint-address-to-congress/.