L’aereo dell’inviato speciale del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, Steve Witkoff, è atterrato all’aeroporto Vnukovo di Mosca. Attesa per l’incontro con i vertici russi per raggiungere un accordo sul cessate-il-fuoco.
E’ atterrato a Mosca il jet Gulfstream G650 è decollato dall’aeroporto internazionale Hamad di Doha con a bordo l’inviato speciale del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, Steve Witkoff per l’incontro con i vertici dello stato russo per provare a raggiungere un accordo sul cessate-il-fuoco in Ucraina dopo tre lunghi anni di guerra.
Ieri Trump aveva dichiarato alla Casa Bianca di sperare che il Cremlino accettasse la proposta statunitense di un cessate il fuoco di 30 giorni, che l’Ucraina aveva dichiarato di voler sostenere. L’accordo, mediato durante i negoziati a Gedda in Arabia Saudita, è stato annunciato all’indomani del più massiccio attacco con droni mai scagliato sulla regione di Mosca, con oltre 90 velivoli che hanno preso di mira la capitale e 343 abbattuti in tutto il Paese. L’attacco, in cui almeno tre persone sono rimaste uccise e diversi edifici sono stati danneggiati, ha scatenato il panico tra i residenti e costretto ad una temporanea chiusura dei quattro aeroporti della capitale.
Solo poche ore dopo il discorso di Trump, il Cremlino ha pubblicato un filmato di Putin vestito con un’uniforme mimetica verde in visita nella regione di Kursk, nella Russia occidentale, dove l’Ucraina è destinata a perdere terreno dopo un’offensiva lampo delle forze russe. La Russia ha presentato agli Stati Uniti un elenco di richieste per raggiungere un accordo che ponga fine alla guerra contro l’Ucraina e ripristini le relazioni con Washington.
Il Cremlino ha rifiutato di commentare direttamente tale notizia, ma ha affermato che i media pubblicano un’enorme quantità di informazioni errate.
A giugno, Putin ha esposto le sue condizioni di pace: l’Ucraina deve abbandonare ufficialmente le sue ambizioni nella NATO e ritirare le sue truppe da tutte e quattro le regioni ucraine rivendicate e in gran parte controllate dalla Russia, che detiene poco meno di un quinto dell’Ucraina.
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La Russia sta avanzando rapidamente a Kursk. Il Ministero della Difesa ha dichiarato giovedì che la città di Sudzha è stata presa dalla Russia. Non c’è stato alcun commento immediato dall’Ucraina, che mercoledì aveva riferito che i combattimenti erano ancora in corso.
Valery Gerasimov, capo di Stato maggiore russo, ha affermato che i piani dell’Ucraina di usare Kursk come merce di scambio in possibili futuri negoziati con la Russia sono falliti e che la sua strategia secondo cui l’operazione Kursk avrebbe costretto la Russia a distogliere le truppe dall’avanzata nell’Ucraina orientale non ha funzionato.
Ha affermato che negli ultimi cinque giorni le forze russe hanno riconquistato 24 insediamenti e 259 chilometri quadrati (100 miglia quadrate) di terra alle forze ucraine, insieme a oltre 400 prigionieri.
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, precedentemente criticato dall’amministrazione Trump per la sua presunta “mancanza di preparazione” nella ricerca della pace, ha annunciato che l’Ucraina è “pronta ad accettare” i termini della tregua di un mese proposta dagli Stati Uniti. Questa proposta si spinge oltre l’iniziale richiesta di Kiev, che mirava a un cessate il fuoco parziale limitato agli attacchi missilistici e con droni a lungo raggio, oltre alle operazioni militari nel Mar Nero. Secondo Zelensky, l’accordo raggiunto ieri a Gedda supera le aspettative più ottimistiche e rappresenta un successo sotto vari aspetti. In particolare, segna un significativo miglioramento delle relazioni con gli Stati Uniti, dopo il teso confronto all’interno dello Studio Ovale della Casa Bianca.
Foto copertina: L’inviato speciale del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, Steve Witkoff© Foto AP/ Alex Brandon