World News: notizie dal Mondo – Africa


World News, la rubrica che vi porta in viaggio attraverso i continenti per scoprire le notizie più rilevanti da ogni angolo del pianeta. Dall’America all’Asia, dall’Africa all’Europa, fino all’Oceania, vi aggiorniamo su politica, economia, ambiente, cultura e società, per offrirvi una panoramica globale e sempre aggiornata. Cosa è accaduto in Africa? Notizie dal 1° al 31 maggio 2025.


Burkina Faso: il 12 maggio l’ambasciatore del governo talebano in Iran, Maulvi Fazl Mohammad Haqqani ha ricevuto a Teheran la delegazione del Burkina Faso condotta dall’ambasciatore Mohamadi Kaboré per ampliare la cooperazione in diversi settori. Il governo talebano non ha mai nascosto la vicinanza ad Al Qaeda, della quale lo JNIM, il nemico numero uno di Ouagadougou, è affiliato. Entrambi i Paesi stanno cercando di normalizzare le loro relazioni internazionali con l’apertura a nuove partnership. L’incontro è successivo e simile a quello avvenuto lo scorso 23 aprile tra l’ambasciatore Haqqani e il suo omologo nigerino Seydou Zataou Ali.

Burkina Faso: il 16 maggio il Primo ministro senegalese Ousmane Sonko si è recato a Ouagadougou per un incontro con il presidente Ibrahim Traoré. Un incontro volto a rafforzare i legami e la cooperazione bilaterale tra i due Paesi in un’ottica panafricanista per la sovranità economica e la sicurezza. Il Senegal punta ad attivare maggiori sforzi contro i gruppi armati che flagellano il Sahel e minacciano i suoi confini, inoltre vuole incentivare gli scambi economici con l’AES.

Ciad: Primo ministro durante la reggenza di Mahamat Déby e suo concorrente alle presidenziali del 2024, Succès Masra è stato arrestato il 16 maggio con le accuse di incitamento all’odio e alla rivolta, formazione e favoreggiamento di bande armate, favoreggiamento di omicidio, incendio doloso e profanazione di tombe nel contesto degli scontri armati che si sono verificati il 14 maggio 2025 nel Logone Occidentale, nel villaggio di Mandakao. Le accuse si basano su registrazioni di un discorso pubblico di Masra risalente al 2023 e che sarebbero circolate nel periodo precedente agli scontri di quest’anno. Secondo gli avvocati dell’ex primo ministro le registrazioni sarebbero coperte dalla stessa amnistia che aveva permesso sempre nel 2023 il rientro in patria di Masra.

Costa d’Avorio: il 12 e il 13 maggio si è tenuta ad Abidjan la 12° edizione dell’Africa CEO Forum, evento che riguarda la cooperazione tra pubblico e settore privato. Le discussioni si sono concentrate su tre grandi filoni: il miglioramento della governance, l’ottimizzazione delle politiche pubbliche e l’accelerazione nell’attuazione dell’Area di libero scambio continentale africana (AfCTA). Al centro dei dibattiti anche il ruolo dell’intelligenza artificiale, lo scenario energetico, la resilienza delle catene di approvvigionamento e il finanziamento locale.

Costa d’Avorio: il 29 maggio ad Abidjan è stato eletto il nuovo presidente della Banca Africana per lo Sviluppo (AfDB, African Development Bank), il mauritano Sidi Ould Tah che prenderà il posto del nigeriano Akinwumi Adesina, per i prossimi 5 anni. Consigliere per la Banca Islamica per lo Sviluppo, ex ministro dell’economia, dirigente della Banca Araba per lo Sviluppo Economico in Africa, il suo programma prevede una più forte mobilitazione dei capitali, la formalizzazione del settore informale, lo sviluppo delle infrastrutture per favorire l’industrializzazione, la maggiore coordinazione con altre istituzioni finanziarie del continente.

Kenya: il presidente William Ruto ha firmato un accordo politico con il suo vecchio rivale Raila Odinga nel tentativo di rinvigorire una presidenza molto provata dal malcontento popolare. Il 7 maggio i due hanno ufficializzato l’accordo che promette la loro cooperazione sulle sfide attuali del Paese e attenuare le tensioni. Una mossa strategica di Ruto per evitare che l’opposizione di Odinga possa incrinare la sua presidenza.

Marocco: il 26 maggio in occasione dell’inaugurazione dell’ambasciata del Kenya a Rabat, il MAE Musalia Mudavadi con il suo omologo Nasser Bourita ha firmato una dichiarazione congiunta nella quale condivide il piano di autonomia marocchino per il Sahara occidentale, visto come la soluzione più efficace per la risoluzione della questione. Il Kenya segue l’interruzione dei rapporti tra Ghana e la Repubblica democratica araba sahrawi, la reiterazione da parte USA e francese del riconoscimento della sovranità marocchina sulla regione.

RD Congo: le voci della possibile presenza dell’ex presidente Joseph Kabila a Goma hanno trovato conferma il 29 maggio, quando è apparso ai giornalisti in compagnia di Lawrence Kanyuka, portavoce dell’M23. In questa occasione Kabila non ha rilasciato dichiarazioni, ma egli aveva denunciato, all’indomani della revoca della sua immunità, la mancanza di democrazia del governo di Tshisekedi. La città è in mano al gruppo armato e si suppone una connivenza tra l’ex presidente e il gruppo per far cadere il governo Tshisekedi.

Sudafrica: il 21 maggio si è tenuto un incontro molto accesso alla Casa Bianca tra il presidente Trump e Ramaphosa. Il primo ha fortemente denunciato un “genocidio dei bianchi” in atto nel Paese africano. L’episodio dimostra ancora una volta le tensioni tra i due Paesi che sembrano solo peggiorare. A marzo l’ambasciatore sudafricano era stato dichiarato persona non grata ed era rientrato a Pretoria.

Sudan: Khartoum ha interrotto le relazioni diplomatiche con Abu Dhabi il 6 maggio scorso, dichiarando gli Emirati Arabi Uniti stato aggressore per il supporto fornito alle Rapid Support Forces di Hemetti. Gli EAU hanno respinto la decisione del governo sudanese.

Togo: dal 12 al 14 maggio si è tenuto a Lomé il summit dell’Unione africana, conferenza di alto livello per definire una posizione comune sulla gestione del debito. Dalle discussioni è nata la Dichiarazione di Lomé in cui si riconosce che il debito pubblico nel continente è aumentato significativamente negli ultimi anni, creando sfide per lo sviluppo e la sostenibilità finanziaria. La dichiarazione sottolinea l’importanza di riformare l’architettura finanziaria globale, migliorare la gestione del debito, promuovere la crescita inclusiva e sostenibile, e mobilitare nuovi finanziamenti senza compromettere la stabilità del debito. Il testo propone anche di rafforzare la cooperazione regionale, adottare pratiche di gestione responsabile e sviluppare un meccanismo giuridico internazionale vincolante per la risoluzione delle crisi del debito sovrano. L’obiettivo è creare un’architettura finanziaria africana più solida, basata sulla solidarietà e sulla responsabilità condivisa, per favorire uno sviluppo duraturo e sostenibile nel continente.